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AVEPA ;
Colore liturgico: Bianco
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LITURGIA DELLA LUCE
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Benedizione del Fuoco
Si spengono le luci
della chiesa.
In luogo adatto, fuori della chiesa, si
prepara un fuoco che divampi. Quando il
popolo si è radunato, viene il
sacerdote con i ministri, uno dei quali
porta il cero pasquale.
Il sacerdote saluta il popolo e quindi
tiene una breve esortazione sulla Veglia
pasquale con queste parole:
Fratelli, in questa santissima notte,
nella quale Gesù Cristo nostro
Signore passò dalla morte alla
vita, la Chiesa, diffusa su tutta la
terra, chiama i suoi figli a vegliare in
preghiera.
Rivivremo la Pasqua del Signore
nell’ascolto della Parola e nella
partecipazione ai Sacramenti; Cristo
risorto confermerà in noi la
speranza di partecipare alla sua vittoria
sulla morte e di vivere con lui in Dio
Padre.
Preghiamo.
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci
hai comunicato la fiamma viva della tua
gloria, benedici + questo fuoco nuovo,
fa’ che le feste pasquali accendano
in noi il desiderio del cielo, e ci
guidino, rinnovati nello spirito, alla
festa dello splendore eterno. Per Cristo
nostro Signore.
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Preparazione del cero
Il sacerdote incide
una croce sul cero pasquale per
configurarlo a Gesù Cristo; poi
incide l’alfa e l’omega, prima e
ultima lettera dell’alfabeto greco,
per indicare che Cristo è il
principio e la fine di tutte le cose;
infine incide le cifre dell’anno per
significare che Gesù - Signore del
tempo e della storia - vive oggi per noi.
Nel compiere tali riti il sacerdote
dice:
Il Cristo ieri e oggi:
Principio e Fine, Alfa e Omega.
A lui appartengono il tempo e i
secoli.
A lui la gloria e il potere per tutti i
secoli in eterno. Amen.
Per mezzo delle sue sante piaghe
gloriose,
ci protegga e ci custodisca il Cristo
Signore. Amen.
Al fuoco nuovo il sacerdote accende il
cero pasquale, dicendo:
La luce del Cristo che risorge
glorioso
disperda le tenebre del cuore e dello
spirito.
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Processione
Il diacono o, in sua
assenza, il sacerdote prende il cero
pasquale e, tenendolo elevato, da solo
canta:
Lumen Christi.
Tutti
rispondono:
Deo grátias.
Oppure:
Cristo, luce del mondo.
Rendiamo grazie a Dio.
Tutti si avviano verso
la chiesa: li precede il diacono (o il
sacerdote) con il cero acceso. Se si usa
l’incenso, il turiferario con il
turibolo fumigante incede davanti al
diacono.
Il canto viene ripetuto sulla soglia della
chiesa e davanti all’altare. Poi si
accendono le luci nella chiesa, non
però le candele
dell’altare. |
Annunzio Pasquale
Il sacerdote, giunto
all’altare, si reca alla sede. Il
diacono pone il cero pasquale sul
candelabro, preparato nel mezzo del
presbiterio o presso l’ambone.
Il diacono o, in sua assenza, lo stesso
sacerdote, dopo aver eventualmente
incensato il libro e il cero, proclama il
preconio pasquale dall’ambone o dal
pulpito: tutti i presenti stanno in piedi
e tengono in mano la candela
accesa.
Esulti il coro degli angeli,
esulti l’assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del
Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così
grande splendore:
la luce del Re eterno
ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa,
splendente della gloria del suo
Signore,
e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in
festa.
[E voi, fratelli carissimi,
qui radunati nella solare chiarezza
di questa nuova luce,
invocate con me la misericordia di Dio
onnipotente.
Egli che mi ha chiamato, senza alcun
merito,
nel numero dei suoi ministri,
irradi il suo mirabile fulgore,
perché sia piena e perfetta la lode
di questo cero.]
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.]
V. In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.
V. Rendiamo grazie al Signore, nostro
Dio.
R. È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta
esprimere con il canto l’esultanza
dello spirito,
e inneggiare al Dio invisibile, Padre
onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo
nostro Signore.
Egli ha pagato per noi all’eterno
Padre
il debito di Adamo,
e con il sangue sparso per la nostra
salvezza
ha cancellato la condanna della colpa
antica.
Questa è la vera Pasqua,
in cui è ucciso il vero
Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei
fedeli.
Questa è la notte
in cui hai liberato i figli di Israele,
nostri padri,
dalla schiavitù
dell’Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso
il Mar Rosso.
Questa è la notte
in cui hai vinto le tenebre del
peccato
con lo splendore della colonna di
fuoco.
Questa è la notte
che salva su tutta la terra i credenti nel
Cristo
dall’oscurità del peccato e
dalla corruzione del mondo,
li consacra all’amore del Padre
e li unisce nella comunione dei santi.
Questa è la notte
in cui Cristo, spezzando i vincoli della
morte,
risorge vincitore dal sepolcro.
(Nessun vantaggio per noi essere nati,
se lui non ci avesse redenti.)
O immensità del tuo amore per
noi!
O inestimabile segno di bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato
il tuo Figlio!
Davvero era necessario il peccato di
Adamo,
che è stato distrutto con la morte
del Cristo.
Felice colpa,
che meritò di avere un così
grande redentore!
(O notte beata,
tu sola hai meritato di conoscere il tempo
e l’ora
in cui Cristo è risorto dagli
inferi.
Di questa notte è stato
scritto:
la notte splenderà come il
giorno,
e sarà fonte di luce per la mia
delizia.)
Il santo mistero di questa notte sconfigge
il male,
lava le colpe,
restituisce l’innocenza ai
peccatori,
la gioia agli afflitti.
(Dissipa l’odio,
piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.)
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo
e l’uomo al suo creatore!
In questa notte di grazia
accogli, Padre santo, il sacrificio di
lode,
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi
ministri,
nella solenne liturgia del cero,
frutto del lavoro delle api, simbolo della
nuova luce.
(Riconosciamo nella colonna
dell’Esodo
gli antichi presagi di questo lume
pasquale
che un fuoco ardente ha acceso in onore di
Dio.
Pur diviso in tante fiammelle
non estingue il suo vivo splendore,
ma si accresce nel consumarsi della
cera
che l’ape madre ha prodotto
per alimentare questa preziosa
lampada.)
Ti preghiamo dunque, Signore,
che questo cero, offerto in onore del tuo
nome
per illuminare l’oscurità di
questa notte,
risplenda di luce che mai si spegne.
Salga a te come profumo soave,
si confonda con le stelle del cielo.
Lo trovi acceso la stella del mattino,
quella stella che non conosce
tramonto:
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai
morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce
serena
e vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
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LITURGIA DELLA PAROLA
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In questa Veglia, vengono proposte
nove letture, cioè sette
dall’Antico e due (Epistola e
Vangelo) dal Nuovo Testamento.
Se circostanze pastorali lo richiedono, il
numero delle letture dell’Antico
Testamento può essere ridotto; si
abbia tuttavia sempre presente che la
lettura della parola di Dio è parte
fondamentale della Veglia pasquale.
Si leggono almeno tre letture
dell’Antico Testamento; in casi
eccezionali, almeno due.
Non si ometta mai la lettura del cap. 14
dell’Esodo.
Spente le candele, tutti seggono. Prima di
iniziare la lettura della parola di Dio,
il sacerdote si rivolge all’assemblea
con queste parole:
Fratelli carissimi,
dopo il solenne inizio della Veglia,
ascoltiamo ora in devoto raccoglimento la
parola di Dio.
Meditiamo come nell’antica alleanza
Dio salvò il suo popolo e, nella
pienezza dei tempi, ha inviato il suo
Figlio per la nostra redenzione.
Preghiamo perché Dio nostro Padre
conduca a compimento quest’opera di
salvezza incominciata con la Pasqua. |
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Prima lettura
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Gen 1,1 - 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
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Dal libro della Gènesi
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.
Parola di Dio.
Forma breve (Gen 1, 1.26-31):
Dal libro della Gènesi
In principio Dio creò il cielo e la terra.
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
Parola di Dio. |
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Salmo responsoriale
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Sal 103
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Manda il tuo Spirito, Signore, a
rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.
Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l'hai coperta con l'oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.
Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.
Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l'erba per il bestiame
e le piante che l'uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.
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Orazione
Dio onnipotente ed eterno,
ammirabile in tutte le opere del tuo
amore,
illumina i figli da te redenti
perché comprendano che, se fu
grande all’inizio
la creazione del mondo,
ben più grande, nella pienezza dei
tempi,
fu l’opera della nostra
redenzione,
nel sacrificio pasquale di Cristo
Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei
secoli.
Oppure, dopo la lettura
breve sulla creazione
dell’uomo:
O Dio, che in modo mirabile ci hai
creati a tua immagine
e in modo più mirabile ci hai
rinnovati e redenti,
fa’ che resistiamo con la forza dello
spirito
alle seduzioni del peccato,
per giungere alla gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.
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Seconda lettura
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Gen 22,1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella
fede
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Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Parola di Dio.
Forma breve (Gen
22,1-2.9.10-13.15-18):
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Parola di Dio. |
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Salmo responsoriale
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Sal 15
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Proteggimi, o Dio: in te mi
rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
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Orazione
O Dio, Padre dei credenti,
che estendendo a tutti gli uomini il dono
dell’adozione filiale,
moltiplichi in tutta la terra i tuoi
figli,
e nel sacramento pasquale del
Battesimo
adempi la promessa fatta ad Abramo
di renderlo padre di tutte le nazioni,
concedi al tuo popolo di rispondere
degnamente
alla grazia della tua chiamata.
Per Cristo nostro Signore.
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Terza lettura
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Es 14,15- 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in
mezzo al mare.
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Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull'asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:
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Salmo responsoriale
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Es 15,1-7a.17-18
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Cantiamo al Signore: stupenda
è la sua vittoria!
«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!
Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.
Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.
Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!». |
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Orazione
O Dio, anche ai nostri tempi
vediamo risplendere i tuoi antichi
prodigi:
ciò che facesti con la tua mano
potente
per liberare un solo popolo
dall’oppressione del faraone,
ora lo compi attraverso l’acqua del
Battesimo
per la salvezza di tutti i popoli;
concedi che l’umanità intera
sia accolta tra i figli di Abramo
e partecipi alla dignità del popolo
eletto.
Per Cristo nostro Signore.
Oppure:
O Dio, tu hai rivelato nella luce della
nuova alleanza
il significato degli antichi prodigi:
il Mar Rosso è l’immagine del
fonte battesimale
e il popolo liberato dalla
schiavitù è un simbolo
del popolo cristiano.
Concedi che tutti gli uomini, mediante la
fede,
siano fatti partecipi del privilegio del
popolo eletto,
e rigenerati dal dono del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
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Quarta lettura
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Is 54,5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha
avuto pietà di te
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Dal libro del profeta Isaìa
Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d'Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l'animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
- dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall'oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.
Parola di Dio.
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Salmo responsoriale
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Sal 29
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Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. |
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Orazione
O Dio, Padre di tutti gli uomini,
moltiplica a gloria del tuo nome
la discendenza promessa alla fede dei
patriarchi,
e aumenta il numero dei tuoi figli,
perché la Chiesa veda pienamente
adempiuto
il disegno universale di salvezza,
nel quale i nostri padri avevano
fermamente sperato.
Per Cristo nostro Signore.
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Quinta lettura
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Is 55,1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi
un’alleanza eterna
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Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all'acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l'ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d'Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocàtelo, mentre è vicino.
L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».
Parola di Dio.
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Salmo responsoriale
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Is 12,2-6
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Attingeremo con gioia alle sorgenti
della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. |
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Orazione
Dio onnipotente ed eterno,
unica speranza del mondo,
tu hai preannunziato con il messaggio dei
profeti
i misteri che oggi si compiono;
ravviva la nostra sete di salvezza,
perché soltanto per l’azione
del tuo Spirito
possiamo progredire nelle vie della tua
giustizia.
Per Cristo nostro Signore.
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Sesta lettura
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Bar 3,9-15.32 - 4,4
Cammina allo splendore della luce del
Signore
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Dal libro del profeta Baruc
Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l'orecchio per conoscere la prudenza.
Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica
e sei diventato vecchio in terra straniera?
Perché ti sei contaminato con i morti
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
Se tu avessi camminato nella via di Dio,
avresti abitato per sempre nella pace.
Impara dov'è la prudenza,
dov'è la forza, dov'è l'intelligenza,
per comprendere anche dov'è la longevità e la vita,
dov'è la luce degli occhi e la pace.
Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi tesori?
Ma colui che sa tutto, la conosce
e l'ha scrutata con la sua intelligenza,
colui che ha formato la terra per sempre
e l'ha riempita di quadrupedi,
colui che manda la luce ed essa corre,
l'ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito;
egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.
Egli è il nostro Dio,
e nessun altro può essere confrontato con lui.
Egli ha scoperto ogni via della sapienza
e l'ha data a Giacobbe, suo servo,
a Israele, suo amato.
Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l'abbandonano moriranno.
Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.
Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.
Parola di Dio. |
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Salmo responsoriale
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Sal 18
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Signore, tu hai parole di vita
eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Più preziosi dell'oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
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Orazione
O Dio, che accresci sempre la tua
Chiesa
chiamando nuovi figli da tutte le
genti,
custodisci nella tua protezione
coloro che fai rinascere dall’acqua
del Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.
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Settima lettura
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Ez 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi
darò un cuore nuovo
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Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: "Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese". Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d'Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d'Israele: "Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore - oracolo del Signore Dio -, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio"».
Parola di Dio.
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Salmo responsoriale
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Sal 41
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Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .
Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.
Oppure (quando si celebra il Battesimo):
Da Is 12, 1-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. |
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Orazione
O Dio, potenza immutabile e luce che
non tramonta,
volgi lo sguardo alla tua Chiesa,
ammirabile sacramento di salvezza,
e compi l’opera predisposta nella tua
misericordia:
tutto il mondo veda e riconosca
che ciò che è distrutto si
ricostruisce,
ciò che è invecchiato si
rinnova
e tutto ritorna alla sua
integrità,
per mezzo del Cristo,
che è principio di tutte le
cose.
Egli vive e regna nei secoli dei
secoli.
Oppure:
O Dio, che nelle pagine dell’Antico e
Nuovo Testamento
ci hai preparati a celebrare il mistero
pasquale,
fa’ che comprendiamo
l’opera del tuo amore per gli
uomini,
perché i doni che oggi
riceviamo
confermino in noi la speranza dei beni
futuri.
Per Cristo nostro Signore.
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Il sacerdote intona
l’inno Gloria a Dio, che viene
cantato da tutti. Si suonano le campane,
secondo gli usi locali.
Colletta
O Dio, che illumini questa santissima
notte
con la gloria della risurrezione del
Signore,
ravviva nella tua famiglia lo spirito di
adozione,
perché tutti i tuoi figli,
rinnovati nel corpo e nell’anima,
siano sempre fedeli al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito
Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Epistola
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Rm 6,3-11
Cristo risorto dai morti non muore
più.
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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
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Salmo responsoriale
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Sal 117
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Alleluia, alleluia, alleluia.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
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Vangelo
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Mt 28,1-10
È risorto e vi precede in Galilea.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L'angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: "È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, io ve l'ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Parola del Signore. |
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LITURGIA BATTESIMALE
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Il sacerdote con i
ministri si reca al fonte battesimale, se
questo è in vista dei fedeli;
altrimenti si pone nel presbiterio un
bacile con l’acqua.
Se vi sono dei catecumeni adulti, vengono
chiamati per nome e presentati poi dai
loro padrini; i bambini vengono portati
dai genitori e dai padrini alla presenza
della comunità riunita.
Il sacerdote rivolge un’esortazione
ai presenti con queste parole:
Se ci sono dei battezzandi:
Carissimi,
accompagniamo con la nostra unanime
preghiera questi candidati al Battesimo
[la gioiosa speranza dei nostri
fratelli], perché Dio Padre
onnipotente nella sua grande bontà
li guidi al fonte della
rigenerazione.
Se si benedice il fonte, ma non ci sono
battezzandi:
Fratelli carissimi,
invochiamo la benedizione di Dio Padre
onnipotente su questo fonte battesimale,
perché tutti quelli che nel
Battesimo saranno rigenerati in Cristo,
siano accolti nella famiglia di Dio. |
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Litanie dei Santi
Si cantano
quindi le litanie nelle quali si
possono aggiungere nomi di alcuni
santi come ad esempio quelli
della Chiesa particolare, del
titolare della chiesa, dei
patroni del luogo e dei
battezzandi. |
Signore, pietà (Kyrie,
eleison) |
Signore, pietà (Kyrie,
eleison) |
Cristo, pietà (Christe,
eleison) |
Cristo, pietà (Christe,
eleison) |
Signore, pietà (Kyrie,
eleison) |
Signore, pietà (Kyrie,
eleison) |
Santa Maria, Madre di Dio
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prega per noi
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San Michele
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prega per noi
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Santi Angeli di Dio
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pregate per noi
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San Giovanni Battista
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prega per noi
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San Giuseppe
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prega per noi
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Santi Pietro e Paolo
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pregate per noi
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Sant'Andrea
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prega per noi
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San Giovanni
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prega per noi
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Santi Apostoli ed evangelisti
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pregate per noi
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Santa Maria Maddalena
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prega per noi
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Santi discepoli del Signore
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pregate per noi
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Santo Stefano
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prega per noi
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Sant'Ignazio d'Antiochia
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prega per noi
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San Lorenzo
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prega per noi
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Sante Perpetua e Felicita
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pregate per noi
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Sant'Agnese
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prega per noi
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Santi Martiri di Cristo
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pregate per noi
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San Gregorio
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prega per noi
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Sant'Agostino
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prega per noi
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Sant'Atanasio
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prega per noi
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San Basilio
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prega per noi
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San Martino
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prega per noi
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Santi Cirillo e Metodio
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pregate per noi
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San Benedetto
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prega per noi
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San Francesco
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prega per noi
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San Domenico
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prega per noi
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San Francesco Saverio
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prega per noi
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San Giovanni Maria
[Vianney]
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prega per noi
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Santa Caterina da Siena
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prega per noi
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Santa Teresa di Gesù
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prega per noi
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Voi tutti santi e sante di Dio
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pregate per noi
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Nella tua misericordia
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salvaci, Signore
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Da ogni male
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salvaci, Signore
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Da ogni peccato
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salvaci, Signore
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Dalla morte eterna
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salvaci, Signore
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Per la tua incarnazione
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salvaci, Signore
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Per la tua morte e
risurrezione
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salvaci, Signore
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Per il dono dello Spirito
Santo
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salvaci, Signore
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Noi peccatori, ti preghiamo
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ascoltaci, Signore
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Se ci sono
dei battezzandi: |
Dona la grazia della vita
nuova nel Battesimo
a questi tuoi
eletti
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ascoltaci, Signore
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Se non ci
sono battezzandi: |
Benedici e santifica con la
grazia del tuo Spirito
questo
fonte battesimale da cui nascono
i tuoi figli
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ascoltaci, Signore
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Gesù, Figlio del Dio
vivente |
ascolta la nostra supplica
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Cristo, Figlio del Dio vivente
|
ascolta la nostra supplica
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Cristo, ascolta
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Cristo, ascolta
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Cristo, esaudisci
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Cristo, esaudisci
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Se vi sono dei
battezzandi, il sacerdote, a mani giunte,
dice l’orazione seguente:
Dio onnipotente ed eterno,
manifesta la tua presenza nei sacramenti
del tuo amore,
manda lo spirito di adozione
a suscitare un popolo nuovo dal fonte
battesimale,
perché l’azione del nostro
umile ministero
sia resa efficace dalla tua potenza.
Per Cristo nostro Signore.
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Benedizione dell'acqua
battesimale
O Dio, per mezzo dei segni
sacramentali, tu operi con invisibile
potenza le meraviglie della salvezza; e in
molti modi, attraverso i tempi, hai
preparato l’acqua, tua creatura, ad
essere segno del Battesimo.
Fin dalle origini il tuo Spirito si
librava sulle acque, perché
contenessero in germe la forza di
santificare; e anche nel diluvio hai
prefigurato il Battesimo, perché,
oggi come allora, l’acqua segnasse la
fine del peccato e l’inizio della
vita nuova.
Tu hai liberato dalla schiavitù i
figli di Abramo, facendoli passare illesi
attraverso il Mar Rosso, perché
fossero immagine del futuro popolo dei
battezzati.
Infine, nella pienezza dei tempi, il tuo
Figlio, battezzato da Giovanni
nell’acqua del Giordano, fu
consacrato dallo Spirito Santo; innalzato
sulla croce, egli versò dal suo
fianco sangue e acqua, e dopo la sua
risurrezione comandò ai discepoli:
“Andate, annunziate il Vangelo a
tutti i popoli, e battezzateli nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo”.
Ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa
e fa’ scaturire per lei la sorgente
del Battesimo.
Infondi in quest’acqua, per opera
dello Spirito Santo, la grazia del tuo
unico Figlio, perché con il
sacramento del Battesimo l’uomo,
fatto a tua immagine, sia lavato dalla
macchia del peccato, e dall’acqua e
dallo Spirito Santo rinasca come nuova
creatura.
Immergendo, secondo
l’opportunità, il cero
pasquale, una o tre volte,
nell’acqua, continua:
Discenda, Padre, in quest’acqua, per
opera del tuo Figlio, la potenza dello
Spirito Santo.
Tutti coloro che in essa riceveranno il
Battesimo, sepolti insieme con Cristo
nella morte con lui risorgano alla vita
immortale. Per Cristo nostro Signore.
Acclamazione:
Sorgenti delle acque, benedite il Signore:
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Se non ci sono
battezzandi, né si deve benedire il
fonte battesimale, il sacerdote invita il
popolo alla preghiera
dicendo:
Fratelli carissimi, preghiamo umilmente il
Signore Dio nostro, perché benedica
quest’acqua con la quale saremo
aspersi in ricordo del nostro Battesimo.
Il Signore ci rinnovi interiormente,
perché siamo sempre fedeli allo
Spirito che ci è stato dato in
dono.
Tutti pregano per
qualche momento in silenzio. Quindi il
sacerdote a mani giunte
prosegue:
Signore Dio nostro, sii presente in mezzo
al tuo popolo, che veglia in preghiera in
questa santissima notte, rievocando
l’opera ammirabile della nostra
creazione e l’opera ancor più
ammirabile della nostra salvezza.
Degnati di benedire quest’acqua, che
hai creato perché dia
fertilità alla terra, freschezza e
sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto
un segno della tua bontà:
attraverso l’acqua del Mar Rosso hai
liberato il tuo popolo dalla
schiavitù; nel deserto hai fatto
scaturire una sorgente per saziare la sua
sete; con l’immagine dell’acqua
viva i profeti hanno preannunziato la
nuova alleanza che tu intendevi offrire
agli uomini.
Infine nell’acqua del Giordano,
santificata dal Cristo, hai inaugurato il
sacramento della rinascita, che segna
l’inizio dell’umanità
nuova libera dalla corruzione del
peccato.
Ravviva in noi, Signore, nel segno di
quest’acqua benedetta, il ricordo del
nostro Battesimo, perché possiamo
unirci all’assemblea gioiosa di tutti
i fratelli, battezzati nella Pasqua di
Cristo nostro Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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Rinnovazione delle promesse
battesimali
Terminato il rito
del Battesimo oppure, se questo non ha
avuto luogo, dopo la benedizione
dell’acqua, tutti, stando in piedi e
con in mano la candela accesa, rinnovano
le promesse del Battesimo. Il sacerdote si
rivolge ai fedeli con queste
parole:
Fratelli carissimi, per mezzo del
Battesimo siamo divenuti partecipi del
mistero pasquale del Cristo, siamo stati
sepolti insieme con lui nella morte, per
risorgere con lui a vita nuova.
Ora, al termine del cammino penitenziale
della Quaresima, rinnoviamo le promesse
del nostro Battesimo, con le quali un
giorno abbiamo rinunziato a satana e alle
sue opere e ci siamo impegnati a servire
fedelmente Dio nella santa Chiesa
cattolica.
Rinunziate al peccato,
per vivere nella libertà dei figli
di Dio?
Rinunzio.
Rinunziate alle seduzioni del male,
per non lasciarvi dominare dal
peccato?
Rinunzio.
Rinunziate a satana,
origine e causa di ogni peccato?
Rinunzio.
Poi il sacerdote
prosegue:
Credete in Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?
Credo.
Credete in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti e siede
alla destra del Padre?
Credo.
Credete nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita
eterna?
Credo.
Dio onnipotente,
Padre del nostro Signore Gesù
Cristo,
che ci ha liberati dal peccato
e ci ha fatto rinascere dall’acqua e
dallo Spirito Santo,
ci custodisca con la sua grazia
in Cristo Gesù nostro Signore, per
la vita eterna.
Amen.
Il sacerdote asperge
l’assemblea con l’acqua
benedetta, mentre tutti cantano questa
antifona o un altro canto di carattere
battesimale:
Ecco l’acqua,
che sgorga dal tempio santo di Dio,
alleluia;
e a quanti giungerà
quest’acqua
porterà salvezza
ed essi canteranno: alleluia,
alleluia.
Fatta
l’aspersione, il sacerdote ritorna
alla sede e guida la preghiera universale,
alla quale per la prima volta prendono
parte i neofiti.
Non si dice il
Credo. |
Preghiera dei Fedeli
In questa notte di buio, squarciato dalla luce di Cristo risorto, affidiamo fiduciosi al Padre le nostre suppliche, che rivolgiamo a lui con cuore sincero e grato. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la Chiesa, nata in questo giorno glorioso, possa essere veramente il corpo di Cristo nella storia, testimoniando al mondo la comunione e una ritrovata unità. Preghiamo.
2. Per i nostri defunti, perché il Dio della vita doni loro la pace eterna e la felicità che sgorga dall’essere parte della comunione divina. Preghiamo.
3. Per tutti gli uomini di buona volontà, perché sappiano riconoscere in Cristo la via, la verità e la vita. Preghiamo.
4. Per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, perché dopo aver abbracciato la croce di Cristo possano godere della felicità della sua risurrezione. Preghiamo.
5. Perché la nostra fede si radichi in Gesù Cristo crocifisso e risorto, diventando il timone della nostra vita. Preghiamo.
Le nostre preghiere, o Padre, sono balbettii di figli incapaci di seguire la scia del tuo amore, ma consapevoli che, nella morte e risurrezione del tuo Figlio, tu non ci hai fatto un dono, ma ti sei fatto dono per noi. Ascoltaci, comunque, perché vogliamo anche noi essere tuoi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. |
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LITURGIA EUCARISTICA
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Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
le preghiere e le offerte del tuo
popolo,
perché questo santo mistero,
gioioso inizio della celebrazione
pasquale,
ci ottenga la forza per giungere alla vita
eterna.
Per Cristo nostro Signore.
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Prefazio
Cristo Agnello pasquale
È veramente cosa buona e
giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria o
Signore,
e soprattutto esaltarti in questa
notte
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si
è immolato.
È lui il vero Agnello che ha tolto
i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la
morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la
terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei
santi
canta l’inno della tua gloria:
Santo...
Nel Canone Romano, si
dicono il Communicantes e l’ Hanc
igitur propri.
Nelle Preghiere eucaristiche II e III si
fa il ricordo proprio della Pasqua e dei
neobattezzati (vedi anche il ricordo
proprio per le Messe rituali). |
Antifona di comunione
Cristo, nostra Pasqua, è stato
immolato:
celebriamo dunque le festa con purezza e
verità. Alleluia. (1Cor 5,7-8)
Oppure:
Gesù, il crocifisso è
risorto, come aveva detto. Alleluia.
(Mt
28,5.6; cf. Mc 16,6; cf. Lc 24,6)
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Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, o Padre,
lo Spirito della tua carità,
perché nutriti con i sacramenti
pasquali
viviamo concordi nel vincolo del tuo
amore.
Per Cristo nostro Signore.
Nel congedare l’assemblea, il
diacono, o lo stesso celebrante, canta o
dice:
La Messa è finita: andate in
pace. Alleluia, alleluia.
Oppure:
Portate a tutti la gioia del Signore
risorto.
Andate in pace. Alleluia, alleluia.
Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.
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don Giovanni Berti (Omelia del 12-04-2020)
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Un Lungo Sabato Santo
Clicca qui per la vignetta della settimana.
Il Sabato Santo dal punto di vista della liturgia cristiana è caratterizzato da un totale silenzio e assenza di celebrazioni eucaristiche. Le campane sui campanili sono "legate", cioè ferme e non annunciano nulla sospese anch'esse nel silenzio della mor ...
(continua)
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don Luca Garbinetto (Omelia del 12-04-2020)
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Nel silenzio, un grido: "E' risorto!"
"Un abisso chiama l'abisso" (Sal 42,8), in questo silenzio cosmico del sabato santo. Un abisso di passione e di desiderio invoca l'abisso di risposte e di riposo. L'abisso dell'uomo, lacerato dal peccato, sprofondato nel buio della morte, grida nel silenzio all'abisso d'amore eterno che solo da Dio ...
(continua)
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don Roberto Fiscer (Omelia del 12-04-2020)
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#StradeDorate - Commento su Matteo 28,1-10
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don Alberto Brignoli (Omelia del 12-04-2020)
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La luce in fondo al tunnel? No, in cima al cero!
Una delle espressioni più inflazionate in questo periodo è: "La luce in fondo al tunnel". "È ancora presto per vedere la luce in fondo al tunnel"; "Non si intravede ancora la luce in fondo al tunnel"; "Iniziamo debolmente a scorgere la luce in fondo al tunnel", e via dicendo. Nelle più disparate for ...
(continua)
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don Lucio D'Abbraccio (Omelia del 12-04-2020)
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Il settimo giorno è il giorno del Risorto
Due grandi segni caratterizzano la celebrazione liturgica della Veglia Pasquale. C'è innanzitutto il fuoco che diventa luce. La luce del cero pasquale, che nella processione attraverso la chiesa avvolta nel buio della notte diventa un'onda di luci, ci parla di Cristo quale vera stella del mattino, c ...
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padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 12-04-2020)
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Risuscita di notte per vincere la nostra notte
Cosa sia avvenuto quella notte, quando i discepoli dormivano in preda alla delusione e allo sgomento dopo aver assistito alla fine del loro maestro, non ci è dato di saperla con certezza. Cosa sia successo, quali episodi si siano verificati nelle immediate adiacenze del sepolcro nel quale Gesù era s ...
(continua)
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don Roberto Farruggio (Omelia del 12-04-2020)
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Commento alle letture - Domenica di Pasqua (Anno A)
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don Fabio Zaffuto (Omelia del 12-04-2020)
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"Ti tiri u scaluni?" Video commento su Mt 28,1-10
Balata = lastra di marmo, pietra.
Ti tiri u scaluni? = Ti ridono le scale? Cioè: - Sei felice?
È difficile poter rendere il senso italiano di questa espressione idiomatica siciliana. ...
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Bella prof! - don Gianmario Pagano (Omelia del 12-04-2020)
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Il Risorto secondo Matteo
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padre Paul Devreux (Omelia del 12-04-2020)
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Abbiamo letto il Vangelo della grande Veglia Pasquale che ci parla della risurrezione. D'ora in poi Gesù non sarà più chiamato il Nazareno, ma il Crocifisso: questa è la sua nuova identità.
La risurrezione di Gesù è il segno che Dio ha approvato le scelte che ha fatto, e sopratutto il sottomettersi ...
(continua)
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Diocesi di Vicenza (Omelia del 12-04-2020)
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La Parola - Commento al Vangelo di Matteo(Mt 28,1-10)
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don Claudio Luigi Fasulo (Omelia del 12-04-2020)
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Audio commento al Vangelo della Pasqua di Risurrezione (Anno A - Mt 28,1-10)
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padre Fernando Armellini (Omelia del 12-04-2020)
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Videocommento su Mt 28,1-10
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Paolo Curtaz (Omelia del 19-04-2014)
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Durante il sabato santo la Chiesa ferma ogni sua attività, aspettando la veglia pasquale, la madre di tutte le veglie, il cuore della nostra fede. Durante questa notte faremo memoria della resurrezione.
Per arrivare fino a qui ci siamo lungamente preparati. Abbiamo camminato nel deserto con autenti ...
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