Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Rosso Scheda Agiografica: DOMENICA DELLE PALME (ANNO A) APALM ;
È allo stesso tempo l'ora della luce e l'ora delle tenebre.
L'ora della luce, poiché il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito, ed è stato detto: "Io sono il pane della vita... Tutto ciò che il Padre mi dà verrà a me: colui che viene a me non lo respingerò... E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo risusciti l'ultimo giorno" (Gv 6,35-39). Come la morte è arrivata dall'uomo così anche la risurrezione è arrivata dall'uomo, il mondo è stato salvato per mezzo di lui. Questa è la luce della Cena.
Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno è penetrato nel suo segreto. Si è visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio, e che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il dramma della piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltro dalle grandi ambizioni politiche.
Lanza del Vasto ha fatto di lui l'incarnazione demoniaca e disumanizzata del male.
Tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo. Era un brav'uomo, come molti altri. È stato chiamato come gli altri. Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Egli era annunciato dai profeti, e quello che doveva accadere è accaduto. Giuda doveva venire, perché altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture? Ma sua madre l'ha forse allattato perché si dicesse di lui: "Sarebbe stato meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!"? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le sue monete d'argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perché la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo è diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restò a Giuda che la corda per impiccarsi. Perché nessuno si è interessato al pentimento di Giuda? Gesù l'ha chiamato "amico". È veramente lecito pensare che si trattasse di una triste pennellata di stile, affinché sullo sfondo chiaro, il nero apparisse ancora più nero, e il tradimento più ripugnante? Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio, che cosa comporta allora l'averlo chiamato "amico"? L'amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giuda doveva esserci affinché si compissero le Scritture, quale colpa ha commesso un uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione?
Non chiariremo mai il mistero di Giuda, né quello del rimorso che da solo non può cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarà più "complice" di nessuno.
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Antifona d'ingresso
Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme
ANTIFONA
Osanna al Figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il Re d'Israele!
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)
Il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:
Fratelli e sorelle,
fin dall'inizio della Quaresima
abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori
attraverso la penitenza e le opere di carità̀.
Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesa
possiamo essere introdotti al mistero pasquale
del nostro Signore Gesù Cristo, il quale,
per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione,
entrò nella sua città, Gerusalemme.
Seguiamo perciò̀ il Signore,
facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione,
affinché́, resi partecipi per grazia del mistero della croce,
possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.
Dopo questa monizione, il sacerdote dice a mani allargate una delle orazioni seguenti:
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli,
che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen.
Oppure:
Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te
e concedi a noi tuoi fedeli,
che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
E senza nulla dire, asperge i rami con l'acqua benedetta.
Segue la proclamazione del Vangelo dell'ingresso del Signore.
VANGELO (Mt 21,1-11) Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito"». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: "Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma"».
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».
Parola del Signore.
Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per dare l'avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare un'esortazione con queste parole:
Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù̀, e procediamo in pace.
Ha quindi inizio la processione verso la chiesa, nella quale si celebra la Messa. Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla celebrazione.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa' che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Is 50,4-7
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.
Dal libro del profeta Isaìa
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele.
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Seconda lettura
Fil 2,6-11
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall'aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
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Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo
- Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
- Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
- Uno di voi mi tradirà
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
- Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
- Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: "Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge". Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».
Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.
- Cominciò a provare tristezza e angoscia
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina e il Figlio dell'uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
- Misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.
- Vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: "Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l'hai detto - gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa' il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».
- Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell'uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
- Consegnarono Gesù al governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda - colui che lo tradì -, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il "Campo del vasaio" per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d'argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d'Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore».
- Sei tu il re dei Giudei?
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: "Sono Figlio di Dio"!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
- Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c'erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.
- Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro nuovo
Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria di Màgdala e l'altra Maria.
- Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete
Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore, mentre era vivo, disse: "Dopo tre giorni risorgerò". Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti". Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.
Parola del Signore.
Forma breve (27, 11-54):
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo
- Sei tu il re dei Giudei?
In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: "Sono Figlio di Dio"!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
- Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli (Dall'Orazionale CEI 2020)
Come veri discepoli seguiamo Cristo, umile Re di gloria, che entra in Gerusalemme per portare a compimento sulla croce la sua missione redentrice. Uniti al nostro salvatore, invochiamo Dio, Padre misericordioso, principio e fonte di ogni benedizione.
Preghiamo insieme e diciamo: Per la passione del tuo Figlio, ascoltaci, o Padre.
1. Per la santa Chiesa: celebrando con viva fede il grande mistero della passione e morte di Cristo, guardi con cuore materno alla croce di tanti suoi figli, e doni loro conforto e sollievo. Preghiamo.
2. Per tutti i battezzati: la celebrazione della Settimana Santa renda più intensa la sequela di Cristo che con filiale abbandono è in cammino verso la croce. Preghiamo.
3. Per coloro che soffrono: uniti alla passione di Cristo e consolati dall'amore fraterno, riscoprano la forza rigenerante della fede. Preghiamo.
4. Per i giovani: sostenuti dalla testimonianza e dall'intercessione dei santi, siano autentici discepoli di Gesù, e compiano senza paura scelte generose. Preghiamo.
5. Per noi qui riuniti: attingiamo dall'Eucaristia la forza di essere in famiglia e nella società strumenti di pace. Preghiamo.
Ascolta, o Padre, la preghiera del tuo popolo che si incammina con il tuo Figlio verso il Calvario: fa' che, dopo averlo acclamato nel giorno dell'esultanza, lo seguiamo con amore nell'ora oscura e vivificante della croce. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente,
la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l'ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
La Passione del Signore
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un'ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode: Santo, ...
Antifona alla comunione
Padre mio, se questo calice non può̀ passare via
senza che io lo beva,
si compia la tua volontà̀. (Mt 26,42)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,
e con la morte del tuo Figlio
ci fai sperare nei beni in cui crediamo,
fa' che per la sua risurrezione
possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia
per la quale il Signore nostro Gesù̀ Cristo
non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori
e a subire il supplizio della croce.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 05-04-2020)
Commento su Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mt 26,14-27,66
Domenica delle Palme...dagli "osanna" si passa al "crucifige"... ossia: un trionfo senza dolore è illusione, come è illusione ogni trionfo che non sia dono di Pace. Ecco per cui, per i cristiani, l'olivo simboleggia la pace, mentre la palma simboleggia il martirio.
E' una lettura difficile quella d ... (continua)
Audio commento alla liturgia - Mt 26,14-27,66
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Settimana Santa Malata
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In questi giorni sto provando un sentimento di profondo disagio. È la stessa sensazione che provo quando vedo vecchi filmati e foto di quei luoghi colpiti da guerre e eventi disastrosi come i terremoti che non sono più come prima. È una sensazione di no ... (continua)
Fa' che cerchiamo il tuo volto!
In questo giorno, su tutta la faccia della terra e attraverso tutti i secoli, giovani e gente di ogni età acclamano gridando: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Dopo la professione di fede, che Pietro aveva fatto a Cesarea ... (continua)
Luca Rubin (Omelia del 05-04-2020)
Una strana domenica divisa in quattro parti, non uguali
Questa pagina di vangelo presenta quattro punti di vista della stessa scena. Quattro protagonisti per un unico evento. Anche tu che leggi sei chiamato a vivere un ruolo, un atteggiamento. Puoi provare a essere Gesù, i discepoli, la folla, la città.... ogni ambito ti darà prospet ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 05-04-2020)
Aperite portas Redemptori
"Aprite le porte a Cristo Redentore": con queste parole, il santo papa Giovanni Paolo II inaugurava, 42 anni fa, il suo pontificato. E con le stesse parole, 5 anni più tardi, iniziava il testo della Bolla con cui indiceva il Giubileo straordinario della Redenzione. Risuonano attuali queste parole, o ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 05-04-2020)
Dalle Palme della gioia all'olio dell'unione
Per la prima volta nella storia, questa domenica la Chiesa non si raduna insieme a tutto il popolo di Dio per far festa a Gesù che entra a Gerusalemme. Allora cerchiamo di ricordare cosa facevamo gli anni scorsi: con i rami di ulivo in mano gridavamo osanna a Gesù che viene per liberarci, è lui che ... (continua)
don Fabio Zaffuto (Omelia del 05-04-2020)
Desidero essere quell'asino! Video commento su Mt 21,1-11
... (continua)
don Roberto Farruggio (Omelia del 05-04-2020)
Commento alle letture - Domenica delle Palme (Anno A)
... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 05-04-2020)
Lectio Divina - Domenica delle Palme - Anno A
... (continua)
don Roberto Seregni (Omelia del 05-04-2020)
Un re crocifisso
Carissimi amici,
dopo una quaresima davvero indimenticabile, siamo arrivati alla domenica delle Palme. Quest'anno non sventoleremo rami di ulivo, ma le nostre paure e le nostre solitudini; non faremo processioni verso le nostre chiese, ma santificheremo con pazienza e amore i corridoi e le stanze d ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 05-04-2020)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di padre Alvise Bellinato
Oggi celebriamo l'ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme, il punto culminante del suo ministero terreno.
La liturgia suscita alcuni sentimenti contrastanti.
All'inizio, essa è piena di palme e bellissime decorazioni, insieme ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 05-04-2020)
Quanta Parola di Dio oggi abbiamo ascoltato! Una settimana di vita di Gesù raccontata tutta in un'unica domenica! E si passa dalla gioia alla tristezza, dalla tranquillità alla confusione, dalla serenità all'angoscia. Manca solo il finale, per quello dovremo aspettare domenica prossima. Vivremo tre ... (continua)
don Alfonso Giorgio Liguori (Omelia del 05-04-2020)
Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte
... (continua)
don Roberto Fiscer (Omelia del 05-04-2020)
#StradeDorate - Commento su Matteo 26,14-27,66
... (continua)
La contemplazione non conosce muri
Il cammino del tempo di grazia, legato alla quaresima, ha tenuto sempre un passo sostenuto pieno di tensione e di attesa.
Gesù ci ha incalzati chiedendoci, a più riprese, e in molti modi, l'atto di fede.
"Donna, credi tu che io sia il Messia?". "Credo Signore".
"Uomo, ho toccato i tuoi occhi c ... (continua)
L'intimità della Passione
"Farò la Pasqua da te, con i miei discepoli" (26,18). Inizia una Settimana Santa speciale. Siamo tutti reclusi in casa, raccolti in famiglia. Sembra proprio che quest'anno Gesù voglia venire a fare Pasqua con i suoi discepoli dentro casa nostra! È un'occasione davvero unica, che ci riporta alle orig ... (continua)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Con la domenica delle Palme inizia la settimana santa, momento centrale di tutto l'anno liturgico. Come consuetudine, meditiamo sulla passione del Signore, quest'anno nella prospettiva matteana.
Matteo ci offre una rilettura degli eventi alla luce della risurrezione. "Leggendo la Passione secondo ... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 05-04-2020)
La Croce è l'innesto del cielo nella terra
Entriamo in un tempo che ci fa pensosi. «Tutti gli uomini vanno a Dio nella loro sofferenza, piangono per aiuto, chiedono felicità e pane, salvezza dalla malattia, dalla morte. Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani... Uomini vanno a Dio nella sua sofferenza, lo trovano povero, oltraggiato, sen ... (continua)
Bella prof! - don Gianmario Pagano (Omelia del 05-04-2020)
mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola (Omelia del 05-04-2020)
Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato?
... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 05-04-2020)
Nella Passione di Cristo la comprensione del dolore del mondo
Questa domenica è detta delle Palme o della Passione. Il motivo è semplice perché è stata così definita. Per antica tradizione liturgica del rito cattolico, si ricorda in questo giorno l'ingresso di Gesù in Gerusalemme accolto come messia e re da una folla festante agitante rami di olivo o di palma. ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 05-04-2020)
Oggi contempliamo l'entrata di Gesù a Gerusalemme e la sua Passione, che è la cosa più importante e bella che Gesù ha fatto, più importante della stessa risurrezione.
Il primo motivo penso sia quello di poter dire:" Capisco la tua sofferenza, perché ci sono passato". Infatti prima si sottomette a ... (continua)
diac. Vito Calella (Omelia del 05-04-2020)
Andare oltre la cronaca del fatto
Siamo così abituati ad essere incollati alle immagini che documentano fatti di cronaca da non essere più allenati ad andare oltre l'apparenza del nostro sguardo sensibile, vedente, ascoltante, accogliente. La cronaca del covid-19 è la "passione" umanitaria della nostra quotidianità e si accosta all' ... (continua)
don Domenico Luciani (Omelia del 05-04-2020)
Lectio Divina - Ecco l'Uomo, Ecco il vero Re!
... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 05-04-2020)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Inizia oggi, con la Domenica delle Palme, la settimana Santa, nella quale si ricordano gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù. L'odierna liturgia si concentra sul racconto della Passione del Signore secondo l'esperienza dell'evangelista Matteo. L'intera famiglia umana, stretta dalla morsa di u ... (continua)
Diocesi di Vicenza (Omelia del 05-04-2020)
La Parola - Commento al Vangelo di Matteo (Mt 26,14-27,66)
... (continua)
don Claudio Luigi Fasulo (Omelia del 05-04-2020)
Audio commento al Vangelo della domenica delle Palme (Anno A - Mt 26,14-27,66)
... (continua)
mons. Roberto Brunelli (Omelia del 05-04-2020)
La risposta sta nella parola amore
La dolorosa eccezionalità del tempo che stiamo vivendo si percepisce appieno quando ci vediamo impediti dal fare ciò cui più teniamo. Nell'ottica della fede, la celebrazione più importante dell'anno è quella della Pasqua: e per la prima volta dopo duemila anni, quest'anno non si celebra, almeno nell ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 05-04-2020)
Seguire il re che ama
Dicono i biblisti che nella Sacra Scrittura l'asino, animale da soma indicato per i lavori servili e frustranti, è il simbolo della pazienza, della mansuetudine e della sottomissione. Secondo altri (Ravasi) era la cavalcatura scelta dai re e dai principi in tempo di pace, in ogni caso era ben differ ... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 05-04-2020)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Nell'immaginario collettivo Giuda non ha mai goduto buona reputazione. Si sarà salvato? si sarà perduto? Che poi, a pensarci bene, questo è quanto ognuno di noi si chiede riguardo a se stesso: sarò salvato, o sarò perduto?
Una domanda che, alla luce di Cristo, non ha alcun senso! Occorre partire da ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Mt 21,1-11
Collocazione del brano
Con l'ingresso di Gesù a Gerusalemme inizia l'ultimo atto della vita di Gesù. Nella città santa insegnerà nel tempio e sosterrà alcune controversie con i farisei e i sadducei. Seguiranno le maledizioni agli scribi e ai farisei e il quinto e ultimo discorso, quello escatologi ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Mt 26,,26-35
Collocazione del brano
Siamo nei capitoli dedicati alla passione e morte di Gesù. Gesù sta celebrando la Pasqua con i suoi discepoli. Nel brano precedente aveva detto che uno dei suoi lo avrebbe tradito e in un piccolo dialogo cerca di dissuadere Giuda dal compiere quel gesto. Ora istituisce l'Euc ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Mt 26,14-27,66
Collocazione del brano
Il capitolo 26 di Matteo è interamente dedicato alla Passione di Gesù e ai suoi preliminari. Si apre con un annuncio esplicito da parte di Gesù ai discepoli: Il figlio dell'Uomo sarà consegnato per essere crocifisso. (1-2) Seguono gli accordi dei capi dei sacerdoti e gli anz ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Fil 2, 6-8
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Fil 2, 6- ... (continua)
Audio commento alla liturgia - Mt 26,14-27,66
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don Claudio Doglio (Omelia del 09-04-2017)
Pilato se ne lavò le mani senza responsabilità
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don Maurizio Prandi (Omelia del 09-04-2017)
La Croce, inizio di un mondo nuovo
Abbiamo ascoltato una domanda nel vangelo di oggi: chi è costui?
E anche la risposta: il profeta Gesù, da Nazareth di Galilea... Matteo insiste, una volta di più, sulla provenienza, poco nobile di Gesù, colui che, ad un esame attento del testo emerge come l'innocente:
- Per il sinedrio (non trovan ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 09-04-2017)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Paolo Ricciardi
Oggi, Domenica delle Palme, siamo stati chiamati a rivivere spiritualmente l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, acclamato come il re d'Israele, che viene nel nome del Signore. Questa gloria di Cristo Re è oggi però solo preannunciata, i ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 09-04-2017)
Oggi, Domenica delle Palme, inizia la Settimana Santa.
Innanzi tutto cerchiamo di capire che cosa è la Settimana Santa.
E' una settimana dell'anno in cui ci viene chiesto di essere santi?
E' la settimana santa perché l'ha deciso il Papa?
E' la settimana in cui si festeggiano tutti i santi?
Nien ... (continua)
don Marco Pozza (Omelia del 09-04-2017)
Il Dio-lavapiedi e la città drogata
Di traverso: è andato giusto di traverso all'intera città di Gerusalemme. Lui si è messo contro tutto, ha messo tutti contro Lui: il passato al presente, il fuoco alla cenere, il Vangelo alla Torah. Il Tempio, con tutti i suoi chierichetti in pompa magna, lo spia da lontano. Che la casa di Dio fosse ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 09-04-2017)
Prendiamoci le nostre responsabilità
Leggendo attentamente la Passione secondo Matteo, mi sono accorto di una particolarità, che mi piace sottoporre alla vostra attenzione, dopo averla fatta mia. Comparandola con le narrazioni di Passione degli altri sinottici (e ancor più con quella di Giovanni) ho notato una differenza sostanziale, o ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 09-04-2017)
Per crucem
Per questo siamo arrivati sin qui.
Per questo abbiamo seguito il Nazareno nel deserto, e sul Tabor. Per questo ci siamo identificati nella sete della samaritana, nella cecità del mendicante di Siloe, nell'angoscia profonda delle sorelle Marta e Maria per la morte di Lazzaro.
Per questo. Per essere ... (continua)
don Giovanni Berti (Omelia del 09-04-2017)
Le monete e l'acqua
Clicca qui per la vignetta della settimana.
Le monete e l'acqua sono due elementi materiali che in questo racconto della passione di Gesù secondo l'evangelista Matteo, diventano simboli molto forti di tutta la vicenda e provocazioni per il cammino di fede.
Le monete di Giuda
Giuda con i tre ... (continua)
Commento alle letture con i ragazzi - Domenica delle palme (Anno A)
... (continua)
don Roberto Farruggio (Omelia del 09-04-2017)
Commento alle letture - Domenica delle Palme (Anno A)
... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 09-04-2017)
Quel centurione che vide un re morire di amore
Si aprono, con la lettura della Passione del Signore, i giorni supremi, quelli da cui deriva e a cui conduce tutta la nostra fede. E quelli che fanno ancora innamorare.
Volete sapere qualcosa di voi e di me? - dice il Signore - Vi do un appuntamento: un uomo in croce. La croce è l'immagine più pura ... (continua)
mons. Roberto Brunelli (Omelia del 09-04-2017)
Però sia fatto come vuoi tu
Con la processione delle Palme (o con il suo sostituto, il ritiro in chiesa di un rametto di ulivo) e poco dopo, con la lettura durante la Messa del vangelo della Passione (quest'anno, quello di Matteo, capitoli 26 e 27), la liturgia di oggi celebra due momenti della vita di Gesù, tra loro vicinissi ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
La domenica delle Palme presenta gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù su un duplice binario: quello della gloria e quello della sconfitta. La gloria nell'ingresso a Gerusalemme; la sconfitta nella crocifissione. Momenti antitetici: normalmente si dice "per crucem ad lucem"; in questo caso, p ... (continua)
don Gianfranco Calabrese (Omelia del 09-04-2017)
Video commento su Matteo 26,14-27,66
... (continua)
#StradeDorate - Commento su Matteo 26,14-27,66
... (continua)
dom Luigi Gioia (Omelia del 09-04-2017)
Quando il senso svanisce
C'è qualcosa che l'uomo della Bibbia teme ancora più della sofferenza fisica, del dolore e delle prove della vita. C'è una forma di afflizione interiore legata direttamente alla relazione con il Signore che più di ogni altra chiude l'orizzonte e fa paura. Essa si esprime quando il salmista geme in e ... (continua)
dom Luigi Gioia (Omelia del 09-04-2017)
Quando il senso svanisce
Il testo dell'omelia si trova in Luigi Gioia, "Mi guida la tua mano. Omelie sui vangeli domenicali. Anno A", ed. Dehoniane. Clicca qui ... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 09-04-2017)
Palma e Croce, i simboli della riconciliazione
Due segni e simboli importantissimi nella liturgia cattolica oggi ci guidano nella riflessione sui testi della parola di Dio di questa domenica delle Palme o di Passione: questi segni sono il ramoscello d'ulivo che benediciamo e che ci scambiamo in segno di pace e la croce, su cui viene inchiodato i ... (continua)
Missionari della Via (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Gesù viene osannato e acclamato: il Messia entra in Gerusalemme in groppa ad un asinello, mite ed umile, come profetizzato in Zaccaria. Tutti sventolano rami d'ulivo per acclamare il Liberatore, il Salvatore; ma non lo sarà secondo le attese umane, infatti quasi tutti lo abbandoneranno nell'ora dell ... (continua)
Diocesi di Vicenza (Omelia del 09-04-2017)
La Parola - commento a Mt 26,14-27,66
A cura di don Alessio Graziani
Registrato nell'Oratorio di san Nicola, Vicenza. ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 09-04-2017)
La triplice simbiosi nella preghiera spassionata di Gesù
Ratzinger scrive che Gesù, mentre fa ingresso a Gerusalemme nel suo incedere acclamato per le vie principali della città, rivendica una posizione regale tipica di quelle dell'Antico Testamento, che si evince anche dalla cavalcatura scelta: anche Salomone viene unto re per volere del padre Davide che ... (continua)
Carla Sprinzeles (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Isaia 50,4-7; Matteo 27,11-54
Oggi la liturgia ci invita a riflettere sul mistero centrale della fede cristiana, ossia sulla passione, morte e risurrezione del Signore. La missione di Gesù non risponde alle attese di un messia trionfante, che instaura un nuovo ordine politico e sociale, ma una nuova spiritualità basata sull'amor ... (continua)
don Giorgio Zevini (Omelia del 09-04-2017)
Video Commento a Mt 26, 14 - 27, 66
... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Nel suo racconto della Passione, l'evangelista Matteo ha assegnato a Gesù poche battute, pochissime, rispetto a Luca e a Giovanni.
Per avere un quadro completo della vicenda, vi esorto a rileggere tutte e tre le redazioni.
In particolare, Matteo riporta il grido del Crocifisso: "Dio mio, Dio mio, ... (continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mt 26,14-27,66
Se dovessimo cercare una parola chiave per questa domenica delle Palme, potremmo trovarla nel termine obbedienza. A chi bisogna obbedire? Ai figli viene detto che occorre obbedire ai genitori; ai credenti di qualsivoglia religione si richiede l'obbedienza ai loro capi spirituali; ai sudditi è impost ... (continua)