Omelia (08-03-2020) |
Omelie.org (bambini) |
Oggi ? la seconda Domenica del tempo quaresimale il tempo cio? di preparazione alla Pasqua, alla celebrazione della morte e resurrezione di Ges?. La Chiesa ci propone questo brano che parla della trasfigurazione. In greco si usa l'espressione metamorfosis, che significa letteralmente "cambio di forma". Ges? cio? si fa vedere cos? come lo vedremo in Paradiso. Ges? sceglie proprio di manifestare in anticipo quello che gli succeder? e che succeder? a tutti noi dopo questa vita sulla terra prima della sua ormai imminente passione e morte in modo da infondere coraggio negli apostoli e fiducia nelle sue parole e richieste. Durante questa visione si sente anche la voce del Padre che dice: "Questi ? il Figlio mio, l'amato: in Lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo." Da poco ? terminato il Carnevale. Voi sicuramente avete indossato o almeno visto tante maschere. Ecco quello che Ges? fa oggi ? pi? che indossare una maschera: Ges? ci fa vedere una realt? che davvero si realizzer?: avremo un corpo luminosissimo e bellissimo. Ce lo mostra affinch?, anche noi, nei momenti difficili e di sofferenza non ci dimentichiamo dove siamo diretti. Spesso infatti ci abbattiamo e ci scoraggiamo; sembra come se il bene che ci attende non venisse pi? considerato. Il segreto nella vita per poter sopportare e superare momenti difficili e anche di acuta sofferenza ? proprio quello di riportare alla memoria il bene reale che stiamo per ottenere e che di tanto in tanto il Signore ci fa intravvedere e parzialmente sperimentare. La sofferenza ha senso e vale la pena solo se c'? qualcosa di pi? bello che possiamo raggiungere. Questo episodio della trasfigurazione avviene sei giorni dopo che Ges? aveva parlato agli apostoli della sua prossima passione morte e Resurrezione. Ges? aveva in quella occasione chiesto ai discepoli cosa la gente dicesse sul suo conto e cosa loro, proprio loro, pensavano circa la sua identit?. Pietro aveva compreso per dono di Dio che Ges? era il Messia, la persona giusta in cui poter riporre la propria Speranza; eppure, quando Ges? gli fa presente che di l? a poco avrebbe sofferto e sarebbe morto, Pietro si ribella. Ges? che poco prima lo aveva dichiarato beato perch? oggetto della confidenza del Padre, ora non esita a chiamarlo Satana. Ges? oggi sta dicendo a ciascuno di noi che nessuna sofferenza ? inutile; non solo, dopo ogni sofferenza e/ o qualsivoglia forma di morte, c'? sempre una resurrezione. Ad esempio, quale atleta potrebbe sopportare tante ore di assiduo allenamento ed estenuante fatica fisica se non avesse la prospettiva di una vittoria o di almeno qualche vantaggio per il suo corpo, o per la sua psiche o per la sua anima? In Natura non c'? ? alcuna sofferenza inutile, che cio? non porti a qualcosa di meglio, ecco perch? la sofferenza pu? avere il suo permesso di soggiorno nella nostra vita. Nei momenti di buio cerchiamo di non dimenticarci di queste verit?. Facciamo questo esercizio: quando soffro cerchiamo di immaginarci quella promessa di vita e di gioia che ? connessa ad ogni situazione di male. Facciamo presente anche agli altri queste verit? in modo da poter offrire a tutti ancora Speranza. Ges? ha dovuto portare Pietro Giacomo e Giovanni sul monte, a parte, per rivelare loro tutto questo. Il monte ? il simbolo del luogo di incontro dell'uomo con Dio. Solo in questa atmosfera di preghiera possiamo anche noi comprendere che non esiste sofferenza inutile. Senza la preghiera, senza il contatto con Dio che ci fa vedere il senso o meglio che ci d? la garanzia che c'? un senso e un oltre quello che vediamo, non potremmo resistere a tanto dolore che sperimentiamo. La sofferenza ci plasma, ci d? una marcia in pi?, quando la viviamo come un cammino che ci fa maturare. Spesso invidiamo le persone che non soffrono, alle quali la vita sembra sempre sorridere. Qualcuno mi ha detto di conoscere una signora il cui unico problema ? decidere dove trascorrere la sua prossima crociera... Ebbene qualora davvero questa signora esistesse lo stesso preferirei mille volte la mia vita con tutti i miei problemi annessi e connessi, piuttosto che trascorrere una esistenza cos? vuota. Tutto passa, tutto finisce, quello che resta ? solo il bene che possiamo seminare nel tempo che Dio ci concede su questa terra. La trasfigurazione di Ges?, vedere Ges? cos? bello e Luminoso, non pu? che infondere gioia e Speranza. Si Ges? la vita ? davvero Preziosa. Grazie che ci fai assaporare quello che ci aspetta, grazie che ce ne dai un assaggio e una Certezza. Come mai Ges? mostra proprio a questi tre apostoli la gioia del paradiso? Le risposte possono essere tante e sempre c'? qualcosa di misterioso nel disegno divino; tuttavia possiamo intuire che Ges? ha voluto mostrare la sua gloria proprio a loro perch? saranno proprio questi tre apostoli che di l? a pochi giorni assisteranno alla preghiera angosciante di Ges? nel Getsemani poco prima di essere arrestato. Facciamo dunque Tesoro di questa rivelazione... non dimentichiamoci mai che il male non ha mai l'ultima parola. La Sacra Scrittura ci dice che "tutto concorre al bene di coloro che amano Dio"... tutto vuol dire tutto, non solo il bene... quindi anche il male e quanto di negativo vi troviamo. Certi di questo ripetiamo le famose parole di S. Francesco d'Assisi: "tanto ? il bene che mi aspetto che ogni pena m'? diletto." Commento a cura di Tiziana Mazzei |