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(Testo CEI2008)

12
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.
La moderazione di Dio verso i Cananei

Tu hai odiato gli antichi abitanti della tua terra santa,
perché compivano delitti ripugnanti,
pratiche di magia e riti sacrileghi.
Questi spietati uccisori dei loro figli,
divoratori di visceri in banchetti di carne umana e di sangue,
iniziati in orgiastici riti,
genitori che uccidevano vite indifese,
hai voluto distruggere per mezzo dei nostri padri,
perché la terra a te più cara di tutte
ricevesse una degna colonia di figli di Dio.
Ma hai avuto indulgenza anche di costoro, perché sono uomini,
mandando loro vespe come avanguardie del tuo esercito,
perché li sterminassero a poco a poco.

La bontà di Dio spinge alla conversione...

Pur potendo in battaglia dare gli empi nelle mani dei giusti,
oppure annientarli all'istante
con bestie terribili o con una parola inesorabile,
giudicando invece a poco a poco, lasciavi posto al pentimento,
sebbene tu non ignorassi che la loro razza era cattiva
e la loro malvagità innata,
e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata,
perché era una stirpe maledetta fin da principio;
e non perché avessi timore di qualcuno
tu concedevi l'impunità per le cose in cui avevano peccato.
E chi domanderà: «Che cosa hai fatto?»,
o chi si opporrà a una tua sentenza?
Chi ti citerà in giudizio
per aver fatto perire popoli che tu avevi creato?
Chi si costituirà contro di te
come difensore di uomini ingiusti?
Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti dall'accusa di giudice ingiusto.
Né un re né un sovrano potrebbero affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
Tu, essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Consideri incompatibile con la tua potenza
condannare chi non merita il castigo.
La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti.
Mostri la tua forza
quando non si crede nella pienezza del tuo potere,
e rigetti l'insolenza di coloro che pur la conoscono.
Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.

... ed è un esempio per tutti

Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.
Se infatti i nemici dei tuoi figli, pur meritevoli di morte,
tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza,
concedendo tempo e modo per allontanarsi dalla loro malvagità,
con quanta maggiore attenzione hai giudicato i tuoi figli,
con i cui padri concludesti, giurando,
alleanze di così buone promesse!
Mentre dunque correggi noi,
tu colpisci i nostri nemici in tanti modi,
perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà
e ci aspettiamo misericordia, quando siamo giudicati.
Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza
tu li hai tormentati con i loro stessi abomini.
Essi si erano allontanati troppo sulla via dell'errore,
scambiando per dèi gli animali più abietti e più ripugnanti,
ingannati come bambini che non ragionano.
Per questo, come a fanciulli irragionevoli,
hai mandato un castigo per prenderti gioco di loro.
Ma chi non si lascia correggere da punizioni derisorie,
sperimenterà un giudizio degno di Dio.
Infatti, soffrendo per questi animali, s'indignavano
perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi,
e capirono e riconobbero il vero Dio,
che prima non avevano voluto conoscere.
Per questo la condanna suprema si abbatté su di loro.

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