Omelia (31-01-2016)
don Luciano Cantini
Andare fuori

Oggi si � compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato

La conclusione della lettura del vangelo di domenica sorsa, adesso diventa l'inizio. Letteralmente �Oggi si � compiuta questa Scrittura nei vostri orecchi�. L'orecchio, come per dire l'uomo, � luogo di compimento della Parola, come lo stesso uomo � luogo di compimento della Eucarestia. In altre parole siamo chiamati ad un coinvolgimento totale nella nostra relazione con Dio e con l'uomo. Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; � questo il vostro culto spirituale (Rm 12,1). C'� connessione tra spirituale e materiale.


Gli davano testimonianza

Luca ha un modo di raccontare decisamente diverso ma Marco (6,1-6) e Matteo (13,53-58), meno negativo, anzi gli abitanti di Nazareth dapprima davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca. Una meraviglia giustificata se si consideravano le origini di Ges�: �Non � costui il figlio di Giuseppe?�. Dunque meraviglia e perplessit� si accompagnano quando la conoscenza umana fa da filtro e impedisce di guardare oltre; gli abitanti di Nazareth era cresciuti con lui, avevano frequentato la stessa Sinagoga, molti saranno stati i clienti di Giuseppe e suoi. Fa parte del nostro limite separare l'umano dal divino, tenere gli ambiti distinti cos� ch�, se vogliamo credere in Ges� Figlio di Dio, dobbiamo dimenticare che � figlio di Giuseppe. Ancora oggi � cos�, psicologicamente abbiamo bisogno per credere che l'umanit� del Cristo sia in qualche modo soffocata dalla sua divinit�.


Fallo anche qui

Molto provocatoriamente Ges� ricorda due fatti (1Re 17 e 2Re 5) in cui la grazia di Dio va oltre i confini della appartenenza a Israele. Ges� che � buon conoscitore dell'animo umano citando il proverbio Medico, cura te stesso, rivela un desiderio nascosto di miracoli e prodigi fallo anche qui, nella tua patria! Questa espressione, propria di Luca, mette in guardia i concittadini di Ges�, i cristiani a cui si rivolge l'autore del vangelo e soprattutto noi che lo stiamo ascoltando oggi.

Due sono gli atteggiamenti negativi che Luca denuncia: da una parte il bisogno del miracolo, di qualche segno per aprirsi alla fede, mentre � vero sempre il contrario; dall'altra una sorta di esclusivit� o di specifica elezione come se Dio appartenesse ad una terra o ad una cultura.

Vediamo ancora oggi una certa confusione tra Fede e Religione, tra la testimonianza di pr�ncipi e il loro uso per scopi politici. Ancora oggi c'� chi identifica il cristianesimo ed i suoi simboli con l'occidente perdendo di vista la "cattolicit�" (universalit�) del Vangelo. Ancora oggi l'uomo tenta di provocare una risposta di Dio per garantirsi la sua incredulit�.

�Nessuna patria pu� pensare che il figlio del falegname le appartenga. Nessuna sinagoga, nessuna Chiesa pu� rinchiudere in se stessa Ges�� (Bessi�re).

Ges�, davanti alla sua gente � estremamente chiaro, deciso tanto da provocare la reazione dei suoi concittadini: dalla meraviglia, alla perplessit� fino allo sdegno.

Ges� �veniva a svelare che la loro obbedienza a Dio non era che una forma simulata di attaccamento a se stessi, alle glorie patrie, all'istinto di potenza� (Balducci).

Se vogliamo conoscere, capire l'azione di Dio dobbiamo uscire dai nostri confini, andare Sar�pta di Sid�ne o incontrare Naam�n, il Siro. Dobbiamo uscire, andare fuori.

�I popoli santi - l'antico Israele o il nuovo popolo dei battezzati - devono continuamente convertirsi per camminare verso quei luoghi sempre nuovi dove Ges� vuol compiere il miracolo dell'umanit� rinnovata� (Bessi�re).