| (Testo CEI2008) 22 Parabola del banchetto di nozze
Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio.
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: «Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!».
Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: «La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni;
andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze».
Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale.
Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?». Quello ammutolì.
Allora il re ordinò ai servi: «Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Le tasse all'imperatore di Roma
Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno.
Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova?
Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro.
Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?».
Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.
I sadducei e la risurrezione
In quello stesso giorno vennero da lui alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e lo interrogarono:
«Maestro, Mosè disse: Se uno muore senza figli, suo fratello ne sposerà la moglie e darà una discendenza al proprio fratello.
Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo, appena sposato, morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.
Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.
Alla fine, dopo tutti, morì la donna.
Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette lei sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta in moglie».
E Gesù rispose loro: «Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio.
Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.
Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio:
Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!».
La folla, udendo ciò, era stupita dal suo insegnamento.
Il grande comandamento
Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme
e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova:
«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il grande e primo comandamento.
Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso.
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Gesù, figlio di Davide e Signore
Mentre i farisei erano riuniti insieme, Gesù chiese loro:
«Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide».
Disse loro: «Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?».
Nessuno era in grado di rispondergli e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.
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