(Testo CEI2008) 77 Meditazione sul passato d'Israele
Al maestro del coro. Su «Iedutùn». Di Asaf. Salmo.
La mia voce verso Dio: io grido aiuto! La mia voce verso Dio, perché mi ascolti.
Nel giorno della mia angoscia io cerco il Signore, nella notte le mie mani sono tese e non si stancano; l'anima mia rifiuta di calmarsi.
Mi ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi, sono turbato e incapace di parlare.
Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: medito e il mio spirito si va interrogando.
Forse il Signore ci respingerà per sempre, non sarà mai più benevolo con noi?
È forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre?
Può Dio aver dimenticato la pietà, aver chiuso nell'ira la sua misericordia?
E ho detto: «Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell'Altissimo».
Ricordo i prodigi del Signore, sì, ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Vado considerando le tue opere, medito tutte le tue prodezze.
O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie, manifesti la tua forza fra i popoli.
Hai riscattato il tuo popolo con il tuo braccio, i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
Ti videro le acque, o Dio, ti videro le acque e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli abissi.
Le nubi rovesciavano acqua, scoppiava il tuono nel cielo; le tue saette guizzavano.
Il boato dei tuoi tuoni nel turbine, le tue folgori rischiaravano il mondo; tremava e si scuoteva la terra.
Sul mare la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque, ma le tue orme non furono riconosciute.
Guidasti come un gregge il tuo popolo per mano di Mosè e di Aronne.
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