Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Bianco CP030 ;
La terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è densa di avvenimenti e di insegnamenti.
Egli si ferma sulla riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore, Spirito vivificante. Ed è sull'amore che interroga Pietro. Non è un esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all'uomo che per tre volte l'aveva rinnegato e che ciò nonostante doveva essere la prima pietra della sua Chiesa.
Di fronte alla debolezza di Pietro, soggetto ad alti e bassi, come un po' tutti noi poveri mortali, si erge maestosa e commovente la fedeltà adamantina di Gesù all'uomo che aveva scelto.
Ma a tutti noi quel dialogo umano fra Gesù e Pietro dice anche qualcosa di estremamente consolante. Ci dice cioè che, se erriamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro, forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: "Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo" (Gv 21,16).
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Antifona d'ingresso
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode. Alleluia. (Sal 65,1-2)
Si dice il Gloria.
Colletta
Esulti sempre il tuo popolo, o Dio,
per la rinnovata giovinezza dello spirito,
e come ora si allieta per la ritrovata dignità filiale,
così attenda nella speranza il giorno glorioso della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Oppure (Anno C):
O Padre, che hai risuscitato il tuo Cristo
e lo hai costituito capo e salvatore,
accresci in noi la luce della fede,
perché nei segni sacramentali della Chiesa
riconosciamo la presenza del Signore risorto
che continua a manifestarsi ai suoi discepoli.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
At 5,27-32.40-41
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
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Seconda lettura
Ap 5,11-14
L'Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L'Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Parola di Dio
Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
Alleluia.
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Vangelo
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Gv 21,1-19
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
+
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.
Forma breve (Gv 21,1-14):
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
A volte la difficoltà maggiore nell'accogliere realmente nelle nostre vite la resurrezione di Cristo si manifesta proprio nell'incapacità di tradurre in azioni concrete questo messaggio di speranza.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore metti al tuo servizio il nostro lavoro.
1. Perché la ricerca del denaro e del potere non ostacoli mai la nostra ricerca di fede e non contraddica la nostra testimonianza. Preghiamo.
2. Perché abbiamo sempre fiducia che nei momenti di fatica e di stanchezza tu sei con noi. Preghiamo.
3. Perché il tuo amore per l'uomo ci faccia comprendere che le nostre azioni e le nostre scelte contano davvero. Preghiamo.
4. Perché, guidati dal desiderio d'incontrarti, siamo sempre capaci di riconoscere la luce della tua presenza. Preghiamo.
O Padre, Tu ci hai mandato il tuo unico Figlio per annunciarci che la nostra vita può e deve essere felice e proficua. Aiutaci a essere all'altezza di tale dono. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO PASQUALE III
Cristo vive per sempre e intercede per noi
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Egli continua a offrirsi per noi
e intercede come nostro avvocato;
immolato sulla croce, più non muore,
e con i segni della passione vive immortale.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra
e le schiere degli angeli e dei santi
cantano senza fine l'inno della tua gloria: Santo, ...
Oppure:
PREFAZI DI PASQUA I-V
Antifona alla comunione
Gesù disse ai suoi discepoli: «Venite a mangiare».
Prese il pane e lo diede loro. Alleluia. (Gv 21,12-13)
Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, O Signore, il tuo popolo,
che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna,
e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo,
destinato alla gloria.
Per Cristo nostro Signore.
Benedizione solenne
Dio, che nella risurrezione del suo Figlio unigenito
ci ha donato la grazia della redenzione
e ha fatto di noi i suoi figli,
vi dia la gioia della sua benedizione. R. Amen.
Il Redentore,
che ci ha donato la libertà senza fine,
vi renda partecipi dell'eredità eterna. R. Amen.
E voi, che per la fede in Cristo
siete risorti nel Battesimo,
possiate crescere in santità di vita
per incontrarlo un giorno nella patria del cielo. R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R. Amen.
"... era la terza volta" (Gv 21,14). La terza manifestazione di Gesù risorto, raccontata nell'aggiunta del Quarto Vangelo - lo sappiamo - è diversa dalle altre. Ha dei tratti singolari. È la manifestazione che coglie una chiesa post pasquale, ulteriore rispetto a quel "primo giorno dopo il sabato: potremmo dire che ritrae una chiesa in crisi.
C'è già stat ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 01-05-2022)
Ricominciamo!
Pronti? Via! Si riparte! Questa è la sensazione che stiamo avendo nei primi due giorni di questi ultimi due mesi. 1° Aprile 2022: graduale allentamento di alcune misure restrittive e del venire meno dell'obbligo del Super Green Pass; 1° Maggio 2022: graduale abbandono delle certificazioni verdi e dell'obbligo di mascherina al chiuso, seppure con una certa gr ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 01-05-2022)
Chi si lascia andare, saprà pescare
Continua il racconto delle apparizioni di Gesù dopo la morte e non ci meraviglia che un evento così spirituale ce lo riporti il più spirituale degli evangelisti, Giovanni appunto.
Rileviamo 3 elementi importanti:
1. IL BUIO
I discepoli credono di aver perso il Signore e tornano alla loro vita di prima e come prima, cioè una vita senza gli insegnamenti ... (continua)
Il coraggio di amare con la vita
Quando Gesù vuole scandagliare il cuore di una persona, formula domande ustionanti, come le bombe al fosforo. Queste ultime bruciano il corpo e lo rendono una torcia di sofferenza. Le domande di Gesù feriscono l'anima e la rendono una fornace di amore, senza latitudini. Tutto divampa in quel cuore: il difficile richiamo alla storia personale, ma ancora di pi ... (continua)
don Roberto Rossi (Omelia del 01-05-2022)
Ti amo o Signore, ti amo o Chiesa
La terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è densa di avvenimenti e di insegnamenti. Egli si ferma sulla riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore. Ed è sull'amore che interroga Pietro. Non è un esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all'uomo che p ... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 01-05-2022)
Una pesca non solo miracolosa, ma aperta al futuro
Il Vangelo della terza domenica di Pasqua ci offre un testo di Giovanni, il cosiddetto vangelo teologico, incentrato sul mistero della morte e risurrezione del Signore e come tale ritenuto il testo più rispondente alla verità, essendo stato scritto dal discepoli prediletto del Signore.
Nel brano del vangelo odierno si racconta di una nuova apparizione, qui ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 01-05-2022)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di padre Gianmarco Paris
Il mistero della Pasqua di Gesù, la sua vita che vince la morte violenta che ha sofferto, è il centro della nostra fede di cristiani. Tanto che all'inizio della Chiesa per molto tempo non si celebravano altri "misteri", altri momenti della vita di Gesù se non questo. Ancora oggi la liturgia ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 01-05-2022)
L'evangelista Giovanni, nel capitolo precedente a questo, ci ha raccontato che Gesù risorto è già apparso due volte agli Apostoli nel Cenacolo: la prima volta quando non c'era Tommaso e poi di nuovo quando Tommaso era presente.
Gli Apostoli hanno dunque la certezza che Gesù è risorto!
Avevano vissuto i momenti terribili della morte di Gesù, ma poi lo aveva ... (continua)
Oggi, terza domenica di maggio, abbiamo nel Vangelo questo evento di pesca miracolosa. Gli apostoli, dopo la morte di Gesù, scoraggiati, sicuramente delusi per le loro tante aspettative non realizzate, ritornano al loro vecchio lavoro: pescare. Ritornano alla loro vecchia vita di prima, ma anche questa volta, come al momento della loro chiamata, le loro reti ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 01-05-2022)
Commento su Giovanni 21,1-19
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così:
Notiamo che non dice che appare, ma che si manifesta, come si manifesta a noi in tanti modi. E' importante testimoniare queste manifestazioni del Signore oggi, per aiutare chi è scettico a riconoscerlo.
si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 01-05-2022)
Senza di lui non si pesca
Era la terza volta che Gesù appariva ai suoi discepoli dopo essere resuscitato e questa volta lo faceva immedesimandosi in una comunissima giornata, anzi nottata lavorativa che li aveva interessati. Da buoni pescatori professionisti quali certamente dovevano essere in una terra dove la pesca era la risorsa più comune, Pietro e gli altri avevano gettato le re ... (continua)
diac. Vito Calella (Omelia del 01-05-2022)
Tre scelte per riconoscere che Gesù è il Signore
«Gesù Cristo è il Signore!» (Fil 2,11; Gv 21,7)
Chi è il «Signore» della nostra vita? Chi è il «Signore» della storia umana?
Sembra che l'idolatria del denaro sia la più forte e la più vittoriosa. Chi domina sulle nostre vite è chi ha il potere economico proveniente dal commercio di armi, compreso quello nucleare; è chi controlla finanziariamente l'economi ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 01-05-2022)
III Domenica di Pasqua - Commento al Vangelo - Anno C
... (continua)
Diocesi di Vicenza (Omelia del 01-05-2022)
La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 21,1-19)
... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 01-05-2022)
Sorpresi da Gesù: «Mi ami più di tutti?»
Un'alba sul lago di Galilea. Quante albe nei racconti pasquali! Ma tutta «la nostra vita è un albeggiare continuo (Maria Zambrano), un progressivo sorgere della luce. Pietro e gli altri sei compagni si sono arresi, sono tornati indietro, alla vita di prima. Chiusa la parentesi di quei tre anni di strade, di vento, di sole, di parole come pane e come luce, di ... (continua)
don Roberto Seregni (Omelia del 01-05-2022)
Venite a mangiare
È notte. Mentre tutti dormono, Pietro e i suoi compagni escono a pescare, ma il lavoro di quella notte risulta un vero disastro: nemmeno un pesce si infila nelle reti. Si guardano smarriti, non sanno darsi nessuna spiegazione.
Proprio in questo contesto fallimentare il quarto vangelo ci racconta la terza manifestazione del Risorto ai discepoli. Gesù si pres ... (continua)
mons. Roberto Brunelli (Omelia del 01-05-2022)
Un numero non casuale
"Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti": lo precisa il vangelo di oggi (Giovanni 21,1-19), riferendo quanto avvenne un giorno sul lago di Tiberiade. Un manipolo di apostoli, non sapendo che fare (l'avrebbero saputo di lì a poco, al momento della ascensione di Gesù al cielo), erano tornati al loro mestiere di p ... (continua)
Domenica III di Pasqua - Anno C - Lectio Divina
... (continua)
padre Maurizio De Sanctis (Omelia del 01-05-2022)
Una notte di sudore, sulla barca in mezzo al mare...
... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 01-05-2022)
Sulla riva
A volte mi sento come Pietro.
Gesù è risorto, certo. Lo sa. È corso al sepolcro, ha avuto anche una sua apparizione privata che Luca menziona ma di cui nessuno parla (non è andata granché bene, penso).
Tutto bello, tutto vero. Ma non fa per lui.
Lui è altrove, travolto dalla sua colpa, smarrito come un bambino che si è perso. Deluso di sé e della sua pare ... (continua)
don Claudio Luigi Fasulo (Omelia del 01-05-2022)
Gesù vede in te un capolavoro: fidati di Lui!
... (continua)
don Antonino Sgrò (Omelia del 01-05-2022)
Solo chi ama risorge
Era necessario che il Risorto si manifestasse di nuovo, affinché i discepoli potessero risorgere a loro volta ed essere costituiti come comunità evangelizzante. Da soli non ce l'avrebbero fatta: troppo era lo smarrimento della morte; ancora confusa la percezione delle apparizioni. Quando il presente e il futuro non hanno contorni definiti e per questo non ti ... (continua)
Paolo De Martino (Omelia del 01-05-2022)
Ti voglio bene.
L'ultima volta che Gesù si era manifestato ai suoi, era stato sul mare di Tiberiade.
E' la terza volta, nel suo vangelo, che Giovanni, colloca l'azione di Gesù su questo lago e sempre in un contesto eucaristico. Le due volte precedenti a proposito dell'episodio dei pani e dei pesci. Ora si presenta a sette discepoli, (il numero della totalità), cioè a tutta ... (continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 05-05-2019)
Commento su At 5,27-32.40-41; Sal 29; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19
Le letture che la liturgia di oggi ci propone ci stimolano a soffermarci sulla Chiesa, voluta e fondata da Gesù Cristo che, come ci ricorda san Paolo, è sua sposa e l'ha fondata sugli uomini che hanno percorso con lui la sua parabola terrena, cioè gli Apostoli, ma che si portavano, e si portano ancora oggi, tutte le loro fatiche e tentazioni che a volte la p ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 05-05-2019)
Commento su Gv 21,15
"Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene».
Gv 21,15
Come vivere questa Parola?
«Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Amare più degli altri, più di quanto gli altri amano. Amare fino in fondo, come il discepolo amato, q ... (continua)
Audio commento alla liturgia - Gv 21,1-19
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ... (continua)
don Marco Pozza (Omelia del 05-05-2019)
Pietro e la (parentesi chiusa)
Avevano messo l'amore tra parentesi. Una storia d'affetti - colossale, fuor di misura, imbarazzante - mandata a marcire per sempre tra parentesi: "E' stato tutto un sogno. Un'infatuazione (Amen). Facciam così: non parliamone più tra di noi. Chissà che il tempo smorzi il dispiacere. Io torno a pescare". Fecero proprio così: coi due legni della croce innalzaro ... (continua)
don Luca Garbinetto (Omelia del 05-05-2019)
L'arte del Risorto
Chissà se i galli di Galilea cantano come quelli di Gerusalemme, che sta in Giudea! E chissà se all'alba di quella pesca infruttuosa Pietro avrà sentito risuonare di nuovo quel canto sonoro di gallo! Non erano molto lontani dalla riva, con la barca, e soprattutto, erano molto simili i sentimenti.
Una decina di giorni prima, la paura, il rinnegamento, l'ango ... (continua)
Luca Rubin (Omelia del 05-05-2019)
Ti voglio bene tanto così
«Io vado a pescare».
Dopo quanto è successo al Maestro, Pietro e gli altri tornano alla loro vita ordinaria di pescatori. È tutto finito, e se non si lavora non si mangia. Pietro non ha dubbi in merito: sa pescare, e quello torna a fare, che gli piaccia o no; Gesù ha fatto una brutta fine, e tutti i suoi discepoli ora hanno un inestimabile bisogno di sere ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 05-05-2019)
L'amore fa la differenza
In questi giorni, accompagnando i bimbi della Prima Comunione all'incontro con Gesù nell'Eucaristia, facevo loro molte domande, con l'intento - più pedagogico che catechetico - di "verificare" la loro effettiva preparazione. Tra le varie domande, la più "gettonata", nel senso di quella che destava più preoccupazione per la risposta che erano chiamati a dare, ... (continua)
don Giovanni Berti (Omelia del 05-05-2019)
Nella Rete Del Risorto
Clicca qui per la vignetta della settimana.
L'evangelista Giovanni (o chi conclude il suo Vangelo con questo capitolo ventunesimo... dato che una prima conclusione c'era anche nel capitolo 20) racconta questa ulteriore apparizione di Gesù risorto agli apostoli dopo che la sua tomba è stata trovata vuota.
Questa volta non siamo nel cenacolo, luogo special ... (continua)
Lectio Divina - III Domenica di Pasqua - Anno C
... (continua)
don Lucio D'Abbraccio (Omelia del 05-05-2019)
È il Signore!
In questa 3ª domenica di Pasqua l'evangelista Giovanni ci presenta un gruppo di apostoli incompleto, solo 7 su 11: «Si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli». Pietro è il leader, che decide di andare a pescare da solo: «Io vado a pescare», ma gli altri lo seguono: «Veniamo ... (continua)
?Davvero credi che io possa amarti??
Come sono misteriosi i ripensamenti sull'amore. Rassomigliano a improvvisi cataclismi del cuore che destabilizzano le relazioni di sempre, e portano a tornare indietro a esperienze di vita ormai passate. Quando la tentazione prende piede, si possono gettare tutte le reti del mondo e si rimane senza preda.
Che nella decisione di Pietro ci sia ancora una ven ... (continua)
don Giacomo Falco Brini (Omelia del 05-05-2019)
Il fuoco che cambiò il destino di Pietro
Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti, dice Giovanni nel vangelo di oggi, dopo averci narrato la prima parte del racconto (Gv 21,14). E' pacifico tra gli esegeti che questo capitolo sia stato aggiunto successivamente a una prima redazione del vangelo (la doppia conclusione è il primo indizio), e costituisca un ... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 05-05-2019)
Alla fine saremo tutti giudicati sull'amore
In riva al lago, una delle domande più alte ed esigenti di tutta la Bibbia: «Pietro, tu mi ami?». È commovente l'umanità del Risorto: implora amore, amore umano. Può andarsene, se è rassicurato di essere amato. Non chiede: Simone, hai capito il mio annuncio? Hai chiaro il senso della croce? Dice: lascio tutto all'amore, e non a progetti di qualsiasi tipo. Or ... (continua)
don Fabio Rosini (Omelia del 05-05-2019)
Audio commento al Vangelo del 5 maggio
... (continua)
mons. Erio Castellucci diocesi di Modena-Nonantola (Omelia del 05-05-2019)
Simone, figlio di Giovanni, mi ami?
... (continua)
don Luciano Cantini (Omelia del 05-05-2019)
Venite a mangiare
Me ne vado a pescare
Per Simone la pesca non è un hobby ma un lavoro impegnativo; è cresciuto facendo il pescatore finché non ha udito quella chiamata a diventare pescatore di uomini (Lc 5,1-11). L'esperienza di vita con Gesù è stata coinvolgente, esaltante, incredibile da raccontare, poi la tragedia della passione, il suo tradimento l'ha sconvolto, la scop ... (continua)
Missionari della Via (Omelia del 05-05-2019)
Il Vangelo di oggi dobbiamo cercare proprio di immaginarlo mettendo in pratica un esercizio consigliato da sant'Ignazio negli esercizi spirituali, quello cioè di entrare nel luogo materiale di ciò che vogliamo contemplare. Quindi rileggete il brano evangelico e immergetevi in quel luogo di Tiberiade: siamo in un tempo triste, precisamente dopo la passione, m ... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 05-05-2019)
Il Vangelo della rinascita della Chiesa
La parola di Dio della terza domenica di Pasqua ci presenta Gesù Risorto, di cui ci parla Pietro nel testo degli Atti degli Apostoli, del Gesù glorioso, di cui ci parla Giovanni nel Libro dell'Apocalisse, e del Maestro Risorto che appare agli apostoli e li aiuta nel lavoro di pescatori, di cui parla Giovanni nel brano della pesca miracolosa.
Gli apostoli ve ... (continua)
diac. Vito Calella (Omelia del 05-05-2019)
Tutti in comunione nel nome di Gesù che «è il Signore»
I sadducei e il sommo sacerdote, che avevano fatto arrestare gli apostoli, dopo averli fustigati, «ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù» (At 5,40). Anche se il contesto è diverso, perché in "Atti degli apostoli" assistiamo ad un conflitto di religione, tuttavia sembra che oggi la cultura dominante dell'esaltazione della libertà indivi ... (continua)
Benché fossero tanti la rete non si squarciò
"Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti": lo precisa il vangelo di oggi (Giovanni 21,1-19), riferendo quanto avvenne un giorno sul lago di Tiberiade. Un manipolo di apostoli, non sapendo che fare (l'avrebbero saputo di lì a poco, al momento della ascensione di Gesù al cielo), erano tornati al loro mestiere di p ... (continua)
Diocesi di Vicenza (Omelia del 05-05-2019)
La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 21,1-19)
... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 05-05-2019)
La pesca e Pietro
I discepoli hanno appena trascorso una normalissima nottata di pesca che non si distingue dalle altre se non per un particolare: nonostante avessero gettato le reti e avessero atteso che si colmassero durante le ore notturne la pesca era stata infruttuosa. Cosa inverosimile per un tratto di mare pescosissimo come quello di Tiberiade, che offriva nella pesca ... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 05-05-2019)
Commento su Giovanni 21,1-19
Sarà capitato anche a voi di intrattenere una conversazione, convinti di parlare della stessa cosa, ma in realtà non era così... o meglio, le stesse parole erano intese con significati diversi...
Accade, quando si parla di amore, usando sinonimi che possiedono significati analoghi, ma non equivalenti.
Quando poi, non si tratta di una conversazione soltanto ... (continua)
La gioia dell'amore risorto
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Erano tante le attese riguardo quello che papa Francesco avrebbe scritto sulla famiglia dopo i due sinodi dei vescovi di tutto il mondo nel 2014 e 2015.
"Amoris laetitia" è il titolo scelto per questo lungo e articolato scritto uscito proprio in questi giorni. Come tradizione il titolo è preso dalle prime parol ... (continua)
Audio commento alla liturgia - Gv 21,1-19
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don Michele Cerutti (Omelia del 10-04-2016)
Soffermiamoci sulle tre letture per avere un quadro d'insieme sulla liturgia della Parola.
Dalla prima lettura impariamo il paradosso cristiano: il martire soffre ed è nella gioia! E' Gesù stesso che lo dice con estrema chiarezza dal monte delle Beatitudini: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro ... (continua)
Missionari della Via (Omelia del 10-04-2016)
Siamo nei giorni dopo la risurrezione e Gesù si manifesta per la terza volta. Ci focalizziamo sull'esperienza di Pietro: Pietro ha da poco rinnegato Gesù e nonostante già l'abbia visto risorto, forse è ancora in preda alla sconforto: infatti si rimette a pescare, cioè torna a fare quello che faceva prima di incontrare Gesù: "sì, Gesù è risorto, ma io l'ho ri ... (continua)
don Claudio Doglio (Omelia del 10-04-2016)
L'Agnello immolato è il Signore dell'universo
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 10-04-2016)
Commento su Gv 21,4
«Gesù stette sulla riva»
Gv 21,4
Come vivere questa Parola?
Gesù si manifesta ai suoi discepoli per la terza volta: si ferma sulla riva del lago e cuoce il pesce per loro. Egli si presenta come la persona che si mette al servizio degli altri, perché li ama. Anche di fronte a Pietro che lo rinnegato per tre volte, egli richiede una triplice professione di ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 10-04-2016)
Commento su Ap 5,11-14
Collocazione del brano
Continua la nostra lettura dell'Apocalisse alla ricerca dei brani che ci mostrano la gloria di Gesù Cristo nelle varie visioni di Giovanni evangelista.
Dopo le lettere inviate alle sette chiese dell'Asia Minore (capp. 2-3), vi è la visione del trono di Dio, con la sua corte (capp. 4-6). Colui che era seduto sul trono aveva in mano ... (continua)
padre Ermes Ronchi (Omelia del 10-04-2016)
Il Maestro d'umanità e il linguaggio semplice degli affetti
Una mattina sul lago, dopo che Gesù ha preparato il cibo, come una madre, per i suoi amici che tornano da una notte vuota, lo stupendo dialogo tra il Risorto e Pietro, fatto con gli occhi ad altezza del cuore. Tre richieste uguali e ogni volta diverse, il più bel dialogo di tutta la letteratura mondiale: Simone di Giovanni mi ami più di tutti? Mi ami? Mi vuo ... (continua)
don Roberto Rossi (Omelia del 10-04-2016)
La gioia dell'amore: Mi ami tu? Signore tu sai che ti voglio bene
L'apostolo Pietro, insieme agli altri, pur in mezzo alle persecuzioni, sa dare il grande annuncio della risurrezione di Gesù: "Dio ha risuscitato Gesù che voi avete ucciso appendendolo ad una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a tutti conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito ... (continua)
don Marco Pedron (Omelia del 10-04-2016)
Gli occhi dell'amore
In questo vangelo Gv spiega cos'è l'eucarestia. Gesù si fa pane perché lo accolgano, lo mangino, diventino pane come lui. L'eucarestia non è un servizio degli uomini al Signore (ciò che l'uomo fa per Dio), come negli antichi culti liturgici, ma il servizio di Dio per gli uomini (ciò che Dio fa per l'uomo).
E poi l'uomo, pieno, sazio, di questo cibo, diventa ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 10-04-2016)
Prima mi servi, e poi mi segui
È dura, quando ti rendi conto di non essere più capace di fare il tuo mestiere. A volte, perché gli anni passano e le forze non sono più quelle di prima; a volte, perché le tecniche cambiano alla velocità della luce e tu non riesci a rimanere aggiornato; a volte, perché la globalizzazione cambia le logiche del mercato, e fai fatica a stare al passo con i tem ... (continua)
don Giacomo Falco Brini (Omelia del 10-04-2016)
Si manifestò di nuovo
Il racconto evangelico di oggi ci parla della terza apparizione ai discepoli. Gesù è già apparso ai suoi per due volte (Gv 21,14). Tommaso ha resistito, ma alla fine è caduto in ginocchio davanti al Signore. Ora essi sanno che il maestro crocifisso è tornato in vita dal mondo dei morti. Ora sanno che tutto quello che diceva era vero. Ora sanno che Gesù condi ... (continua)
mons. Antonio Riboldi (Omelia del 10-04-2016)
Simone di Giovanni, mi ami?
Nel racconto degli Atti degli Apostoli che oggi si legge - At. 5, 27-32 - sembra siano passati centinaia di secoli, dal momento della paura e della fuga degli Apostoli alla vista della terribile fine cui andava incontro il Maestro, che li aveva chiamati, scelti e fatti suoi amici, ma che nell'ora della prova avevano abbandonato, rinnegato, lasciandolo da sol ... (continua)
don Luciano Cantini (Omelia del 10-04-2016)
Libero per amare
Quella notte
C'è una notte, un buio, una tenebra che fatica ad aprirsi alla luce. Giovanni ce lo dice fin dall'inizio del suo vangelo: la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta (1,5). A Nicodemo Gesù aveva detto: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce (3,19). Le tenebre non portano a nulla o peggi ... (continua)
fr. Massimo Rossi (Omelia del 10-04-2016)
Commento su Giovanni 21,1-19
Domenica scorsa terminavo l'omelia precisando che il Vangelo di Giovanni possiede due conclusioni: una al capitolo 20 e l'altra al 21; quella che avete appena ascoltato costituisce il prologo della seconda conclusione. Le ipotesi che spiegherebbero l'aggiunta sono più d'una. Richiamando il particolare della corsa al sepolcro di Giovanni e Simon Pietro, duran ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 10-04-2016)
Le apparizioni del Signore in mezzo ai suoi hanno a che fare col rapporto fra il vedere (sapere) e la fede (credere). Credere e sapere sono complementari. Certo, il credere va oltre il sapere, perché sulla base della fiducia accettiamo anche quello che non vediamo e non comprendiamo. Ma per credere, devo sapere a chi mi affido, devo percepire la realtà e la ... (continua)
don Roberto Fiscer (Omelia del 10-04-2016)
#StradeDorate - Commento su Giovanni 21,1-19
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Omelie.org - autori vari (Omelia del 10-04-2016)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Massimo Cautero
Come cambiano le cose dopo Pasqua! Come cambiano le cose quando, attraversato il tuo Giordano, entrato nella tua terra promessa, guardi le cose che ti circondano, interagisci con ciò con cui hai sempre interagito ma in maniera totalmente nuova, con occhi ma, sopra tutto, un cuore nuovo. Se viv ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 10-04-2016)
Siamo ancora immersi nella luce della Pasqua e credo proprio che sentiamo nell'aria e nel cuore la gioia e il profumo della Resurrezione. Questo ci rende particolarmente attenti all'ascolto della Parola di Dio, specialmente quando la Chiesa ci propone un brano come quello di oggi, raccontato dalla voce dell'evangelista Giovanni.
Siamo sul lago di Tiberiade, ... (continua)
Obbedire a Dio e non agli uomini
"Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti": lo precisa il vangelo di oggi (Giovanni 21,1-19), riferendo quanto avvenne un giorno sul lago di Tiberiade. Un manipolo di apostoli, non sapendo che fare (l'avrebbero saputo di lì a poco, al momento della ascensione di Gesù al cielo), erano tornati al loro mestiere di p ... (continua)
padre Antonio Rungi (Omelia del 10-04-2016)
Nella rete della misericordia di Dio
La terza domenica di Pasqua ci presenta Gesù che appare agli apostoli e li aiuta nel lavoro di pescatori. Da una notte senza aver pescato nulla, ad una pesca in pieno giorno in cui prendono tutto, raccolgono ogni tipo di pesce, piccoli e grandi, una raccolta straordinaria. E' l'immagine di questo giubileo della misericordia, durante il quale il Signore Gesù, ... (continua)
don Lello Ponticelli (Omelia del 10-04-2016)
Prediche senza Pulpito - Commento al Vangelo
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La lettura del vangelo di Giovanni evidenzia ogni volta la tentazione di incasellarne le bellissime pagine in interpretazioni univoche e sicure. Le parole del quarto evangelista, invece, hanno un colore sempre diverso ed un senso continuamente nuovo. Sembrano rispondere pienamente al principio secondo cui "il vangelo cresce col lettore". Ed è per questo che ... (continua)
La Parola - commento a Gv 21,1-19
A cura di don Andrea Guglielmi, Assistente generale Azione cattolica vicentina.
Registrato nell'Oratorio di san Nicola, Vicenza ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 10-04-2016)
Presenza ordinaria del Risorto
Questa volta Gesù non elude le porte sprangate e non compare improvvisamente davanti ad occhi inebetiti e confusi. La sua apparizione da Risorto riguarda invece un'esperienza fra le tante, un episodio della vita di tutti i giorni, nel quale in Gesù vediamo un personaggio attivo e concreto, addirittura cuoco e servitore.
I discepoli hanno appena trascorso un ... (continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 10-04-2016)
Commento su Gv 21,1-19
La terza domenica di Pasqua ci offre delle letture veramente interessanti e particolari, dato che con il capitolo 21 si chiude il Vangelo di Giovanni, testo che ancora una volta evidenzia come la nostra vita non può prescindere dalla relazione, ma soprattutto dalla relazione con Cristo.
E' interessante in questo capitolo conclusivo come, ancora una volta, C ... (continua)