LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:



  Lunedì della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO151 ;
La lettura di questo passo del Vangelo, che presenta da un lato le forti esigenze e dall'altro le dolci promesse per chi segue Gesù, mi richiama alla mente una poesia di Paul Claudel, in cui il poeta si domanda come venga a noi la grazia. E risponde: la grazia viene in modo attraente, idillico, e viene anche come fuoco che incendia la casa. E una poesia che Claudel scrisse per i lebbrosi di un ospedale, con l'intenzione di confortarli: il male può essere grazia, dura, forte, ma penetrante fino in fondo, come una spada.
E Gesù dice: "Vi porto la spada, la separazione, la croce, il "perdere la vita"": un amore a imitazione del suo amore di crocifisso. "Non sono venuto a portare pace, ma una spada... Chi ama il padre o la madre, il figlio o la figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me...".
Ma la ricompensa è infinitamente sovrabbondante: chi accoglie i suoi discepoli, chi accoglie "questi piccoli che credono" e lui, accoglie il Padre. "Verremo a lui e faremo dimora presso di lui", scrive Giovanni nel suo Vangelo. E nulla andrà perduto: anche un bicchiere di acqua dato per amor suo avrà la sua ricompensa.
Sono i due aspetti che dobbiamo accogliere per essere veri discepoli di Gesù: sofferenza e promessa di gioie che mai entrarono in cuore d'uomo.

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Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)


Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità
perché possano tornare sulla retta via,
concedi a tutti coloro che si professano cristiani
di respingere ciò che è contrario a questo nome
e di seguire ciò che gli è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

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Prima lettura

Es 1,8-14.22
Cerchiamo di essere avveduti nei riguardi di Israele per impedire che cresca.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. Egli disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. Cerchiamo di essere avveduti nei suoi riguardi per impedire che cresca, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese».
Perciò vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati, per opprimerli con le loro angherie, e così costruirono per il faraone le città deposito, cioè Pitom e Ramses. Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti.
Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza. Resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
Il faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo: «Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina».

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 123

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

Se il Signore non fosse stato per noi
– lo dica Israele –,
se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera.

Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose.
Sia benedetto il Signore,
che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.

Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato
e noi siamo scampati.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

Canto al Vangelo (Mt 5,10)
Alleluia, alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

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Vangelo

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Mt 10,34-11,1
Sono venuto a portare non pace, ma spada.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La parola di Dio ci invita ad una scena radicale di Gesù e dell'amore verso tutti gli uomini. Per avere la forza di seguirlo, preghiamo insieme:
Accogli, Signore, la nostra preghiera.

Signore, Dio geloso, ti preghiamo per la tua Chiesa: sappia testimoniare, con la parola e le scelte di vita, l'amore e la fedeltà al suo sposo Gesù.
Signore, Dio di giustizia, ti preghiamo per le nazioni: umilmente riconoscano che i contrasti si risolvono soltanto con la ricerca della giustizia.
Signore, Dio d'amore, ti preghiamo per il nostro cuore di uomini: ogni nostro affetto di sposi, di figli, di amici, sia segno e rivelazione del tuo amore.
Signore, Dio di speranza, ti preghiamo per i sacerdoti e i religiosi: mostrino con la vita che la scelta di te rende accoglienti e interessati ad ogni uomo.
Signore, Dio di pace, ti preghiamo per noi cristiani: insegnaci che la vera pace non è disimpegno e desiderio di tranquillità, ma è passione per la libertà e la verità.
Per i poveri che vivono in mezzo a noi.
Perché la nostra eucaristia divenga condivisione dei beni.

Dio Padre, accogli la nostra preghiera e manda il tuo Spirito a trasformarci, perché guardando i nostri volti tu vi riconosca la somiglianza con Gesù Cristo tuo figlio, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Guarda, o Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera
e trasformali in cibo spirituale
per la santificazione di tutti i credenti.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. (Sal 83,4-5)

Oppure:
Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui». (Gv 6,56)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con i tuoi doni,
fa' che per la celebrazione di questi santi misteri
cresca in noi il frutto della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Domenico Bruno     (Omelia del 12-07-2021)
Il nostro audio quotidiano
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Quando Gesù ci chiama alla sua sequela ci conduce per un cammino sereno e graduale. Ci aiuta a trovare Lui ed anche noi stessi in un percorso a misura per noi, liberante. La nostra umanità rinasce, respirando a pieni polmoni. Gli estremi dunque sono due, non aprirsi allo Spirito o costringersi in co ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 13-07-2015)

Un po' ci spaventa la parola che il Signore ci rivolge. È venuto a portare la spada ma non nel senso che intendiamo in questi tempi oscuri in cui si uccide nel nome di Dio! Gesù sta dicendo a noi suoi discepoli che diventare credenti sul serio significa anche incontrare resistenze e giudizi. Troppe ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 14-07-2014)

Al Signore non manca certo il dono della chiarezza! Dopo avere inviato i suoi si preoccupa di prepararli alle difficoltà e alle persecuzioni che inevitabilmente dovranno affrontare... E ricorda di non essere venuto per dare carezze e per proporre una fede annacquata e fondata sul buon senso, ma di v ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 15-07-2013)
Commento su Mt 10,34 - 11,1
È una spada la presenza del Signore, una lama che ti squarcia l'anima, che ti inquieta, che ti impedisce di stare tranquillo. È una spada, non un calmante, non una tisana alla camomilla, non un inutile soprammobile. Cosa ne abbiamo fatto della nostra fede? Cosa è diventata l'abitudine di essere cris ...
(continua)