(Testo CEI2008) 56 Fiducia in Dio e nella sua parola
Al maestro del coro. Su «Colomba dei terebinti lontani». Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero a Gat.
Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita, un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici, numerosi sono quelli che dall'alto mi combattono.
Nell'ora della paura io in te confido.
In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un essere di carne?
Travisano tutto il giorno le mie parole, ogni loro progetto su di me è per il male.
Congiurano, tendono insidie, spiano i miei passi, per attentare alla mia vita.
Ripagali per tanta cattiveria! Nella tua ira abbatti i popoli, o Dio.
I passi del mio vagare tu li hai contati, nel tuo otre raccogli le mie lacrime: non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici, nel giorno in cui ti avrò invocato; questo io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola, nel Signore, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie,
perché hai liberato la mia vita dalla morte, i miei piedi dalla caduta, per camminare davanti a Dio nella luce dei viventi.
|