Omelia (06-12-2009) |
don Roberto Rossi |
Preparate la via del Signore Continua il nostro cammino dell'Avvento: attesa e preparazione del cuore, al Natale del Signore. Nel vangelo di oggi l'evangelista Luca offre una lunga serie di precise informazioni per dirci quando Gesù, il Figlio di Dio, ha iniziato la sua vita pubblica e l'opera esplicita della sua missione. Gesù non è un'idea, un'invenzione di qualcuno... Gesù è un personaggio storico, sicuro, documentato. Gesù è una persona semplice in mezzo ai potenti della storia, ma ha cambiato la storia e il suo regno, regno di amore e di pace, regno dei cuori, dura in eterno. Il Figlio di Dio è veramente venuto in questo mondo e ha dato tutto se stesso dentro lo svolgersi dei fatti umani del suo tempo. Tiberio, Pilato, Erode Antipa, Filippo... tutte queste persone rappresentano la miseria umana, le lotte, il potere, gli sfruttamenti e i mali della storia. Eppure dice il vangelo Dio arriva ugualmente, anzi viene proprio per questo, per salvarci dai mali. E' l'annuncio della speranza e della salvezza per tutta l'umanità. Dio viene a salvarci proprio nelle situazioni difficili; Dio è sempre con noi. Dio cammina nelle strade e nelle vicende umane. La vera storia la fa il Signore; i potenti di questo mondo finiscono presto. Questo ci apre alla speranza, alla consolazione, alla testimonianza. I tanti martiri della storia e anche della nostra epoca recente hanno saputo credere che Dio, prima o poi, secondo i suoi tempi, cambia la storia, salva i suoi figli, salva l'umanità. All'interno degli avvenimenti ricordati viene sottolineata l'opera di Giovanni Battista, il precursore, colui che prepara l'attesa e l'accoglienza del Signore. Senza questa preparazione, Dio non viene nel mondo, Dio non lo incontriamo, non facciamo esperienza di Lui, non riusciamo ad accogliere tutta la sua grazia e la sua salvezza. Giovanni Battista grida: "Preparate le vie del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, ogni burrone sia riempito, ogni monte sia abbassato... Ogni uomo vedrà la salvezza del Signore". "Preparate le vie del Signore": E' l'invito forte e profondo di questa domenica di avvento. Ci facciamo alcune domande. Cosa vuol dire "preparare le vie del Signore"? In quale maniera posso preparare questa via nel mio cuore, nella mia vita e andare incontro al Signore e accoglierlo? "Raddrizzate i suoi sentieri": Quali sono le cose storte, i pensieri mondani, gli atteggiamenti incoerenti che devo riportare nella luce e nella direzione del Signore? "Ogni burrone sia riempito": come devo colmare i vuoti della mia vita, il vuoto di tante azioni senza significato, come devo aprirmi a Dio per non rimanere negli abissi della mia miseria? "Ogni monte e ogni colle sia abbassato": come abbassare la cresta della superbia, dell'egoismo, del prestigio, dell'apparenza umana, per accogliere lo spirito di Gesù, mite e umile di cuore? A Gesù interessa il nostro cuore; è lì che dobbiamo preparare le vie, colmare i vuoti, cambiare, convertirci. Nella fede, nella preghiera, nell'impegno di cambiare tante cose che vanno cambiate nella nostra vita, possiamo vivere l'attesa del Signore e sperimentare la sua grazia, la sua gioia, la sua salvezza. "Preparate le vie del Signore": Anche noi siamo chiamati, come Giovanni Battista, ad aiutare tante altre persone a cercare il Signore, a incontrarlo, ad accoglierlo. La gente ha tanto bisogno di Dio. Tutti i problemi e i mali che affliggono il mondo sono il segno che siamo lontani da Lui. Vogliamo impegnarci tutti a fare il più possibile perché tante altre persone abbiano la fede, vivano la preghiera, trovino nel Signore la luce, la forza, il significato per la loro vita, possano vivere nell'amore a Dio e al prossimo, perché queste sono le cose più belle per tutti. La grandezza dell'amore di Dio si rivela nel ricondurre sulle sue vie l'uomo smarrito e disorientato che si è allontanato da Lui. La conversione è innanzitutto dono di Dio: è Lui che opera e che salva. Mentre le strade che separano l'uomo da Dio si arrampicano sulle alture della superbia, dell'egoismo, dell'onnipotenza, dell'autosufficienza e lo fanno sentire sempre più solo ed infelice, lontano dal Padre e dai fratelli. Quelle del ritorno, della conversione, sono le vie diritte e sicure dell'amore, della pace e della giustizia, della fedeltà e della gioia, sulle quali non solo egli cammina verso Dio, ma Dio stesso va incontro a lui. È necessaria però disponibilità e collaborazione all'opera della salvezza: sgomberare la strada da cumuli di cose inutili perché si possa verificare l'incontro con il Salvatore. Dio, per richiamare l'uomo, si serve anche di tutti quei "Giovanni Battista" che sanno "vedere", e incoraggiano gli altri a vedere, ciò che ancora non c'è. È necessario liberarsi dalla presunzione di essere a posto e riconoscere umilmente di dover cambiare occhi, mente e cuore per accogliere il Signore e vivere per Lui. D'altra parte, sono proprio gli umili ad essere chiamati alla gloria da Dio che "rovescia i potenti dai troni e confonde i superbi nei pensieri del loro cuore", come dice Maria Ss. nel Magnificat. |