Omelia (26-06-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Alle loro madri dicevano: Dov'è il grano e il vino? Intanto venivano meno come feriti nelle piazze della città; esalavano il respiro in grembo alle loro madri. Come vivere questa Parola? Israele sta vivendo uno dei momenti più terribili della sua storia. Il re di Babilonia, Nabucodonosor, ha assediato Gerusalemme e, vittorioso, ha deportato gran parte dei suoi abitanti. Chi rimane vive allo sbando, miseramente. L'autore del libro delle Lamentazioni esprime tutto questo nella forma letteraria del lamento funebre. E la morte, infatti, domina per le strade: una morte che l'autore sacro legge come frutto dell'aver abbandonato Dio da parte del popolo, per l'ennesima volta infedele al Dio fedele. Ciò che di attuale ritroviamo in queste parole sacre è proprio questo: anche oggi l'umanità, dimentica del Signore, è come attraversata dalla morte. Gran parte di essa vive il dramma della fame anche materiale a causa di una cattiva distribuzione dei beni. Ma un'altra parte vive la tragedia del non-senso. "Dov'è il grano e il vino"? La domanda ha valore esistenziale. È come se l'uomo d'oggi, il giovane soprattutto, gridasse a chi l'ha messo al mondo: chi sfamerà la mia fame di giustizia, di verità, di bontà, di amore, di quelle cose che, in concreto, sono le uniche a contare? Chi risponderà a questo grido? Oggi, nella mi pausa contemplativa, pur senza deprimermi, darò uno sguardo all'orizzonte storico in cui vivo. Ascolterò in cuore il grido soprattutto dei giovani che invocano il vero nutrimento spirituale anche dentro i loro sbandamenti e mi chiederò se il cibo e la bevanda di verità che io possiedo sono in grado di darla agli altri. Signore Gesù, hai detto che chi mangia il tuo Pane ha fin d'ora la vita eterna. Dammi d?interiorizzare il Pane della Parola e dell'Eucaristia, perché la tua vita sia rigogliosa in me e diventi testimonianza per gli altri. La voce di una testimone dei nostri giorni Se alcuni uomini dicono: «Dio è morto», nella mia città e in altre città, se dei cristiani ne sono stati responsabili, consapevolmente o no, poiché sono io che vivo oggi, sono io ad esserne responsabile: i cristiani di tutti i tempi sono una cosa sola e io non sono la sola cristiana a vivere. Gli altri e io che faremo? Madeleine Delbrêl |