(Testo CEI2008) 106 La fedeltà di Dio e l'infedeltà d'Israele
Alleluia. Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore, far risuonare tutta la sua lode?
Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo, visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti, gioisca della gioia del tuo popolo, mi vanti della tua eredità.
Abbiamo peccato con i nostri padri, delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie, non si ricordarono della grandezza del tuo amore e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso.
Ma Dio li salvò per il suo nome, per far conoscere la sua potenza.
Minacciò il Mar Rosso e fu prosciugato, li fece camminare negli abissi come nel deserto.
Li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico.
L'acqua sommerse i loro avversari, non ne sopravvisse neppure uno.
Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode.
Presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo progetto,
arsero di desiderio nel deserto e tentarono Dio nella steppa.
Concesse loro quanto chiedevano e li saziò fino alla nausea.
Divennero gelosi di Mosè nell'accampamento e di Aronne, il consacrato del Signore.
Allora si spalancò la terra e inghiottì Datan e ricoprì la gente di Abiràm.
Un fuoco divorò quella gente e una fiamma consumò quei malvagi.
Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.
Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli.
Rifiutarono una terra di delizie, non credettero alla sua parola.
Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore.
Allora egli alzò la mano contro di loro, giurando di abbatterli nel deserto,
di disperdere la loro discendenza tra le nazioni e disseminarli nelle loro terre.
Adorarono Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti.
Lo provocarono con tali azioni, e tra loro scoppiò la peste.
Ma Fineès si alzò per fare giustizia: allora la peste cessò.
Ciò fu considerato per lui un atto di giustizia di generazione in generazione, per sempre.
Lo irritarono anche alle acque di Merìba e Mosè fu punito per causa loro:
poiché avevano amareggiato il suo spirito ed egli aveva parlato senza riflettere.
Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le genti e impararono ad agire come loro.
Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli e le loro figlie ai falsi dèi.
Versarono sangue innocente, il sangue dei loro figli e delle loro figlie, sacrificàti agli idoli di Canaan, e la terra fu profanata dal sangue.
Si contaminarono con le loro opere, si prostituirono con le loro azioni.
L'ira del Signore si accese contro il suo popolo ed egli ebbe in orrore la sua eredità.
Li consegnò in mano alle genti, li dominarono quelli che li odiavano.
Li oppressero i loro nemici: essi dovettero piegarsi sotto la loro mano.
Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti e furono abbattuti per le loro colpe;
ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido.
Si ricordò della sua alleanza con loro e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
Li affidò alla misericordia di quelli che li avevano deportati.
Salvaci, Signore Dio nostro, radunaci dalle genti, perché ringraziamo il tuo nome santo: lodarti sarà la nostra gloria.
Benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Tutto il popolo dica: Amen. Alleluia.
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