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(es. Mt 28,1-20):
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  Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni
S0920 ; PO246

L’azione dello Spirito, che soffia dove vuole, con l’apostolato di un generoso manipolo di laici è alla radice della santa Chiesa di Dio in terra coreana. Il primo germe della fede cattolica, portato da un laico coreano nel 1784 al suo ritorno in Patria da Pechino, fu fecondato sulla metà del secolo XIX dal martirio che vide associati 103 membri della giovane comunità. Fra essi si segnalano Andrea Kim Taegŏn, il primo presbitero coreano e l’apostolo laico Paolo Chŏng Hasang. Le persecuzioni che infuriarono in ondate successive dal 1839 al 1867, anziché soffocare la fede dei neofiti, suscitarono una primavera dello Spirito a immagine della Chiesa nascente. L’impronta apostolica di questa comunità dell’Estremo Oriente fu resa, con linguaggio semplice ed efficace, ispirato alla parabola del buon seminatore, dal presbitero Andrea alla vigilia del martirio. Nel suo viaggio pastorale in quella terra lontana il Papa Giovanni Paolo II, il 6 maggio 1984, iscrisse i martiri coreani nel calendario dei santi. La loro memoria si celebra nella data odierna, perché un gruppo di essi subì il martirio in questo mese, alcuni il 20 e il 21 settembre.

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Antifona d'ingresso
Il sangue dei martiri per Cristo fu sparso sulla terra;
in cielo essi raccolgono il premio eterno.


Colletta
O Dio, che moltiplichi su tutta la terra i tuoi figli di adozione
e hai reso seme fecondo di cristiani
il sangue dei santi Andrea [Kim], Paolo [Chông]
e dei loro compagni nel martirio,
fa’ che siamo sorretti dal loro aiuto
e ne seguiamo costantemente l’esempio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

1Cor 15,35-37.42-49
È seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, qualcuno dirà: «Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?». Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere. Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti. E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 55

Camminerò davanti a Dio nella luce dei viventi.

Si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato;
questo io so: che Dio è per me.

In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?

Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie,
perché hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei piedi dalla caduta.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.

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Vangelo

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Lc 8,4-15
Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio ha donato per la nostra salvezza il suo Verbo Gesù, che ha seminato nei nostri cuori la buona semente del vangelo. Con fiducia, invochiamolo dicendo:
Aiutaci, o Dio, a custodire la fede!

Quando il corpo della Chiesa è lacerato e la carità è offesa. Noi ti invochiamo:
Quando l'opinione pubblica è più allettante della parola di Cristo. Noi ti invochiamo:
Quando è difficile chiedere o dare perdono per ricostruire il tessuto comunitario nella famiglia, nei gruppi, nelle nostre città. Noi ti invochiamo:
Quando i cristiani sono chiamati a dare testimonianza della tua parola. Noi ti invochiamo:
Quando le nostre buone intenzioni non sono gratificate dal successo e ci sembra che il nostro operare, sperare e amare non dia frutto. Noi ti invochiamo:
Quando il Maligno sembra prevalere sul mondo. Noi ti invochiamo:
Quando nelle difficoltà di ogni giorno non riusciamo a testimoniare il vangelo con limpidezza. Noi ti invochiamo:
Quando il tuo regno è confuso tra le opere dell'uomo. Noi ti invochiamo:
Quando la sofferenza ci raggiunge in profondità. Noi ti invochiamo:

O Signore, fonte di ogni vita, irrora con la rugiada del tuo amore i nostri cuori aridi e assetati di salvezza, perché possiamo portare frutti abbondanti. Te lo chiediamo per Cristo, tua parola vivente, che regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda con benevolenza, Dio onnipotente,
le offerte del tuo popolo,
e per intercessione dei santi martiri [coreani]
fa’ di noi un sacrificio a te gradito
per la salvezza di tutto il mondo.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
«Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli»,
dice il Signore. (Mt 10,32)


Preghiera dopo la comunione
Saziati del cibo dei forti
nella celebrazione dei santi martiri [coreani],
ti preghiamo umilmente, o Signore:
concedi a noi di aderire con fedeltà a Cristo,
e di operare nella Chiesa per la salvezza di tutti.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
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Qumran2.net

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Gesù anche oggi ci dice una Parola feconda, che rinnova ogni cosa, anche la cultura. La Parola non è un concetto che dobbiamo capire con il cervello e mettere in pratica con la volontà. Essa invece è un seme di grazia donato a tempo opportuno che cresce in modo personalissimo, ben al di là degli sch ...
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Dio continua a seminare con abbondanza la sua Parola nelle nostre vite, col gesto ampio e generoso del seminatore della parabola. È un seme, la Parola, se non viene accolto e coltivato secca nella terra o fra le pietre. Non basta ascoltare per farla germogliare ma occorre coltivarla, capirla, studia ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 20-09-2014)

Anche oggi Dio passa a seminare la sua Parola. A piene mani, come fa lui, senza tirarsi indietro, consapevole dell'importanza di ciò che fa. Un gesto ampio, come quello del seminatore, e generoso: non ha paura di seminare sull'asfalto, sapendo che i vegetali hanno la forza di spaccarlo... La Parola ...
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