(Testo CEI2008) 147 Inno alla bontà di Dio verso gli uomini e verso Israele
Alleluia. È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele;
risana i cuori affranti e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome.
Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza; la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi.
Intonate al Signore un canto di grazie, sulla cetra cantate inni al nostro Dio.
Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti,
provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano.
Non apprezza il vigore del cavallo, non gradisce la corsa dell'uomo.
Al Signore è gradito chi lo teme, chi spera nel suo amore.
(147,1) Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion,
(147,2) perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
(147,3) Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento.
(147,4) Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce.
(147,5) Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina,
(147,6) getta come briciole la grandine: di fronte al suo gelo chi resiste?
(147,7) Manda la sua parola ed ecco le scioglie, fa soffiare il suo vento e scorrono le acque.
(147,8) Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
(147,9) Così non ha fatto con nessun'altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. Alleluia.
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