Omelia (04-04-2010)
don Carlo Occelli
Risvègliati!

Cristo è risorto! Alleluia!
Siamo entrati nel cuore di Dio con le celebrazioni del triduo pasquale: parole e gesti ci hanno fatto rivivere il passaggio del Signore, il suo amore fino alla morte, la sua vita risorta nella notte del sabato: è risorto!
Maria partì per raggiungere il sepolcro quando ancora era buio. Non riusciva a dormire, a chiudere occhio. Come non pensare a Lui? Come potersi addormentare quando lui non c'era più? Tutto finito.
E' così teneramente vicino a noi Maria! Anche a noi capita di trascorrere notti senza chiudere occhio. Quando siamo schiacciati, come lei, da una morte, da un dolore lacerante. E non pensi ad altro: come farò ora senza di lui? Senza di lei?... ti rigiri nel tuo letto... lacrime e pensieri che si fondono insieme...
Anche quando non è una morte a sconvolgere il nostro sonno, ci sono altre occasioni per non chiudere occhio: le preoccupazioni, i problemi, la fatica ne trovare un senso alla nostra vita, il pezzi del puzzle della nostra vita che non riusciamo a mettere insieme, sembra che ne manchi qualcuno. E allora la tristezza ci invade, il silenzio della notte ci opprime.
Eccola Maria, che quando ancora era notte, decide di alzarsi ed andare dove, in ogni caso, sta il suo cuore: presso la tomba!
La Pasqua ha già inizio con quel gesto di attraversare la notte, di non fuggire. Maria va verso il suo dolore, attraversa il buio.
Giunta al sepolcro c'è qualcosa di inatteso: la pietra è stata rotolata via. Non c'è che una conclusione da trarre: hanno portato via il Signore.
E allora si mette a correre! Inizia il movimento della Pasqua. La Pasqua è mettersi a correre! Arrivata da Pietro e Giovanni imporrà anche a loro di correre. La Pasqua ci chiama a svegliarci1 A risvegliare la nostra fede e il nostro cristianesimo dal torpore, dalla siesta eterna, dal riposino.
Cristo è risorto! Viene a ridestarci dal sonno. E' tempo di correre. Andiamo anche noi di corsa al sepolcro! Andiamo per farci risvegliare, amici! Perché il nostro cristianesimo non può dormire, non può tenere gli occhi chiusi!
Cristo ridesta le nostre vite, le nostre coscienze, il nostro cristianesimo stanco... e spesso anche un po' triste!
E' tempo di correre!
Me l'immagino quelle due sagome di Pietro e Giovanni mentre corrono come due bambini. E Pietro che grida a Giovanni: "Aspettami!" E come no! Giovanni arriva per primo al sepolcro. Ma lo aspetta. Che bello! Ognuno arriva al passaggio della Pasqua con il proprio passo. Nella comunione della chiesa, siamo chiamati ad aspettarci, per entrare insieme nel sepolcro.
Nel tempo della quaresima abbiamo giocato sullo scoprire, ogni domenica, un passaggio segreto. Eccoci al termine del cammino. Quei verbi, usati per Giovanni, noi vogliamo viverli in prima persona: entrò, vide e credette.
Anche noi siamo invitati ad entrare, vedere, credere!
E cosa videro di così straordinario? Videro Gesù nella sua gloria? C'era forse Gesù con le nacchere che cantava Happy day?! C'era in sottofondo l'alleluia di Haendel? O i fuochi d'artificio?
Nulla di tutto ciò. Entrarono e videro le bende e il sudario.
Tutto qui?
Tutto qui, amici! La Pasqua inizia con segni semplici, misteriosi, per nulla grandiosi.
Probabilmente parteciperai ad una celebrazione in qualche chiesa in cui non ci sarà nulla di così straordinario... se non, ancora e sempre, il semplice segno di una parola ascoltata e del pane spezzato!
Sarà in grado questa semplicità di risvegliarci dal nostro torpore?
Saremo in grado di entrare nelle nostre chiese, vedere e credere?
Coraggio amico! Fiducia amico!
Lasciamoci sconvolgere almeno un poco da questo Dio, morto per amore e vivo in mezzo a noi!
Lasciamo che lo Spirito del Risorto risvegli la nostra fede!
Lasciamo che le nostre gambe corrano, con entusiasmo, alla tomba vuota!
Cristo è risorto! Il puzzle della nostra vita ha un senso.
Vivere in lui, con lui, per lui, come lui.
E il risorto allora, avrà i tuoi occhi, le tue mani, il tuo volto, il tuo sorriso!
Buona Pasqua!