(Testo CEI2008) 81 Invito ad ascoltare il Signore
Al maestro del coro. Su «I torchi». Di Asaf.
Esultate in Dio, nostra forza, acclamate il Dio di Giacobbe!
Intonate il canto e suonate il tamburello, la cetra melodiosa con l'arpa.
Suonate il corno nel novilunio, nel plenilunio, nostro giorno di festa.
Questo è un decreto per Israele, un giudizio del Dio di Giacobbe,
una testimonianza data a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento:
»Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato; nascosto nei tuoni ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.
Ascolta, popolo mio: contro di te voglio testimoniare. Israele, se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto: apri la tua bocca, la voglio riempire.
Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito:
l'ho abbandonato alla durezza del suo cuore. Seguano pure i loro progetti!
Se il mio popolo mi ascoltasse! Se Israele camminasse per le mie vie!
Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari volgerei la mia mano;
quelli che odiano il Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre.
Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia».
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