(Testo CEI2008) 102 Preghiera durante la prova
Preghiera di un povero che è sfinito ed effonde davanti al Signore il suo lamento.
Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido di aiuto.
Non nascondermi il tuo volto nel giorno in cui sono nell'angoscia. Tendi verso di me l'orecchio, quando t'invoco, presto, rispondimi!
Svaniscono in fumo i miei giorni e come brace ardono le mie ossa.
Falciato come erba, inaridisce il mio cuore; dimentico di mangiare il mio pane.
A forza di gridare il mio lamento mi si attacca la pelle alle ossa.
Sono come la civetta del deserto, sono come il gufo delle rovine.
Resto a vegliare: sono come un passero solitario sopra il tetto.
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, furenti imprecano contro di me.
Cenere mangio come fosse pane, alla mia bevanda mescolo il pianto;
per il tuo sdegno e la tua collera mi hai sollevato e scagliato lontano.
I miei giorni declinano come ombra e io come erba inaridisco.
Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo di generazione in generazione.
Ti alzerai e avrai compassione di Sion: è tempo di averne pietà, l'ora è venuta!
Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre e li muove a pietà la sua polvere.
Le genti temeranno il nome del Signore e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti, non disprezza la loro preghiera.
Questo si scriva per la generazione futura e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
»Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero, per liberare i condannati a morte,
perché si proclami in Sion il nome del Signore e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli e i regni per servire il Signore».
Lungo il cammino mi ha tolto le forze, ha abbreviato i miei giorni.
Io dico: mio Dio, non rapirmi a metà dei miei giorni; i tuoi anni durano di generazione in generazione.
In principio tu hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani.
Essi periranno, tu rimani; si logorano tutti come un vestito, come un abito tu li muterai ed essi svaniranno.
Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non hanno fine.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora, la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza.
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