Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde BO130 ;
Ecco due miracoli di Gesù legati uno all'altro. Il loro messaggio è complementare. Si tratta di due donne: una all'inizio della sua vita, l'altra al termine di lunghe sofferenze che la sfiniscono. Né l'una né l'altra possono più essere salvate dagli uomini (vv. 23 e 26). Ma sia l'una che l'altra saranno salvate dall'azione congiunta della forza che emana da Gesù e dalla fede: per la donna la propria fede, per la bambina la fede di suo padre (vv. 34 e 36). Bisogna notare soprattutto che la bambina ha dodici anni (v. 42) e che la donna soffre da dodici anni (v. 25). Questo numero non è dato a caso. C'è un grande valore simbolico poiché esso è legato a qualcosa che si compie. Ci ricordiamo che Gesù fa la sua prima profezia a dodici anni (Lc 2,42 e 49). Gesù sceglie dodici apostoli, poiché è giunto il tempo. Significano la stessa cosa le dodici ceste di pane con le quali Gesù sfama i suoi discepoli (Mc 6,43). E la fine dei tempi è simboleggiata dalle dodici porte della Gerusalemme celeste (Ap 21,12-21). Così come la donna dell'Apocalisse (immagine di Maria, della Chiesa) è coronata da dodici stelle (Ap 12,1). Senza parlare dell'albero della vita originale che si trova, in un parco, al centro della città e dà dodici raccolti. E quando sappiamo che il giorno per Gesù conta dodici ore (Gv 11,9) capiamo che i nostri due miracoli non sono semplici gesti di misericordia, ma che nascondono una rivelazione: essendo giunto il tempo, l'umanità peccatrice (Gen 3,12) è liberata dai suoi mali. Gli uomini non possono fare nulla per lei, e lo riconoscono (v. 35), ma per Dio nulla è impossibile (Lc 1,37). Gesù non chiede che due cose: "Non temere, continua solo ad aver fede" (v. 36).
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Antifona d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia. (Sal 46,2)
Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di adozione,
fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Oppure (Anno B):
O Padre, che nel tuo Figlio povero e crocifisso
ci fai ricchi del dono della tua stessa vita,
rinvigorisci la nostra fede,
perché nell'incontro con lui
sperimentiamo ogni giorno la sua vivificante potenza.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c'è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
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Seconda lettura
2Cor 8,7.9.13-15
La vostra abbondanza supplisca all'indigenza dei fratelli poveri.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest'opera generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno».
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore.
Forma breve (Mc 5, 21-24.35b-43):
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Con l'atteggiamento fiducioso dell'uomo che si rivolge a Gesù per guarire la propria figlia, affidiamo al Signore le nostre suppliche, sapendo che lui non resterà sordo al nostro grido.
Preghiamo insieme e diciamo: Illuminaci con la tua parola, Signore.
1. Per la Chiesa di Dio: là dove domina la cultura di morte, essa diffonda nel mondo la parola di Gesù, che dona la vita ed offre la speranza, preghiamo.
2. Per tutti i cristiani: in tutti i luoghi dove le tragedie affliggono l'umanità, possano essere segno della presenza del Signore, che allevia le sofferenze degli ultimi e protegge la vita di tutti gli essere viventi, preghiamo.
3. Per tutti i giovani che per imprudenza o inconsapevolezza rischiano la vita e hanno smarrito il rispetto di se stessi: sappiano ritrovare la strada della vita e la gioia delle piccole cose che rendono preziosa anche la noia della quotidianità, preghiamo.
4. Per tutti i poveri, per i senza tetto: perché, guardando a Cristo, che si è fatto povero perché noi diventassimo ricchi, tutti sappiamo riscoprire il valore delle cose, e viviamo la solidarietà evitando gli sprechi e accogliendo i bisogni dei più disagiati, preghiamo.
5. Per la nostra comunità: sappia promuovere sempre il valore e il rispetto della vita e la cura per ogni essere vivente, preghiamo.
O Padre, che ci hai resi ricchi con il dono della vita del tuo Figlio Gesù, donaci la grazia di vivere per sempre con te, nella gioia del Paradiso, dove la vita non avrà mai fine. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali
compi l'opera della redenzione,
fa' che il nostro servizio sacerdotale
sia degno del sacrificio che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome. (Sal 102,1)
Oppure:
«Padre, prego perché tutti siano una cosa sola,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato»,
dice il Signore. (Gv 17,20-21)
Oppure (Anno B):
«Io ti dico, alzati!», disse il Signore.
Subito la fanciulla si alzò, e camminava. (Mc 5,41-42)
Preghiera dopo la comunione
Il santo sacrificio che abbiamo offerto e ricevuto, o Signore,
sia per noi principio di vita nuova,
perché, uniti a te nell'amore,
portiamo frutti che rimangano per sempre.
Per Cristo nostro Signore.
Talità kum!
Nel brano evangelico Marco ci racconta della risurrezione della figlia di Giairo. Questo è uno dei racconti più toccanti del Vangelo. Esso è costituito da scene che si svolgono in rapida successione, in luoghi diversi.
C'è anzitutto la scena sulle rive del lago. Gesù, abbiamo ascoltato, è attorni ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 27-06-2021)
La fede per la vita
Per dodici anni aveva sofferto la donna emorroissa prima che finalmente toccasse il lembo del mantello di Gesù. Dodici anni ha la bambina che Gesù richiama alla vita. Dodici sono gli apostoli, dodici erano le tribù di Israele e anche l'Apocalisse evoca questo numero per indicare la completezza e la ... (continua)
Che bello credere nel Dio della Vita!
Placata la tempesta di cui abbiamo ascoltato la narrazione la scorsa settimana, Gesù e i suoi discepoli approdano in territorio straniero, nella Decapoli. Là, guarisce un indemoniato, ma è costretto dagli abitanti di quella regione a fuggire, perché la guarigione dell'indemoniato era avvenuta attrav ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 27-06-2021)
Il racconto di questa XIII domenica del tempo ordinario ci offre una delle testimonianze più drammatiche dell'intero Vangelo di Marco. La narrazione evangelica descrive la guarigione della figlia di uno dei capi della sinagoga. Marco, nel suo testo, menziona il nome dell'uomo; "Giairo". Il nome prob ... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 27-06-2021)
Vi ricordate la storia di Giobbe che abbiamo letto domenica scorsa? Concludevo la riflessione citando un passo della Lettera di san Paolo ai Romani: "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?".
Partiamo da qui: il Libro della Sapienza da cui è tratta la prima Lettura, ribadisce che "Dio non ha cre ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 27-06-2021)
Con Gesù la vita è di più!
Una donna perde sangue... cioè perde vita e capisce che solo Gesù può restituirgliela. Una bambina giace già priva di vita nel suo letto e il padre sa che solo Gesù può aiutarla (cfr. Mc 5,21-43).
Gesù è vita, ma la vita non va subita come viene. Non si può restare a guardare, bisogna lottare per ... (continua)
don Roberto Rossi (Omelia del 27-06-2021)
La fede, la vita, la carità
Agli apostoli pieni di paura per la tempesta sul lago Gesù pone l'interrogativo, quasi un rimprovero: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?" Nel Vangelo di oggi abbiamo altre espressioni di Gesù che dice a Giairo: "Non temere, soltanto abbi fede". E alla donna malata che riesce a toccare il le ... (continua)
don Marco Scandelli (Omelia del 27-06-2021)
#2minutiDiVangelo - Domenica XXII TO - La fede ci salva, non i nostri sforzi
Commento al Vangelo del Domenica della XIII settimana del Tempo Ordinario- a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangel
Mc 5 21-43 ... (continua)
don Roberto Seregni (Omelia del 27-06-2021)
Toccó il suo mantello
Il tema attorno al quale ruota questo duplice incontro è la fede. La fede della donna che, sfidando le proibizioni al contatto dovute alla sua impurità rituale, tocca il lembo del mantello del maestro e si scopre guarita e salvata. La fede di Giairo che si getta ai piedi di Gesù per implorare la gua ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 27-06-2021)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Eduard Patrascu
Il Vangelo della scorsa domenica, quello della tempesta sedata, lasciava intravvedere una specie di disorientamento da parte dei discepoli per la capacità di Gesù di ordinare persino alle forze della natura - nella fattispecie il mare ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 27-06-2021)
Dio ha creato l'uomo per la vita! Questo è il messaggio che il Signore oggi vuole scrivere nel nostro cuore!
Dio non ha creato la morte, il coronavirus, le malattie,... e nemmeno l'invidia, la rabbia, la gelosia, l'indifferenza. Dio ha creato cose visibili come il cielo, la luna, il sole, le stelle ... (continua)
don Claudio Luigi Fasulo (Omelia del 27-06-2021)
Non aver paura, Gesù non ti abbandona mai, proprio mai!
... (continua)
don Mario Simula (Omelia del 27-06-2021)
Sovversivo per la vita
Il mondo: creature, uomo e donna, sembrano vivere in un'atmosfera di gelo. Il freddo, segno della morte, aleggia come respiro, quasi fosse l'unico ambiente umano. Viviamo il senso continuo della catastrofe imminente. Sembrano chiudersi tutti gli orizzonti della speranza.
Per Dio tutto è diverso. Pe ... (continua)
Toccare Gesù, aggrapparsi a Gesù
Il vangelo di oggi riporta l'intreccio di due episodi della vita di Gesù. Era già successo che una gran moltitudine si accalcasse attorno al Signore per ascoltare la sua parola. Ma quel giorno accadde per Gesù qualcosa di imprevisto per come si stavano mettendo le cose. Aveva iniziato ad assaggiare ... (continua)
Incontrati con Cristo e torna la vita
Il racconto della guarigione della donna «che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando» (Mc 5,25-34), viene inserito nel mezzo della trama del risuscitamento della figlia di ... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 27-06-2021)
Nel dolore e nella vita Gesù ti tiene per mano
C'è una casa, a Cafarnao, dove la morte ha messo il nido; una casa importante, quella del capo della sinagoga. Casa potente, eppure incapace di garantire la vita di una bambina. Giairo ne è uscito, ha camminato in cerca di Gesù, lo ha trovato, si è gettato ai suoi piedi: La mia figlioletta sta moren ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 27-06-2021)
Domenica - XIII del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
... (continua)
don Roberto Fiscer (Omelia del 27-06-2021)
#StradeDorate - Commento su Marco 5,21-43
... (continua)
Michele Antonio Corona (Omelia del 27-06-2021)
Salvare: un verbo non solo per uomini!
Un racconto ad intrecci che unisce, un doppio miracolo che crea comunione, un parallelo desiderio di Dio che connette.
Il racconto evangelico di questa domenica - molto noto - ci narra di due donne con differenze e somiglianze, che hanno bisogno di qualcosa di importante. Non si tratta di piccole n ... (continua)
mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola (Omelia del 27-06-2021)
Questo Vangelo ci parla della fede di una donna ammalata, emarginata, scartata dalla società, esclusa da ogni tipo di rapporto perché considerata impura. Ma lei sa, sente che Gesù può salvarla. Questo suo grande desiderio l'aiuta a superare pregiudizi e strutture di ogni forma di esclusione. «Se riu ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 27-06-2021)
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni ... (continua)
don Michele Cerutti (Omelia del 27-06-2021)
Parto nelle mie riflessioni questa domenica dalla seconda lettura che ci offre la liturgia della Parola.
Paolo scrive alla comunità di Corinto per sollecitarli ad una carità attenta nei confronti della Comunità di Gerusalemme provata dalla carestia.
Quello che richiede è una collaborazione mater ... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 27-06-2021)
Due miracoli che sgorgano dal cuore sensibile di Cristo
La parola di Dio di questa tredicesima domenica del tempo ordinario è incentrata sul tema della vita, della risurrezione e della salute. Testi particolarmente adatti al difficile periodo che stiamo vivendo con la pandemia.
ll testo del Vangelo di Marco, nel quale l'evangelista racconta e descrive i ... (continua)
Diocesi di Vicenza (Omelia del 27-06-2021)
La Parola - Commento al Vangelo di Marco (Mc 5,21-43)
... (continua)
mons. Roberto Brunelli (Omelia del 27-06-2021)
Marcello Candia: da ricco che era...
Raffinato esponente dell'alta società milanese, tre lauree, proprietario e direttore di un'affermata industria, a 49 anni Marcello Candia (1916-1983) decise di seguire l'invito rivoltogli vent'anni prima da un missionario: vendette l'azienda e si trasferì nella trascurata regione alla foce del Rio d ... (continua)
Paolo De Martino (Omelia del 27-06-2021)
Toccare, voce del verbo amare
Forse i discepoli non l'avevano ancora mandata giù quella domanda così forte e bruciante del loro Maestro: "Non avete ancora fede?".
Marco intreccia due incontri ed entrambe le protagoniste sono donne.
Era tipico nella letteratura ebraica presentare la donna come figura del popolo.
Questi persona ... (continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 27-06-2021)
Commento su Mc 5,21-43
Due interrogativi si presentano leggendo la pagina dell'Evangelo di Marco di questa XIII domenica del tempo ordinario, richiamati peraltro dalle altre letture che la Chiesa ci propone.
Sulla riva del lago Gesù è, come al solito, attorniato dalla folla: un campione rappresentativo, direbbero i soci ... (continua)
Audio commento alla liturgia - Mc 5,21-43
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ... (continua)
don Marco Pozza (Omelia del 01-07-2018)
Spintonare non è toccare
Protagonista della storia è l'uomo che vive. La donna si era intestardita oltre misura. Si era sporta fin sul limite delle possibilità: "Mi basterà toccargli la veste, sento che guarirò". Per i medici, il suo era diventato un caso rarissimo, per le sue misere finanze la malattia era divenuta cagione ... (continua)
don Maurizio Prandi (Omelia del 01-07-2018)
L'altro sono io
C'è un numero a scandire il percorso che la pagina di Vangelo vuole farci fare: il numero dodici! Da una parte dodici anni di malattia, dall'altra i dodici anni che significano per la società del tempo, l'ingresso nel vivere sociale, un ingresso negato dalla morte. C'è anche la modalità dei miracoli ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 01-07-2018)
Premio o regalo?
Se chiedessimo a un bambino che differenza c'è tra un premio e un regalo, credo che non avrebbe difficoltà a rispondere esattamente. Sa bene, infatti, che entrambi sono cose che si ricevono e che, ricevendole, provocano gioia, felicità: ma sa altrettanto bene che non sono la stessa cosa. Un regalo s ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 01-07-2018)
Sveglia, c'è Dio!
Due sono i motivi per cui sentiamo il bisogno di dormire sempre: depressione e stanchezza. In entrambi i casi facciamo esperienza di morte, in entrambi i casi non siamo più noi stessi, ma c'è qualcosa che ci vince.
Quando un combattente viene atterrato, non può restarsene per terra a leccarsi le ... (continua)
don Giovanni Berti (Omelia del 01-07-2018)
Il tocco dell'amore
Clicca qui per la vignetta della settimana.
Qualche giorno fa in chiesa ho vissuto un momento di preghiera molto particolare nel quale questo brano di Vangelo è diventato attuale.
Un'insegnante di religione della zona mi ha chiesto di poter accogliere un gruppo di giovani ventenni, amici di un l ... (continua)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Giuseppe Di Stefano
Gesù e le donne
Due miracoli compongono questo lungo racconto, messi insieme da Marco con un procedimento detto a incastro. Si tratta di due donne. Una fanciulla di dodici anni che, mentre si appresta a diventare donna, è bloccata ... (continua)
Ecco Gesù alle prese con il mistero della sofferenza e della morte. Due scene forti e ricche di spunti.
Una folla attornia Gesù: in mezzo ai tanti che lo acclamano e lo toccano con superficialità, ecco una donna che da dodici anni perde sangue, perde vita: potremmo dire che ha una ferita aperta, i ... (continua)
don Fabio Rosini (Omelia del 01-07-2018)
Audio commento al Vangelo del 1 luglio 2018
... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 01-07-2018)
La morte di una bambina e le uniche parole che salvano
La casa di Giairo è una nave squassata dalla tempesta: la figlia, solo una bambina, dodici anni appena, è morta. E c'era gente che piangeva e gridava. Di fronte alla morte Gesù è coinvolto e si commuove, ma poi gioca al rialzo, rilancia, e dice a Giairo: tu continua ad aver fede. E alla gente: la ba ... (continua)
don Luciano Cantini (Omelia del 01-07-2018)
Toccare
Egli stava lungo il mare
Marco ci ha abituato a immaginare Gesù lungo il mare, luogo d'incontro e della chiamata dei primi discepoli (1,16) di incontro con la folla (2,13. 3,7) in cui pone il suo insegnamento (4,1).
Lungo il mare è un "non luogo" perché l'acqua e la terra si confondono e non appa ... (continua)
don Giacomo Falco Brini (Omelia del 01-07-2018)
Non sono invenzioni di Dio
Ogni volta che leggo questa pagina di vangelo mi domando come mai Marco ha incastonato la guarigione della emorroissa (Mc 5,25-34) tra l'incontro del Signore con il parroco Giairo sulla riva del mare (Mc 5,22ss.) e la visita in casa sua per soccorrere la figlioletta già morta (Mc 5,38ss.). Poi penso ... (continua)
diac. Vito Calella (Omelia del 01-07-2018)
Prossimità del Risorto nella nostra esperienza di amare ed essere amati
Entriamo anche noi nel racconto del Vangelo. Possiamo identificarci tutti insieme nei discepoli di Gesù e ci sentiamo in comunione con tutta l'umanità, rappresentata da quella folla che attorniava Gesù, sbarcato all'altra riva. Certo, Lui sta al centro della nostra attenzione. Ma alcuni personaggi a ... (continua)
Noi siamo per vivere in eterno con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo
Oggi la parola di Dio ci porta a riflettere sulla vita e sulla morte, sullo scorrere del tempo e sull'eternità, sulla nostra condizione umana, ma anche sul nostro destino oltre il tempo, che è l'immortalità.
Il testo della prima lettura di oggi, tratto dal Libro della Sapienza, ci racconta chi real ... (continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal 29; 2Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,21-43
Le letture che oggi la liturgia ci propone sono un inno alla vita, alla giustizia e al farsi prossimi nell'eguaglianza dei beni ricevuti (san Paolo).
La prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, ci richiama il progetto di Dio sull'uomo come descritto in Gn 1,27: non era prevista la morte: "Eg ... (continua)
don Roberto Fiscer (Omelia del 01-07-2018)
#StradeDorate - Commento su Marco 5,21-43
... (continua)
mons. Roberto Brunelli (Omelia del 01-07-2018)
La storia si ripete: da ricco che era...
Raffinato esponente dell'alta società milanese, tre lauree, proprietario e direttore di un'affermata industria, a 49 anni Marcello Candia (1916-1983) decise di seguire l'invito rivoltogli vent'anni prima da un missionario: vendette l'azienda e si trasferì nella trascurata regione alla foce del Rio d ... (continua)
Diocesi di Vicenza (Omelia del 01-07-2018)
La Parola - Commento al Vangelo di Marco (Mc 5,21-43)
... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 01-07-2018)
Il Miracolo e i miracoli
La Prima Lettura di oggi ci assicura che Dio ha creato ogni cosa per la vita e non gode della morte e della disfatta soprattutto dell'uomo. E del resto le pagine della storia della salvezza delineate nella Scrittura ci ragguagliano sull'intervento di Dio a favore del suo popolo e dell'uomo singolo: ... (continua)
don Claudio Luigi Fasulo (Omelia del 01-07-2018)
Audio commento al Vangelo della Tredicesima domenica del Tempo Ordinario (Anno B - Mc 5,21-43)
... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Marco 5,21-43
Due miracoli; uno nell'altro. Domina la scena la persona di Gesù, sereno e consapevole in mezzo alla folla, di fronte alla donna che gli si accosta nascondendosi o accanto alla pena di Giàiro per la morte della figlia. Gesù è attento, premuroso, nelle parole come nel silenzio imposto; tutto di lui s ... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 01-07-2018)
Commento su Marco 5,21-43
Ecco a voi le storie di due miracoli: la prima ha per protagonista una donna; la seconda un uomo, cioè, la figlia di lui, ma per la fede di lui... Come avrete notato, i racconti sono molto diversi, perché le due fedi sono diverse... Bella scoperta! la prima è una fede al femminile, mentre nella seco ... (continua)
Audio commento alla liturgia - Mc 5,21-43
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ... (continua)
don Claudio Doglio (Omelia del 28-06-2015)
Gesù si mostra Signore della vita
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 28-06-2015)
Gesù ci prende per mano e ci dice 'alzati'
Gesù cammina verso una casa dove una bambina di 12 anni è morta, cammina accanto al dolore del padre. Ed ecco una donna che aveva molto sofferto, ma così tenace che non vuole saperne di arrendersi, si avvicina a Gesù e sceglie come strumento di guarigione un gesto commovente: un tocco della mano. L' ... (continua)
don Roberto Rossi (Omelia del 28-06-2015)
Tu continua ad avere fede
Gesù salva. Il tema di Gesù Salvatore avrà la sua completezza solo nell'annuncio dell'evento pasquale di Gesù (morte, resurrezione, ascensione). Esso implica la vittoria sulla morte per una vita senza fine. Questo è anticipato nei segni e miracoli che Gesù compie, come le resurrezione operate durant ... (continua)
don Marco Pozza (Omelia del 28-06-2015)
C'è chi spinge e c'è chi tocca. Cristo ha le sue preferenze
Uomini di pesca dalla forte muscolatura. Certuni giorni, al rabbì la possanza fisica di quegli amici sembra tornargli utile: di spalle e di braccia c'è una folla che ormai stanno imparando ad arginare. Uomini adatti all'avventura: «I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ... (continua)
mons. Gianfranco Poma (Omelia del 28-06-2015)
Non temere, soltanto: credi!
Quella che leggiamo nella XIII domenica del tempo ordinario, Mc.5,21-43, è certamente una delle pagine più belle del Vangelo di Marco: ciascuno di noi. Marco, di solito breve ed essenziale, qui si dilunga non solo nella narrazione dei fatti ma nel renderci partecipi delle sensazioni interiori dei pe ... (continua)
don Luciano Cantini (Omelia del 28-06-2015)
Io ti dico
Dodici anni
Due racconti si intersecano. La tradizione è antichissima perché lo stesso racconto lo troviamo così nei tre vangeli sinottici anche se ognuno con le sue caratteristiche. È probabile che i fatti siano successi proprio come sono raccontati ma è abbastanza sintomatico un particolare che l ... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 28-06-2015)
La fede che salva e la speranza che guarisce il cuore
Nel testo integrale del Vangelo di questa domenica XIII del tempo ordinario dell'anno liturgico, san Marco ci riporta il racconto di due miracoli di Gesù. Due miracoli con significati diversi, ma con una precisa finalità da sottolineare.
Si tratta di una donna e di una bambina: l'una guarita e l'al ... (continua)
Gaetano Salvati (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Marco 5,21-43
Il vangelo di oggi narra di un Gesù profondamente coinvolto in due storie di donne, colpite dalla morte e dalla sofferenza.
Nel primo episodio, san Marco racconta che mentre il Maestro cammina in direzione della casa di Giairo (Mc 5,24), una donna "che da dodici anni era affetta da emorragia" (v.v. ... (continua)
don Roberto Fiscer (Omelia del 28-06-2015)
#StradeDorate - Commento su Marco 5,21-43
... (continua)
Gesù guarda "oltre"
Sono stato tentato - e vi confesso che ho ceduto alla tentazione - di iniziare questa mia riflessione domenicale a partire dalla tematica che si sviluppa intorno alla seconda lettura, perché innesca una riflessione molto inerente con un tema di grande attualità, che tocca quotidianamente e in manier ... (continua)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Massimo Cautero
Toccare la vita e farsi toccare dalla vita!
Forse la nostra fede non è forte come crediamo o forse è altra cosa da quello che dovrebbe essere; forse non siamo abituati a dare "fiducia" o forse non ci piace essere messi di fronte le n ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 28-06-2015)
Queste domeniche, in cui riportiamo alle orecchie la vita di Gesù, ci aiutano a ricordare bene ciò che Gesù è veramente, ovvero il il Dio dei vivi e della vita.
Proviamo a comprenderlo alla luce di questi miracoli, apparentemente "scontati".
Anche oggi come la scorsa domenica, Gesù "passa all'altr ... (continua)
Prediche senza Pulpito di Don Lello Ponticelli
... (continua)
mons. Roberto Brunelli (Omelia del 28-06-2015)
Quante morti evitabilissime
Tra le letture di oggi, sembra appena scritta una frase che si direbbe rivolta a quanti vorrebbero respingere chi arriva qui da lontano a cercare più sopportabili condizioni di vita. Chiedendo aiuto ai benestanti cristiani di Corinto per quelli poveri di Gerusalemme, l'apostolo Paolo dice (seconda l ... (continua)
La Parola - commento a Mc 5,21-43
Commento di don Flavio Grendele, delegato vescovile per le Aggregazioni laicali. ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 28-06-2015)
Miracoli sì, miracoli no
Rivolto ai Giudei, Gesù nel Vangelo di Giovanni esclama: "Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre." (Gv 10, 37 - 38).
Con questa affermazione, ... (continua)
don Marco Pratesi (Omelia del 28-06-2015)
Ruminare i Salmi - Salmo 30,6b (XIII domenica del tempo ordinario, anno B)
Ruminare i Salmi - Salmo 30 (Vulgata / liturgia 29),6b - (XIII domenica del tempo ordinario, anno B)
CEI Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
TILC Se alla sera siamo in lacrime,
al mattino ritorna la gioia.
2Cor 8,7.9 Come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, ... (continua)
Carla Sprinzeles (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Sap 1,13-15; 2,23-24; Mc 5,21-43
Questa domenica costituisce un vero e proprio inno alla vita.
La vita è un dono che riceviamo alla nostra nascita, ciascuno di noi la riceve in modo diverso dagli altri. In ogni aspetto, fisico, biologico, psichico, spirituale, siamo diversi gli uni dagli altri. Difatti per esempio le medicine non ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Mc. 5, 30-34
«E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi ha toccato le mie vesti?". I suoi discepoli gli dissero: "Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"". Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto ques ... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Marco 5,21-43
Dio non ha creato la morte e non gode della rovina dei viventi. Le creature del mondo sono buone; in esse non c'è veleno di morte. Questa dichiarazione del Libro della Sapienza sprizza ottimismo e positività da tutti i pori! Questa dichiarazione del Libro della Sapienza smentisce tutti coloro che cr ... (continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 28-06-2015)
Commento su Sap 1,13-15 2,23-24 2Cor 8,7-9 13-15 Mc 5,21-43.
Se dovessimo dare un titolo a questa domenica potremmo definirla la domenica della vita, anche se all'apparenza il tema centrale sembrerebbe la morte, la sofferenza....
Ho in mente i passaggi di tanti cari, in famiglia o fuori famiglia, che hanno vissuto la morte, più o meno consapevolmente, più o ... (continua)
Ileana Mortari - rito romano (Omelia del 28-06-2015)
La fede che salva
Nella pericope evangelica in questione due episodi di miracoli si incastrano l'uno nell'altro; non è raro nel vangelo di Marco, che mostra talvolta la tendenza a fondere due racconti, facendo di uno la cornice dell'altro: così egli suggerisce al lettore che essi si interpretano vicendevolmente.
T ... (continua)
SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI (Messa della Vigilia)
PIETRO, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del Regno dei cieli (Mt 16, 13-19), pastore del gregge santo (Gv 21, 15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22, 32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità.
PAOLO, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco (At 9, 1-16), strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli (At 9,15), è il più grande missionario di tutti i tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro fa risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Entrambi gli apostoli «sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro. La «Depositio martyrum» (354) ne riferisce la solennità il 29 giugno.
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Antifona d'ingresso
Pietro, apostolo, e Paolo, dottore delle genti,
hanno insegnato a noi la tua legge, Signore.
Si dice il Gloria.
Colletta
Signore Dio nostro,
che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo
hai dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana,
per loro intercessione vieni in nostro aiuto
e guidaci nel cammino della salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
At 3,1-10
Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un'elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l'opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
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Seconda lettura
Gal 1,11-20
Dio mi scelse fin dal seno di mia madre.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo - lo dico davanti a Dio - non mentisco.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 21,17)
Alleluia, alleluia.
Signore, tu conosci tutto;
tu sai che ti voglio bene.
Alleluia.
>
Vangelo
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Gv 21,15-19
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
+
Dal Vangelo secondo Giovanni
[Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli,] quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli Si dice il Credo.
Gesù nel Vangelo viene riconosciuto da Pietro come il Messia. Chiediamo al Padre di rendere anche noi capaci di riconoscere in Gesù il salvatore del mondo, l'inviato di Dio e Signore della nostra vita.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la Chiesa non mostri al mondo soltanto le rughe di un'organizzazione terrena, ma lasci intravedere una comunità operosa di discepoli fedeli al Signore Gesù. Preghiamo.
2. Per il Papa, perché sappia aprirsi all'azione dello Spirito al fine di essere pastore e guida della Chiesa che Gesù gli ha affidato. Preghiamo.
3. Perché i cristiani sappiano incarnare la logica del vangelo, vivendo con sobrietà e aderendo ai valori della carità, dell'unità, della responsabilità. Preghiamo.
4. Per i battezzati che oggi sono privi del sostegno della fede, perché incontrino cristiani veri e credibili, innamorati di Gesù Cristo, che li richiamino alla possibilità di una autentica conversione. Preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché rimanga unita anche quando la croce ferisce e prova la fede, testimoniando l'amore per il Signore anche nelle difficoltà. Preghiamo.
O Padre, tu sai come siamo attaccati alle nostre cose, ai nostri progetti, al nostro individualismo. Dacci una fede autentica e sincera, affinché sappiamo edificare la tua Chiesa, vivendo da fratelli, nell'obbedienza alla tua volontà e nella logica del tuo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Deponiamo i nostri doni sul tuo altare, o Signore,
celebrando con gioia la solennità
dei santi apostoli Pietro e Paolo
e, se temiamo per la povertà dei nostri meriti,
fa' che ci rallegriamo
per la grandezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
La duplice missione di Pietro e di Paolo nella Chiesa
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli:
Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo,
Paolo, che illuminò le profondità del mistero;
il pescatore di Galilea,
che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d'Israele,
il maestro e dottore,
che annunciò la salvezza a tutte le genti.
In modi diversi
hanno radunato l'unica famiglia di Cristo
e, associati nella venerazione del popolo cristiano,
condividono la stessa corona di gloria.
E noi,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l'inno della tua gloria: Santo, ...
Antifona alla comunione
«Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».
«Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». (Gv 21,15.17)
Preghiera dopo la comunione
Con la forza di questi divini sacramenti
sostieni, o Signore, i tuoi fedeli,
che hai illuminato con la dottrina degli apostoli.
Per Cristo nostro Signore.
(Si può utilizzare la formula della benedizione solenne)
Dio onnipotente, che ha fondato la Chiesa
sulla fede dell'apostolo Pietro,
vi renda saldi nell'adesione a Cristo
e vi colmi della sua benedizione. R. Amen.
Dio, che ci ha illuminato con la predicazione di san Paolo,
vi insegni con l'esempio dell'apostolo
a condurre a Cristo i fratelli. R. Amen.
Pietro con il potere delle chiavi,
Paolo con la sua parola intercedano per noi
e ci accompagnino a quella patria
che essi hanno raggiunto
con il martirio della croce e della spada. R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R. Amen.
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-06-2015)
Commento su Mt 16,15-17
"Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu,..."
Mt 16,15-17
Come vivere questa Parola?
Dopo un po' di tempo passato insieme, siamo ad una svolta. Gesù chiede con umiltà ai discepoli che cosa hanno capito di ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 29-06-2013)
Commento su Mt 16,13-19
Oggi la Chiesa celebra in un'unica festa Pietro e Paolo, le colonne che diedero la loro vita nell'annuncio del vangelo e che insieme morirono a Roma. Viviamo in profonda comunione e senso di gratitudine con chi ci diede il Cristo.
Pietro e Paolo, così unici, così diversi, così simili. Unici perché ... (continua)