Domenica 26 Maggio 2024
SANTISSIMA TRINITA' (ANNO B)

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco    BP100 ;
Scheda Agiografica: SANTISSIMA TRINITA' (ANNO B)

Liturgia La liturgia si apre con una prima lettura che esplora il mistero dell’elezione di Israele, esperienza di chi si scopre cercato e liberato dal Signore, per un rapporto del tutto particolare. Esso interessa le storie di ognuno/a e quella del popolo stesso, chiamato a essere tenace testimone dell’unicità del Dio che salva: Egli è «lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro». Per questo la chiamata all’osservanza della Torah – «le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do» – non è giogo oneroso, ma possibilità di vita buona, «perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te».
Davvero «beato il popolo scelto dal Signore», come risponde l’assemblea alla proclamazione del Salmo 32: abitare in tale spazio significa sperimentare un’alleanza donata da chi «parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto»; significa sapere che il Creatore stesso veglia «su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame». Nuova, eppure al contempo analoga, l’esperienza di cui Paolo scrive ai Romani invitandoli a vivere la loro esistenza come esperienza dello Spirito ricevuto per mezzo di Cristo. In Lui, infatti, anche noi siamo eletti, anche noi siamo innestati nell’alleanza, per vivere come chiamati dal Signore. Così anche noi, fatti eredi nel Figlio, viviamo dello Spirito «per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”»; non più come stranieri o ospiti, ma come figli chiamati all’intimità di «concittadini dei santi e familiari di Dio» (Efesini 2,19).
Quella della Trinità non è, dunque, una dottrina distante e difficile da comprendere, ma la confessione di un Dio che ci si fa vicino in forme diverse: lo sperimentiamo come fonte di vita (di ogni vita, del creato stesso), come presenza salvifica che nella storia si dona come Verbo, come realtà che abita il nostro cuore, lo rinnova, in esso vive e grida. Un Dio unico che chiama ogni uomo e ogni donna ad abitare la realtà di una comunione trinitaria, che è salvifica e vivificante, carica di potenza trasformatrice.
Non stupisce che il riferimento alla Trinità stia al cuore dell’esperienza battesimale: il Vangelo sottolinea come Gesù stesso invii gli apostoli a «tutti i popoli», perché in ogni luogo accolgano altri nella comunità, «battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». È in tale ambito che essa trova il suo contesto primario, al cuore di un vissuto liturgico che si prolunga nella stessa Eucaristia, sempre aperta da tale riferimento. L’assemblea radunata in comunione per la celebrazione sa così di essere ogni giorno ospitata in una comunione più ampia: essa ha le dimensioni della terra tutta, ma si radica soprattutto nella profondità del mistero del Dio Trino. Il versetto al Vangelo ne sottolinea tutta la densità, carica di un futuro in cui Egli giunge, come presenza ogni giorno nuova: «Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene».

Antifona d'ingresso

Sia benedetto Dio Padre
e l’unigenito Figlio di Dio
e lo Spirito Santo;
perchĂ© grande è il suo amore per noi.

Si dice il Gloria.

Colletta

O Dio Padre,
che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di veritĂ ,
e lo Spirito santificatore
per rivelare agli uomini il mistero ineffabile della tua vita,
fa’ che nella confessione della vera fede
riconosciamo la gloria della TrinitĂ 
e adoriamo l’unico Dio in tre persone.
Per il nostro Signore GesĂą Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Oppure (Anno B):
O Dio santo e misericordioso,
che nelle acque del Battesimo ci hai resi tuoi figli,
ascolta il grido dello Spirito che in noi ti chiama Padre,
perché, nell’obbedienza alla parola del Salvatore,
annunciamo la tua salvezza offerta a tutti i popoli.
Per il nostro Signore GesĂą Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Prima lettura
Dt 4,32-34.39-40
Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Beato il popolo scelto dal Signore.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda lettura
Rm 8,14-17
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

Parola di Dio

Canto al Vangelo

Ap 1,8

Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.

Vangelo

Mt 28,16-20
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che GesĂą aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Abbiamo ricevuto lo Spirito da figli, per mezzo del quale possiamo rivolgere al Padre le nostre invocazioni, in Cristo GesĂą.
Lo invochiamo dicendo: Ascoltaci, o Signore.

1. Rendici sempre consapevoli della tua presenza nella nostra vita, in modo da essere segno nel mondo della tua presenza, preghiamo.
2. Fa' che siamo attenti alla tua Parola, per riconoscerti presente nella vita della Chiesa e nelle situazioni quotidiane, preghiamo.
3. Fa' che sappiamo essere sempre degni del dono della libertĂ  che il Signore GesĂą ci ha conquistato per mezzo della sua croce, attraverso la fedeltĂ  ai tuoi comandamenti, preghiamo.
4. Tu che hai donato speranza e vita a tutti coloro che ti hanno incontrato, rendici capaci di interessarci concretamente ai popoli e alle persone che non hanno il necessario per vivere, preghiamo.
5. Fa' che la Chiesa sappia parlare a tutti, in particolare ai giovani, perché possano incontrare in te la fonte della vera gioia, preghiamo.
6. Tu che ai discepoli affidi la missione dell'annuncio del Regno, fa' che tutti i cristiani vivano con gioia e generositĂ  la propria vocazione a servizio del mondo intero, preghiamo.

O Dio nostro Padre, perfetta Comunione, nella tua misericordia accogli le nostre preghiere e donaci ciò che è veramente necessario per la nostra vita: il primo dono necessario è proprio la tua presenza, lo Spirito Santo in noi. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Santifica, Signore nostro Dio,
i doni del nostro servizio sacerdotale
sui quali invochiamo il tuo nome,
e per questo sacrificio
fa’ di noi un’offerta perenne a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

PREFAZIO
Il mistero della Santissima TrinitĂ 

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo Figlio unigenito e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell’unità di una sola persona,
ma nella TrinitĂ  di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio
e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la TrinitĂ  delle persone,
l’unità della natura,
l’uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli,
i Cherubini e i Serafini
non cessano di esaltarti
uniti nella stessa lode: Santo, ...

Antifona alla comunione

Voi siete figli di Dio:
egli ha mandato nei nostri cuori
lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». (Cf. Gal 4,6)

Oppure:
Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. (Mt 28,19)

Preghiera dopo la comunione

Signore Dio nostro,
la comunione al tuo sacramento
e la professione della nostra fede in te,
unico Dio in tre persone,
siano per noi pegno di salvezza dell’anima e del corpo.
Per Cristo nostro Signore.

Omelie
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