| (Testo CEI2008) 7 Invito a confidare nel Signore
Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, re d'Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento.
Il Signore disse a Isaia: «Va' incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
Tu gli dirai: «Fa' attenzione e sta' tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio di Romelia.
Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo:
Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Resin.
Capitale di Èfraim è Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia.
Ancora sessantacinque anni ed Èfraim cesserà di essere un popolo.
Ma se non crederete, non resterete saldi».
Il segno dell'Emmanuele
Il Signore parlò ancora ad Acaz:
«Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?
Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.
Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonata la terra di cui temi i due re.
Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Èfraim si staccò da Giuda: manderà il re d'Assiria».
Avverrà in quel giorno: il Signore farà un fischio alle mosche che sono all'estremità dei canali d'Egitto e alle api che si trovano in Assiria.
Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli scoscese, nelle fessure delle rocce, su ogni cespuglio e su ogni pascolo.
In quel giorno il Signore raderà con rasoio preso a nolo oltre il Fiume, con il re d'Assiria, il capo e il pelo del corpo, anche la barba toglierà via.
Avverrà in quel giorno: ognuno alleverà una giovenca e due pecore.
Per l'abbondanza del latte che faranno, si mangerà la panna; di panna e miele si ciberà ogni superstite in mezzo a questa terra.
Avverrà in quel giorno: ogni luogo dove erano mille viti valutate mille sicli d'argento, sarà preda dei rovi e dei pruni.
Vi si entrerà armati di frecce e di arco, perché tutta la terra sarà rovi e pruni.
In tutti i monti, che erano vangati con la vanga, non si passerà più per paura delle spine e dei rovi. Serviranno da pascolo per armenti e da luogo battuto dal gregge.
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