Omelia (08-05-2011)
don Luca Orlando Russo
L'avevano riconosciuto nello spezzare il pane

Se c'è un brano nel quale è chiaro il perché Gesù dopo la sua risurrezione si fa vedere ai suoi discepoli, è proprio quello che ci viene offerto dalla liturgia di questa terza domenica di Pasqua. I due discepoli, infatti, come gli altri, credevano di conoscere Dio. Educati nella fede sin dall'infanzia, alla scuola della tradizione dei padri, essi conoscevano a memoria le sacre Scritture e gli insegnamenti dei saggi d'Israele... Ma la morte di Gesù smentì ogni loro convinzione, al punto di dover riconoscere che di Dio, fino a quel momento, non avevano compreso assolutamente nulla.
Nelle parole dei due di Emmaus è chiaro che chi aveva seguito Gesù era giunto alla conclusione che Gesù era il Figlio di Dio, in senso messianico; ossia il Messia tanto atteso, il braccio destro di Dio nella storia d'Israele e dell'umanità. Ma venne l'ora della passione, e con la passione la morte di croce che screditò completamente, davanti ai loro occhi e a quelli del popolo, la personalità religiosa di Gesù. Essi si convinsero di aver sbagliato tutto: su quella croce Gesù era un maledetto da Dio (cfr Dt 21,22-23)
Ma venne la risurrezione di Gesù che sconvolse radicalmente la loro fede. Se Gesù era vivo Dio non solo non aveva abbandonato il Crocifisso, ma con lui si identificava pienamente. Le piaghe del Risorto, sotto i loro occhi, parlavano chiaro: proprio lì, dove essi non l'avevano riconosciuto, proprio lì Dio si era manifestato. Il volto sfigurato di Gesù crocifisso, era il volto stesso di Dio!
La missione del Risorto era proprio quella di spiegare ai discepoli, parola di Dio alla mano, che la sua scelta di consegnarsi nelle mani dei suoi nemici non era stata la negazione di Dio, ma la rivelazione piena del volto di Dio. Anzi, quella era l'unica strada affinché gli uomini potessero comprendere fino a che punto l'amore di Dio era disposto ad arrivare, pur di farsi accogliere da chiunque con quella morte è disposto a confrontarsi. Gesù risorto è ancora una volta pronto a dare la sua vita, spezzando il suo corpo e donando il suo sangue, manifestando per l'eternità che la vita non sta nel non morire mai, ma nel morire senza posa per amore, a servizio della vita.
Buona domenica e buona settimana!