Omelia (27-05-2012)
Giovani Missioitalia
L'Umanità è il sogno di Dio

Un sogno eterno che niente e nessuno sono capaci di distruggere totalmente.
Un sogno che Dio ha partecipato, rivelato all'umanità perché il sognante e il sogno potessero essere una sola cosa.
Anche quando l'umanità ha tentato di uscire dal suo abbraccio amoroso, dal sognare insieme, lui non si è arreso, ha continuato incessantemente a sognare, a chiamare, ad invitare, a corteggiare, a sedurre perché il sogno divenisse realtà.
Quel settimo giorno in cui Dio si riposò, dopo quell'atto supremo d'amore che fu la creazione, è il luogo e il tempo del sogno, è il dove e il quando Dio e l'umanità cominciarono a sognare l'infinito, dove si conobbero e si innamorarono, dove l'eternità diventò oggetto della speranza del sogno, quando il conoscersi diventò essere una sola cosa, quando l'essere una sola cosa divenne amore.
Da sempre Dio ha sognato l'umanità insieme con lui: condividente il suo essere, vivente la sua vita, amante col suo amore, sognante il suo sogno.
La storia della salvezza è tutto il dispiegarsi del sogno di Dio, il suo rimanere fedele al sogno, il suo amare ininterrotto, la sua caparbietà ad essere il padre, lo sposo, l'amico anche quando il soggetto del suo amore cercava di non lasciarsi coinvolgere nel sogno.
L'incarnazione del Figlio di Dio è il momento più alto del suo sogno; la carne e sangue dell'umanità diventano dove e quando il sogno diventa realtà, quando Dio realizza pienamente il suo progetto d'amore, quando i due cominciano ad essere una sola cosa nella persona di Gesù il Risorto.
L'invio dello Spirito è la componente essenziale perché il sogno diventi eterno come l'amore.
Lo Spirito che riversa nel cuore dell'umanità Dio Amore permette di avere gli stessi desideri, gli stessi pensieri, la stessa potenza di colui che è autore del sogno.
Lo Spirito fa in modo che quelli contagiati dal virus dell'amore diventino portatori sani di esso affinché a tutti venga offerta la possibilità di essere il sogno realizzato di Dio.
Lo Spirito prende coloro che sono posseduti da Cristo e li invia affinché il sogno del Padre possa essere raccontato, affinché tutti possano conoscere il sognatore e di quale grande amore l'Amante ha amato il mondo.
I mandati nel mondo devono avere e portare con loro una sola cosa: il cuore. Devono avere lo stesso cuore di Dio, un cuore capace di sognare il sogno di Dio: eternità, immensità,
Gli inviati al mondo devono avere il solo possesso di Gesù: lo Spirito del Padre.
Devono conoscere una sola cosa: la Verità.
Devono comunicare una sola cosa: la Vita.
Devono condurre l'umanità ad una sola méta percorrendo una sola Via.
Devono far conoscere a tutti che il Padre, il Figlio e lo Spirito sono la sorgente del sogno che si riversa nell'universo per condividere la sua comunione a coloro che sono l'unico amato della sua esistenza.
Devono proclamare che il sogno di Dio è in compimento, che siamo sulla soglia della speranza, quando l'amore sarà tutto in tutti.
L'inviato è investito di una sola missione: diventare strumento e segno di salvezza universale, diventare Amore udibile, visibile, tangibile, capace di essere conosciuto per essere raccontato.

Il missionario e colui che è mandato a cantare l'amore come Maddalena nell' "Anrea Chenier" di Umberto Giordano:

Ed è la morte che mi salva! Fu in quel dolore che a me venne l'amor! 

Voce piena d'armonia e dice: "Vivi ancora! Io son la vita! 

Ne' miei occhi è il tuo cielo! Tu non sei sola! Le lacrime tue io le raccolgo!
Io sto sul tuo cammino e ti sorreggo! Sorridi e spera! Io son l'amore! Tutto intorno è sangue e fango?
Io son divino! Io son l'oblio! Io sono il Dio che sovra il mondo, scendo da l'empireo, fa della terra un ciel!
Ah! Io son l'amore, io son l'amor, l'amor.



Il commento è di padre Ciro Biondi, mssionario del PIME in Papua Nuova Guinea.