(Testo CEI2008) 59 Invocazione di aiuto
Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e a ucciderlo.
Liberami dai nemici, mio Dio, difendimi dai miei aggressori.
Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue.
Ecco, insidiano la mia vita, contro di me congiurano i potenti. Non c'è delitto in me, non c'è peccato, Signore;
senza mia colpa accorrono e si schierano. Svégliati, vienimi incontro e guarda.
Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele, àlzati a punire tutte le genti; non avere pietà dei perfidi traditori.
Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città.
Eccoli, la bava alla bocca; le loro labbra sono spade. Dicono: «Chi ci ascolta?».
Ma tu, Signore, ridi di loro, ti fai beffe di tutte le genti.
Io veglio per te, mia forza, perché Dio è la mia difesa.
Il mio Dio mi preceda con il suo amore; Dio mi farà guardare dall'alto i miei nemici.
Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi; disperdili con la tua potenza e abbattili, Signore, nostro scudo.
Peccato della loro bocca è la parola delle loro labbra; essi cadono nel laccio del loro orgoglio, per le bestemmie e le menzogne che pronunciano.
Annientali con furore, annientali e più non esistano, e sappiano che Dio governa in Giacobbe, sino ai confini della terra.
Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città;
ecco, vagano in cerca di cibo, ringhiano se non possono saziarsi.
Ma io canterò la tua forza, esalterò la tua fedeltà al mattino, perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno della mia angoscia.
O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, Dio della mia fedeltà.
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