Omelia (15-04-2011) |
Movimento Apostolico - rito romano |
Perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre Ecco cosa dice Gesù ai Giudei: Voi dite che io bestemmio perché ho detto: "Sono Figlio di Dio?". Al di là del fatto che la Scrittura chiama tutti i credenti "dèi", cioè "figli di Dio", vi è un'altra realtà che voi dovete considerare con somma attenzione. Gli "dèi" devono compiere sempre opere da "dèi", quindi opere sante, giuste, buone, perché Dio sempre compiere opere buone, giuste, sante. Io altro non sto facendo in mezzo a voi che compiere le opere di Dio. Sono Figlio di Dio e compio le opere di Dio, compio quelle opere che solo Dio può compiere e nessun altro. Se io compio le opere di Dio, significa che questa è la mia natura, o allora che il Padre è in me ed agisce per mezzo di me. Le mie parole vi possono anche trarre in inganno. Sono parole proferite con voce umana, escono da un cuore umano, provengono da una mente umana e tutto ciò che viene dal di dentro dell'uomo può ingannare un altro uomo. Le opere invece non ingannano mai. Sempre chiunque può sapere se un'opera viene da Dio o dagli uomini, dalla carne o dallo spirito, dalla santità o dal peccato, dalla luce o dalle tenebre, dall'ipocrisia o dalla bontà del cuore. È vero. Anche le opere possono ingannare un uomo. Non tutte però. Solo alcune. Di altre mai si potrà dubitare. Le opere di Gesù sono esclusive. Nessuno mai prima di Lui ha fatto opere come queste. In tutto l'Antico Testamento mai nessuno ha operato in un modo così divino come Gesù. Lui è il più grande di tutti i Profeti e i Giusti del passato, perché le sue opere sono più grandi. Sono opere di Dio. Dio è in Lui e con Lui. Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a compiere opere sempre sante. Da esse si riconoscerà la nostra verità. Angeli e Santi di Dio, venite in nostro soccorso. |