(Testo CEI2008) 36
La malvagità dell'empio e la bontà di Dio
Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore.
Oracolo del peccato nel cuore del malvagio: non c'è paura di Dio davanti ai suoi occhi;
perché egli s'illude con se stesso, davanti ai suoi occhi, nel non trovare la sua colpa e odiarla.
Le sue parole sono cattiveria e inganno, rifiuta di capire, di compiere il bene.
Trama cattiveria nel suo letto, si ostina su vie non buone, non respinge il male.
Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l'abisso profondo: uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
si saziano dell'abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie.
È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce.
Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore.
Non mi raggiunga il piede dei superbi e non mi scacci la mano dei malvagi.
Ecco, sono caduti i malfattori: abbattuti, non possono rialzarsi.
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