Omelia (04-11-2006) |
Eremo San Biagio |
Commento su Fil 1,21 Dalla Parola del giorno Per me vivere è Cristo e morire un guadagno. Come vivere questa Parola? Una frase sintesi di tutta la vita di Paolo, che pure non appare un rinunciatario. Egli sa apprezzare e valorizzare le molteplici e ricche esperienze che sono venute costituendo il tessuto della sua esistenza sia prima che dopo la conversione. Eppure, una volta che è stato afferrato da Cristo, tutto per lui trascolora fino a farlo esclamare: "Tutto io reputo spazzatura dinanzi alla conoscenza di Cristo Signore!". Gesù, la sua morte e resurrezione occupano ormai tutto il suo orizzonte. Non vive che per Lui, e per Lui non si risparmia. Lo vediamo percorrere le strade del mondo allora conosciuto, sottoporsi a fatiche, esporsi a pericoli incomprensioni derisioni. Si sente come un atleta che si sottopone ad ogni sorta di privazione pur di conseguire il premio, cioè Cristo Gesù. La stessa morte diventa un guadagno perché introduce nell'intimità piena con Lui, mentre la vita è un progressivo e gaudioso immergersi in Lui: l'inizio della vita eterna. Esperienze di un mistico? O non piuttosto ciò che costituisce l'essenza il nerbo della vita cristiana? Per chi è stato conquistato da Cristo Gesù, che cosa può ancora costituire oggetto di attrazione tale da assurgere a scopo della vita? Eppure quante volte ci ritroviamo a rincorrere chimere! Il clima socio-culturale odierno certamente ci spinge su questa strada. Il denaro finisce con l'essere un'ossessione: o possiedi sempre di più o non sei niente. Il bisogno di affermazione e di potere porta a mettere in primo piano l'apparire per ottenere consensi, più che l'essere. Una libertà svincolata da ogni norma morale spinge al degrado. E Gesù diviene un oggetto da antiquariato da tirar fuori per la grandi occasioni: natale, pasqua, battesimi, funerali. E la gioia di appartenergli sfuma nel grigiore di un'esistenza senza meta. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò onestamente: per me vivere è Cristo? Individuerò, quindi, quanto, nella mia vita, ne ha preso, anche solo parzialmente, il posto per ribaltare la situazione. Dammi, Signore, una santa inquietudine ogni volta che perdo di vista te, mio Unico e mio Tutto. Che io possa dire con S.Paolo: per me vivere è Cristo! La voce di un Padre apostolico Nulla mi gioverebbero tutto il mondo e i regni di quaggiù; per me è meglio morire per Gesù Cristo, che essere re fino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per noi; io voglio colui che per noi risuscitò S. Ignazio di Antiochia |