Omelia (16-09-2006) |
Eremo San Biagio |
Dalla Parola del giorno L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore. Come vivere questa Parola? "Nessuno è buono se non Dio solo" (Lc 18,19) afferma Gesù al giovane ricco. L'uomo può esserlo solo se, in quanto abitazione della Trinità, ne promana il profumo e la luce. Tutta la vita deve essere permeata da questa presenza e la sede principale è il cuore. Cuore. Parola usata in tanti modi più o meno significativi. In senso biblico questo termine connota il centro dell'essere, il centro decisionale, dove si gestisce la libertà, ci si apre o ci si chiude a Dio. Davvero è il centro misterioso dell'uomo dove Dio lo ama sempre e comunque. Oggi Gesù ci invita a scendere nel nostro cuore per valutare il "tesoro" che custodisce. È buono o cattivo? Buono se sono misericordioso come il Padre, se perdono facilmente e dono largamente. Se non giudico, ma mi lascio, ogni giorno, giudicare dalla Parola di Dio. Se, in sintesi, mi specchio in Gesù per assumerne i sentimenti. Solo allora, afferma il testo odierno, i nostri rapporti col prossimo, parole gesti scelte saranno impregnati di bontà, cioè di Dio e non del nostro "ego". Oggi c'è tanto bisogno di uomini e donne che si lasciano "tesorizzare" da Gesù per essere portatrici e dispensatrici dell'amore del Padre, per creare cioè la "cultura della bontà". Oggi, nella mia pausa contemplativa, trovo un po' di tempo per stare in silenzio con Gesù nel mio cuore. Gli chiedo di toccarmi lì, nel profondo, e di togliere via tutto ciò che non è buono. Invoco lo Spirito che lo riempia dei suoi doni. La voce di un "profeta" dei nostri giorni Dio ci consente di andare avanti portando, nel fondo dell'anima, una scintilla di bontà che chiede solo di diventare fiamma. frère Roger di Taizé |