Omelia (03-08-2016) |
Movimento Apostolico - rito romano |
Donna, grande è la tua fede! Gesù ammira la fede della donna cananea: "Grande è la tua fede!". Allora è giusto che ci chiediamo: ma in verità cosa è la fede? Come noi possiamo sapere se la nostra fede è piccola, grande, inesistente? Vi è un principio infallibile che ci aiuta a dare una risposta? Nell'Antico Testamento fede era costruire, fondare, affidare la propria vita alla Parola del Signore. Possiamo servirci di quanto avviene a Mosè. Egli è stato adagiato su una cesta di vimini ed affidato, consegnato alle acque del Nilo. Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una discendente di Levi. La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese per lui un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi adagiò il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. La sorella del bambino si pose a osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto (Es 2,1-4). La Lettera agli Ebrei pone la Parola del Signore come unico e solo fondamento della fede. Chi si affida tutto ad essa, è persona di fede. Chi non si consegna ad essa, mai potrà dire di vivere di fede, nella fede. Il cestello della sua vita non naviga sulle sue acque. Chi tiene la sua vita nelle sue mani come potrà proclamarsi uomo di fede? Eppure oggi tutti escludono la Parola di Dio e si definiscono uomini e donne di fede. Per chi vive nella Nuova Alleanza la Parola di Dio del Vecchio Patto non è la sua fede. La fede va interamente fondata sulla Parola di Cristo Gesù, secondo la verità di essa che ci insegna la Santa Madre Chiesa. Questa donna in quale Parola di Cristo Gesù crede per essere proclamata persona dalla grande fede? La risposta ce la offre l'Evangelista Matteo. La fede della donna sono le sue primissime parole: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». La donna crede in Gesù, Signore, figlio di Davide! Se è il Figlio di Davide è anche il suo Messia. Il Padre celeste lo ha mandato anche per lei. Forse ancora il Padre non gli ha comandato di operare miracoli anche per non figli di Israele. Ma lei appartiene alla sua stessa vita. Questa donna è di Cristo. È sua per la missione che porta in sé. Se ancora potrà accoglierla come sua figlia, avrà tutti i diritti che hanno i cagnolini che sono sotto la tavola del padrone. Quali sono questi diritti: mangiare tutte le briciole che cadono per terra. Tutto ciò che cade è per essi e nessuno lo potrà raccogliere. La mensa di Gesù è ricchissima. Da essa, anche se cade qualche briciola, cioè qualche miracolo, nulla perdono i figli e tutto guadagnano i cagnolini. Si potrà forse rammaricare il padrone di casa perché qualche briciola cade per i cani? Anche loro fanno parte della sua casa. Anche loro vanno nutriti. Anzi, la sua grande giustizia, dovrebbe spingerlo a gettare lui stesso qualche pezzo di pane più sostanzioso perché si possano saziare. Questa fede Gesù loda. Non è solamente una fede fondata sulla Parola, sulla verità di Cristo, è anche una fede capace di argomentare, dedurre, trovare un motivo, una ragione per la quale Gesù non solo può farle il miracolo, deve farglielo per giustizia. Un padrone che lasciasse morire di fame i suoi cani, di certo non sarebbe giusto. Il cane compie un lavoro e per ogni sua opera acquisisce il diritto ad essere nutrito. La donna ha fatto un'altissima professione di fede, per questa fede va esaudita. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci persone dalla fede pura. |