Omelia (16-06-2011)

Movimento Apostolico - rito romano

Pregando, non sprecate parole come i pagani

La preghiera deve essere in tutto simile all'azione che anticamente facevano le donne quando ancora l'acqua corrente non era nelle case. Si prendeva un'anfora o altro recipiente vuoto, ci si recava alla sorgente o al pozzo, si attingeva l'acqua e con il recipiente pieno si ritornava a casa, portando con s� la fonte stessa della vita.
L'umanit� � un recipiente sempre vuoto. Dobbiamo ricolmarlo di ogni bene divino e umano, celeste e della terra, per il corpo, lo spirito e l'anima. Una volta che ci siamo ricolmati della verit�, grazia, provvidenza, perdono, santit�, misericordia, aiuto, pace del nostro Dio, con questi beni celesti dobbiamo presentarci ai nostri fratelli, mostrando loro la nostra umanit� piena del Signore Dio nostro, umanit� che � piena di fede, carit�, speranza, grazia, verit�, compassione, ogni altro dono celeste.
Ges� nella preghiera del "Padre nostro" ci rivela qual � il nostro vuoto. Siamo vuoti di santit�. Dio � la fonte, la sorgente di ogni santit�. A Lui dobbiamo ricorrere perch� infonda in noi il suo Spirito di santit� che ci trasformi e ci conformi, ci crei e ci rinnovi costantemente ad immagine della sua divina ed eterna santit�. Senza quest'opera diuturna dello Spirito Santo, la nostra umanit� sar� perennemente vuota di santit� e il peccato ci sommerger� sempre. Solo la santit� di Dio � forza potentissima che allontana da noi ogni trasgressione e violazione dei Comandamenti. Solo essa � energia fortissima che ci fa compiere solo e sempre tutta la volont� di Dio.
Noi siamo fuori del regno di Dio. Il peccato ci fa appartenere al regno del principe di questo mondo. Solo Dio pu� venire, strapparci dalle meni di Satana e trasferirci nel suo regno di luce e di pace. Solo Lui pu� conservarci nel recinto del suo regno, impedendo che Satana venga e ci riprenda di nuovo, secondo l'insegnamento di Ges� Signore: "Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: "Ritorner� nella mia casa, da cui sono uscito". E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, prende con s� altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima" (Mt 12,43-45). Siamo fuori del regno perch� non facciamo la divina volont�. Anche questa grazia dobbiamo chiedere al Signore: che ci faccia fedeli osservanti di ogni sua Parola, oggi e sempre, per tutti i nostri giorni.
Tante sono le cose di cui siamo privi: il nutrimento quotidiano, l'incapacit� di saper perdonare, la forza per vincere le tentazioni, il potere di stare lontani dal male. Queste cose non sono nelle nostra umanit�. Sono fuori di noi. Dobbiamo attingerle perennemente in Dio, nell'unica sorgente di vita. Umilmente noi gliele chiediamo e il Signore., vedendo la nostra buona volont�, ricolmer� la nostra brocca vuota con ogni dono di grazia e verit�, di saggezza e santit�, di misericordia e bont�. Trasformer� la nostra vita e con essa trasformata andremo a dissetare il mondo intero.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, ricolmateci di Dio.