(Testo CEI2008) 94 Inno a Dio, giusto giudice
Dio vendicatore, Signore, Dio vendicatore, risplendi!
Àlzati, giudice della terra, rendi ai superbi quello che si meritano!
Fino a quando i malvagi, Signore, fino a quando i malvagi trionferanno?
Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori?
Calpestano il tuo popolo, Signore, opprimono la tua eredità.
Uccidono la vedova e il forestiero, massacrano gli orfani.
E dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non intende».
Intendete, ignoranti del popolo: stolti, quando diventerete saggi?
Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non vede?
Colui che castiga le genti, forse non punisce, lui che insegna all'uomo il sapere?
Il Signore conosce i pensieri dell'uomo: non sono che un soffio.
Beato l'uomo che tu castighi, Signore, e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura, finché al malvagio sia scavata la fossa;
poiché il Signore non respinge il suo popolo e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto e lo seguiranno tutti i retti di cuore.
Chi sorgerà per me contro i malvagi? Chi si alzerà con me contro i malfattori?
Se il Signore non fosse stato il mio aiuto, in breve avrei abitato nel regno del silenzio.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni, il tuo conforto mi ha allietato.
Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che in nome della legge provoca oppressioni?
Si avventano contro la vita del giusto e condannano il sangue innocente.
Ma il Signore è il mio baluardo, roccia del mio rifugio è il mio Dio.
Su di loro farà ricadere la loro malizia, li annienterà per la loro perfidia, li annienterà il Signore, nostro Dio.
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