Omelia (19-07-2015) |
mons. Antonio Riboldi |
Venite...riposatevi un poco Non è facile, nella frenesia della nostra vita, farsi prendere dalla necessità di ?riposare un poco': ossia di fermarsi, di osservare chi siamo o siamo diventati, dove andiamo, cosa facciamo e perché, come fa l'architetto quando una casa è in costruzione. Non è tanto un partire per le vacanze, che alle volte, per il come si impostano, diventano l'assurdo prolungamento di una stanchezza, di una confusione, che invece dovrebbe essere evitata. Ma è un ?mettersi in disparte', un togliersi di dosso tutti i pesi che ci schiacciano, come fa' chi va in montagna, e fare così respirare mente, cuore e spirito, alla luce della Parola del Signore, al caldo (non afoso come quello di queste settimane!!!) del Suo Amore, nella serenità di una ritrovata fiducia in Lui, nella vita, in tutto. Come fece Gesù e ci narra il Vangelo di oggi: "Gli Apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: ?Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poco'. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte." Il Maestro li aveva inviati tra la gente a donare ?pace' ed annunziare che il Regno del Signore era vicino. Facile immaginare quanto avevano da dire a Gesù: qualcosa di bello, forse, ma anche indifferenza o qualche ostilità. Né più né meno di come accade ai giorni nostri. Come il Maestro probabilmente erano stati investiti dalla miseria dell'umanità, interpellati, storditi. Gesù lo sapeva bene che, come per noi oggi, c'è il rischio di farsi travolgere tanto da non sapere più reggere alla fatica. Ecco dunque il suo invito: ?riposatevi un poco... con me!'. Non era e non è un fuggire dalle proprie responsabilità, un chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza; era ed è soltanto un ricaricarsi, anzi, un farsi ricaricare stando a tu per tu vicino a Lui, che è il solo ed unico vero riposo interiore. Tutti quelli che vogliono dare speranza alle miserie di questo mondo, non rinunciano mai a ?ritirarsi in disparte' con Gesù, ogni giorno, nella preghiera e nella meditazione. Sono i momenti forti della giornata. Così come sanno trovare durante le vacanze un breve periodo di solitudine con Gesù negli esercizi spirituali o in altro modo. È questo il vero ?spirito' con cui un cristiano ?affronta' anche le vacanze, per poter tornare ?rinvigorito', pieno di quella carità che solo Cristo sa dare in abbondanza. Continua in fatti il Vangelo: "Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose". (Mc. 6, 30-34) Credo proprio che anche oggi Gesù senta compassione, stando tra di noi, perché assomigliamo a quella folla, con la differenza, forse, che, mentre quegli uomini rincorrevano Gesù, che consideravano come la sola speranza della vita, per la sua bontà, per le sue divine parole, i suoi gesti di amore concreto nei miracoli; noi oggi corriamo invece il rischio, tra gli affanni della vita, come nel tempo del riposo, anziché di vivere la ricerca della gioia di Dio, di farci avviluppare dalle spire degli imbrogli del consumismo, capace di rubare ogni istante, anche i momenti del meritato riposo, per riempirli di...niente, se non peggio. Ma, come a smentire il pessimismo dilagante, vi è sottovoce il bisogno di tanti di vero ?riposo': di ricerca della Verità e, quindi, di Dio. Basterebbe chiederlo alle numerose Case che ospitano questi ?ricercatori' nei corsi di Esercizi Spirituali, ovunque. Un vero ?esercito' di uomini, donne e giovani in ricerca.... Ma per entrare in questo clima dello spirito, occorre ?ritirarsi in disparte e riposare un poco', per accogliere l'annuncio di pace di Gesù, diventare ?vicini' e ?presentarci al Padre in un solo Spirito' come suggerisce l'apostolo Paolo, scrivendo agli Efesini: "Fratelli, ora in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani, siete diventati i vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace... Egli è venuto per annunciare la pace a voi che eravate i lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di Lui possiamo presentarci, gli uni gli altri, al Padre in un solo Spirito". (Ef. 2, 13-18) E' quanto dobbiamo sapere ricostruire in noi, in questo tempo di ?riposo'. Ed è il grande desiderio di tanti, anche se spesso inconfessato. Ma bisogna avere il sano e santo coraggio di uscire dalla gabbia del mondo. Occorre fare spazio al silenzio interiore, che è il luogo dell'incontro con Dio e con il desiderio di Lui. Davvero abbiamo bisogno di riscoprire il bello e radioso, che Gesù sa donare, ma solo se trova spazio nei cuori. Viene da augurare a voi - Suoi discepoli oggi - quello che Gesù disse ai Suoi allora, e dice a noi oggi: ?VENITE IN DISPARTE, IN UN LUOGO SOLITARIO, E RIPOSATEVI UN POCO" Auguri allora! Con tutto il cuore! |