(Testo CEI2008) 41
Preghiera di un malato, abbandonato da tutti
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
Beato l'uomo che ha cura del debole: nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Il Signore veglierà su di lui, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà in preda ai nemici.
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; tu lo assisti quando giace ammalato.
Io ho detto: «Pietà di me, Signore, guariscimi: contro di te ho peccato».
I miei nemici mi augurano il male: »Quando morirà e perirà il suo nome?».
Chi viene a visitarmi dice il falso, il suo cuore cova cattiveria e, uscito fuori, sparla.
Tutti insieme, quelli che mi odiano contro di me tramano malefìci, hanno per me pensieri maligni:
»Lo ha colpito una malattia infernale; dal letto dove è steso non potrà più rialzarsi».
Anche l'amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede.
Ma tu, Signore, abbi pietà, rialzami, che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi vuoi bene: se non trionfa su di me il mio nemico.
Per la mia integrità tu mi sostieni e mi fai stare alla tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen.
|