Omelia (05-06-2011)
Giovani Missioitalia
Ascensione del Signore (Anno A)

IO SONO CON VOI
Andate!
Il Vangelo di questa domenica ci urge ad andare a tutte le nazioni.
Non ci invita, ci comanda, è imperativo!
Il Signore Gesù raduna i suoi discepoli per una sola ragione, perché sappiano cosa devono fare da quel momento in poi: rivelare a tutte le genti l'attualizzazione del piano del Dio-Amore realizzato nel dono del Padre attraverso il Figlio nello Spirito Santo.
Ogni persona ha il diritto di ascoltare la Buona Notizia di Dio che si è donato in Cristo ad ogni creatura. È un diritto che Cristo ha conferito ad ogni persona affinché ognuno sappia che "lui mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).
Andate!
Oggi si vive una paura assurda a lasciare le inutili cose che abbiamo per abbracciare una missione che è ricca di vita, una missione che è Dio stesso.
C'è una crescente confusione sull'impegno che Cristo domanda ai suoi discepoli.
Eppure è così chiaro quello che i discepoli devono fare: andando devono fare discepole tutte le nazioni.
La forza trasformante i paurosi discepoli in araldi del Vangelo, in costruttori del Regno, in invincibili martiri che seminano la pace sono le ultime parole del Maestro: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".
È questa fede che è manchevole in quelli che sono mandati.
Si cercano e si trovano mille scuse per non rispondere al comando: Andate!
Molti di quelli che sono partiti entusiasti del compito dell'evangelizzazione del mondo ritornano a casa perché malati di solitudine.
"Solitudine" sta diventando la parola che permette tutto, anche l'infedeltà!
Le parole del Maestro non hanno più senso. L' "Io sono con voi" di Gesù è diventato solo un modo di dire, non si ha più il coraggio di vivere la fede della sua presenza, non si crede più che è presente.
Eppure il segreto dell'evangelizzazione è vivere la presenza di Cristo costantemente, è credere nella sua Parola che è vicina al nostro cuore, diventare una sola cosa con lui perché tutti lo sentano, lo vedano, lo tocchino, lo amino, ne facciano parte.
Il Beato Charles de Foucauld visse la grazia dell'amicizia con il Cristo che lo spinse a vivere nella solitudine di Nazareth, a gridare il Vangelo con la vita che visse con i Tuareg nel deserto algerino con la sola forza ricevuta dalle lunghe notti passate ai piedi del tabernacolo.
Questo lo porterà a dire: "Io sono fedele alla mia vocazione". Una fedeltà, soprattutto per il fatto di essere solo con il suo Signore, che lo porterà ad offrire il sangue per essere l'uomo di Dio posto come amico accanto ad ogni uomo.
"Andate, io sono con voi". Solo se viviamo questa certezza avremo il coraggio di fare quello che Cristo vuole e dove lui vuole.
Il mandato da Cristo deve essere allenato a vivere nell'amore-solitudine del suo Signore. Solo questa esperienza lo porterà a vivere ai confini dell'umanità isolata, per poter dare a tutti la possibilità di entrare nella "novità" di Dio con l'umanità.
"Non abbiate paura, io sono con voi fino alla fine del mondo".
Questa è la forza della nuova evangelizzazione, questa è la grandezza di Dio: l'aver scelto di essere con noi e di fare di noi la sua presenza.
La nuova evangelizzazione non parte dai "cortili", ma da dal cuore del mandato che vive in compagnia di Colui che lo ha inviato perché tutti abbiano la vita divina in loro.

DOMANDE O PROVOCAZIONI?

  • È la nostra comunità cosciente dell'imperativo ad andare a tutte le nazioni?

  • Quale paura ci lega alle nostre comode poltrone lasciando che i pochi che sono andati siano lasciati soli?

  • Viviamo costantemente nella certezza che Lui è con noi fino alla fine del mondo?


Dalla nuova newsletter di Missio giovani, il commento di Padre Ciro Biondi, PIME, dalla Papua Nuova Guinea, al Vangelo dell'Ascensione del Signore, anno A.