Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde BO120 ;
In questo brano tutto è volto a descrivere la situazione dell’umanità nella sua lenta storia e tutto mira ad annunciare il
piano divino che il Figlio di Dio vuole realizzare. È venuta la sera: la notte della paura e del dubbio; la fine del giorno e delle sue effimere certezze. Gesù invita la sua Chiesa a prendere il largo e a “passare” all’altra riva. Si tratta di un invito alla Pasqua che è un “passaggio”: passaggio del mar Rosso per il popolo eletto, liberato dalla schiavitù e condotto alla libertà; passaggio dalla morte per il Figlio dell’uomo liberato dal peccato e condotto alla gloria. L’altra riva è la riva di Dio, la riva che non si vede e di cui Gesù rivela il cammino (Gv 14,4). La barca che attraversa il lago con i discepoli e Gesù è la Chiesa. Come l’arca di Noè, essa è stata costruita appositamente per “passare”. Ma scoppia una tempesta. Le forze del male si scatenano contro di essa. La barca si riempie d’acqua, qui simbolo di morte: l’acqua toglie il respiro all’uomo. Il male lotta contro lo Spirito. E Gesù dorme. L’assenza di Gesù pesa enormemente sul cuore dei fedeli: non vedendo Gesù, hanno paura e giungono persino a pensare che non sarebbero mai riusciti a compiere la traversata e che non avrebbero mai dovuto prendere il largo su quella barca. Ma la preghiera insistente dei fedeli, che lo chiamano, viene sentita da Gesù. Si sveglia. Egli è là, come ha promesso (Mt 28,20). Gesù salva la sua Chiesa da tutte le tempeste che minacciano di farla affondare. Gesù non rimprovera il fatto che non lo si sia svegliato subito, ma biasima invece la mancanza di fede. Bisogna pregarlo, e pregarlo con fede. La paura di morire, che è negativa, viene allora sostituita dal timore di Dio, che è l’obbedienza dei fedeli al loro Salvatore. Questa è la nostra situazione: la debolezza della nostra imbarcazione trae forza dalla presenza di Cristo: egli ci fa passare.