LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 3 Dicembre 2004 <

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Venerdì della I settimana di Avvento

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
EA015 ;
Due ciechi lo seguivano urlando. È un urlo che viene dal profondo come accade per chi non può vedere la forma delle cose, quindi la loro bellezza e la verità che in esse si cela. Solo un cieco può urlare per riavere la vista. È, la sua, una domanda singolare di pietà, quasi violenta, tanto acuto ha il sentimento della perdita che il non vedere implica.
I due non si peritano neppure di dire cosa vogliono: quell'urlo parla per loro quando si sono accostati a Gesù. Ma avrebbero urlato se non fossero stati assolutamente certi che ciò che chiedevano quell'uomo poteva compierlo?
Si può urlare per ricevere pietà, se si è mossi da un bisogno incontenibile, da un desiderio insaziabile, solo quando ci si imbatte in uno che può compiere il miracolo.
E Gesù esaudisce la domanda di fede. Apre gli occhi ai due. Perché normalmente la nostra fede non ha la forza di questo urlo? Perché si stempera nella dimenticanza annoiata? Perché si affievolisce nella prova come un lucignolo fumigante? Forse perché il nostro cuore si ottunde e non anela più a quella bellezza che commuove e a quella affezione che edifica.



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Antifona d'ingresso
Il Signore verrà con splendore
a visitare il suo popolo nella pace,
per fargli dono della sua vita eterna.


Colletta
Ridesta la tua potenza e vieni, Signore:
nei pericoli che ci minacciano
a causa dei nostri peccati la tua protezione ci liberi,
il tuo soccorso ci salvi.
Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre...



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Prima lettura

Is 29,17-24
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po'
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall'oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d'Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l'arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
-D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l'opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d'Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione"».

Parola di Dio
























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Salmo responsoriale

Sal 26

Il Signore è la mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.



Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 9,27-31
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Per mezzo del suo Figlio, Dio ridona la vista ai ciechi, l'udito ai sordi e la gioia agli afflitti. Con il desiderio di essere noi pure guariti dal male e trasformati in uomini nuovi, lo preghiamo dicendo:
Signore, liberaci dal male.

- Perchè la Chiesa, luce delle genti, testimoni che in Cristo ogni tenebra è vinta, ogni colpa perdonata, ogni morte redenta. Preghiamo:
- Perchè tutti i cristiani avvertano come compito specifico l'impegno per il superamento di ogni ingiustizia. Preghiamo:
- Perchè nel mondo crollino le dittature e ogni altra forma di governo che non rispetta la libertà e la dignità dell'uomo. Preghiamo:
- Perchè noi fedeli, che spesso crediamo di vedere, ricerchiamo umilmente e attentamente la verità, consapevoli di non possederla mai compiutamente. Preghiamo:
- Perchè la cecità fisica dei non vedenti, accettata e unita alla sofferenza di Cristo, diventi testimonianza di luce per i non credenti. Preghiamo:
- Per quanti si occupano dei malati.
- Per quanti si preparano alla prima comunione e alla cresima.

O Padre, che hai pietà e misericordia di ogni uomo, ascolta le nostre suppliche e donaci di credere fermamente in te, che sempre ci illumini e ci salvi. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Ti siano gradite, Signore,
le nostre umili offerte e preghiere;
all'estrema povertà dei nostri meriti
supplisca l'aiuto della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
O Signore, questo sacrificio di riconciliazione e di lode
ci ottenga la gioiosa esperienza del tuo perdono
e trasformi tutta la nostra vita
in perenne rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO DELL'AVVENTO I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Al suo primo avvento
nell'umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell'eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell'attesa.
E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DELL'AVVENTO I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l'ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.
In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell'amore la beata speranza del suo regno.
Nell'attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l'inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Aspettiamo il nostro Salvatore Gesù Cristo:
egli trasfigurerà il nostro corpo mortale
a immagine del suo corpo glorioso. (Fil 3,20-21)

Oppure:
Gesù disse:
-Sia fatto a voi secondo la vostra fede".
E si aprirono i loro occhi. (Mt 9,29-30)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questo sacramento
ci hai nutriti con il pane della vita,
insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra,
nella continua ricerca dei beni del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
O Dio, che ci hai colmato dei tuoi doni,
fa' che, rinnovati dal pane della vita,
procediamo sicuri nel cammino della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 06-12-2019)
Avvenga secondo la vostra fede
...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 06-12-2019)
Video commento al Vangelo - Venerdì- I Settimana di Avvento - Anno A
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-12-2019)
Credete che io possa fare questo?
L'era del Messia è caratterizzata dal dono della vista ai ciechi. Così il profeta Isaia: ?Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Es ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-12-2018)
Commento su Is 29, 18
«Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro; liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno» Is 29, 18 Come vivere questa Parola? Ci sono sordità e cecità che non riconosciamo come malattia. Eppure interdicono, deformano la conoscenza. Questo capita spesso nei confr ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 02-12-2016)
Commento su Mt 9,27
Due ciechi lo (= Gesù) seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi». Mt 9,27 Come vivere questa Parola? Due poveri ciechi chiedono a Gesù con tutto il loro cuore - e la loro voce! - di aver pietà di loro e quindi, concretamente, di guarirli. Essere ciechi in senso fisico ci impedisce ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-12-2015)

Ritroviamo la vista in proporzione alla nostra fede. I nostri occhi interiori tornano a vedere solo se abbiamo il coraggio, noi per primi, sul serio, di metterci in gioco. E questo mi inquieta, sinceramente. Vorrei, invece, che Gesù mi guarisse senza disturbare troppo. Un miracolo pulito, un cambiam ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-12-2015)
Commento su Mt 9, 27-30
«Mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: "Figlio di Davide, abbi pietà di noi!". Entrato in casa, i ciechi si avvicinarono e Gesù disse loro: "Credete che io possa fare questo?". Gli risposero: "Sì, o Signore!". Allora toccò loro gli occhi e disse: "Avvenga per voi secondo la v ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-12-2014)

Apri i nostri occhi, Signore, guarisci la nostra cecità, facci uscire dalle tenebre in cui siamo sprofondati! Ma questa guarigione, lo sappiamo bene, non è un gesto magico, un atto inatteso, un evento che ci giunge da fuori. La guarigione, il miracolo interiore, avviene in proporzione alla nostra fe ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-12-2014)
Credete che io possa fare questo?
La Lettera agli Ebre dedica tutto un capitolo alla fede. Non tratta però questa virtù in modo scientifico. Ci parla di essa attraverso persone che hanno creduto, facendo nascere per il mondo intero una speranza nuova. La fede di uno è salvezza per molti. La fede è fondamento di ciò che si spera e p ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-12-2014)
Commento su Mt 9, 29-30a
«Allora [Gesù] toccò loro gli occhi e disse: "Avvenga per voi secondo la vostra fede". E si aprirono loro gli occhi» Mt 9, 29-30a Come vivere questa Parola? Due ciechi chiedono insistentemente a Gesù di aver pietà di loro, di poter essere guariti (cf Mt 9, 27-31). E Gesù, nella sua misericordia, ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-12-2013)
Commento su Mt 9,27-31
Siamo ciechi, Signore. Non vediamo al di là del nostro naso, non sappiamo riconoscere la tua presenza e la tua azione nel nostro mondo incancrenito. Siamo ciechi, Signore, non vediamo la luce ma sempre e solo il negativo e il buio in noi e attorno a noi. Siamo ciechi e incapaci di leggere alla luce ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 06-12-2013)
Credete voi che io possa fare questo?
Credete nei vostri sogni La vita ci insegna che idealizzare non è una buona cosa, costruire castelli in aria porta spesso a delusioni, a scontri forzati con la realtà che diventano docce fredde. Ma se guardo un bambino che sogna ad occhi aperti sul suo futuro volendo diventare un pilota, una bal ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 06-12-2013)
Commento su Isaia 29,18b
Liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno... Is 29,18b. Come vivere questa Parola? I capitoli 28-33 del libro di Isaia stendono davanti a noi una serie di oracoli del Signore in cui si intrecciano i testi di sventura e della salvezza, gli annunci di giudizio sui popo ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-12-2013)
E si aprirono loro gli occhi
Nell'Antico Testamento mai nessun profeta ha aperto gli occhi ad un cieco. Solo per il Messia del Signore è profetizzato un tale potere. Chi lo preannunzia è Isaia. Certo, ancora un po' e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva. Udranno in quel giorno i sordi ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-12-2012)
Commento su Matteo 9,27-31
Possiamo vedere in proporzione alla nostra fede. Possiamo aprire gli occhi e uscire dalla cecità solo se sappiamo investire in questa guarigione. Dio rispetta il nostro percorso, ci lascia liberi di camminare e di crescere. Noi crediamo che egli possa guarirci dalla cecità dell'egoismo, del narcisis ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 07-12-2012)
Credete voi che io possa fare questo?
Un giorno uno si alza e grida "fra un mese ci sarà la fine del mondo" e trova un po' di gente che gli crede. Un'attrice famosa reclamizza un prodotto dicendo che è il migliore e ci sono tante persone che corrono a comprare quell'oggetto. Un calciatore dice "aiutiamo questa associazione" ed i suoi se ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-12-2012)
Commento su Isaia 29,22-23
D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non impallidirà più, poiché vedendo i suoi figli l'opera delle mie mani tra loro, santificheranno il mio nome Is 29,22-23 Come vivere questa Parola? Un'immagine che definiremmo idilliaca ci veicola il messaggio biblico di oggi: una natura ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-12-2012)
Avvenga per voi secondo la vostra fede
Nell'Antico Testamento non si narrano guarigioni di ciechi. Vi è però la guarigione spirituale del servo di Eliseo. Vi è anche la cecità provocata dal profeta. Ascoltiamo il racconto e poi comprenderemo ogni cosa. Sono questi eventi vero segno di quanto sarebbe avvenuto un giorno con il Messia del S ...
(continua)

  San Francesco Saverio

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: San Francesco Saverio
S1203 ;

Ripensiamo al ministero apostolico di san Francesco Saverio, per ammirare il dinamismo che lo animò sempre.
San Francesco Saverio fu mandato nelle Indie, come dire, allora nel 1542 all'estremità del mondo, dove si arrivava con viaggi lunghissimi e pieni di pericoli. Subito si diede all'evangelizzazione, ma non in un solo posto, bensì in numerose città e villaggi, viaggiando continuamente, senza temere né intemperie nè pericoli di ogni genere. E non si accontentò delle Indie, che pure erano un campo immenso di apostolato, che sarebbe bastato per parecchie vite d'uomo. Egli era spinto dall'urgenza di estendere il regno di Dio, di preparare dovunque la venuta del Signore e così, dopo appena due anni, giunge a Ceyfon e poi ancora più lontano, alle isole Molucche. Torna in India per confermare i risultati della sua evangelizzazione, per organizzare, per dare nuovo impulso all'opera dei suoi compagni, ma non vi rimane a lungo. Vuoi andare ancora più lontano, in Giappone, perché gli hanno detto che è un regno molto importante, ed egli spera che la conversione del Giappone possa influire su tutto l'Estremo Oriente. E in Giappone riprende i suoi viaggi estenuanti, estate e inverno, sotto la neve, con fatiche estreme. Torna dal Giappone, ma il suo desiderio lo spinge verso la Cina. Ed è proprio mentre tenta di penetrare in questo immenso impero che muore nell'isola di Sanchian nel 1552.
In una decina di anni ha percorso migliaia e migliaia di chilometri, malgrado le difficoltà del tempo, si è rivolto a numerosi popoli, in tutte le lingue, con mezzi di fortuna. Tutto questo rivela un dinamismo straordinario, che egli attingeva nella preghiera e nella unione con il Signore, nella unione al mistero di Dio che vuole comunicarsi.
Anche Gesù, per venire in mezzo a noi, ha superato una distanza infinita: ha lasciato il Padre, come dice il Vangelo giovanneo, per venire nel mondo. E nel suo breve ministero di tre anni ha continuato questo viaggio: si spostava continuamente, non aspettava che la gente andasse da lui, ma percorreva città e villaggi per annunciare la buona novella del regno.
E ora? Ora, se si vuole che Gesù venga, bisogna agire nello stesso modo: non aspettare che gli altri vengano da noi, ma andare noi da loro.
San Francesco Saverio ha dovuto fare viaggi enormi, è continuamente andato verso gli altri, sospinto dall'urgenza di preparare dovunque la venuta del Signore, e in questo modo ha preparato la venuta del Signore in se stesso. Dopo essersi estenuato, dopo aver speso tutte sue forze, la sua intelligenza, il suo cuore, egli riceveva il Signore a tal punto che lo supplicava di limitare un po' le grazie di cui lo inondava.
suo viso era radioso, il suo cuore fremeva, si dilatava: egli aveva seguito in pieno l'ispirazione che il Signore gli aveva dato e per questo il mistero di Cristo si rinnovava nel suo intimo. Andare agli altri, senza aspettare che siano essi a venire: ecco la missione della Chiesa, la missione di ogni cristiano, ognuno nella sua situazione concreta. Se vogliamo che il Signore venga a noi, noi dobbiamo preparare la sua venuta negli altri, dobbiamo andare da loro, corrispondendo al dinamismo della misericordia divina.
È questa la rivelazione del Nuovo Testamento, che completa quella dell'Antico: la rivelazione di una misericordia che si diffonde, sempre più lontano.
Accogliamo la rivelazione di questo dinamismo dell'amore che viene da Dio: se vogliamo ricevere Cristo in noi dobbiamo essere pronti a portarlo agli altri, seguendo questo movimento che ci porta sempre fuori di noi stessi, verso gli altri con grande amore.
E questo l'insegnamento che ci viene dalla vita di san Francesco Saverio, in modo impressionante. Per ricevere l'amore di Dio bisogna trasmetterlo, per riceverlo di più bisogna averlo dato agli altri molto fedelmente, molto generosamente. Domandiamo al Signore la grazia di corrispondere davvero al desiderio del suo cuore.









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Antifona d'ingresso
Narrate tra i popoli la gloria del Signore,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi;
grande è il Signore e degno di ogni lode. (Sal 96,3-4)


Colletta
O Dio, che hai chiamato molti popoli dell'Oriente
alla luce del Vangelo,
con la predicazione apostolica
di san Francesco Saverio,
fa' che ogni comunità cristiana
arda dello stesso fervore missionario,
perché su tutta la terra
la santa Chiesa si allieti di nuovi figli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...







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Prima lettura

1Cor 9,16-19.22-23
Guai a me se non annuncio il Vangelo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!
Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io.

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 116

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.



Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore;
ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.



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Vangelo

Mc 16,15-20
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore



Preghiera sulle offerte
Accogli i doni che ti offriamo, o Signore,
nel ricordo di san Francesco Saverio,
che peregrinò alle lontane terre dell'Oriente
sospinto dal desiderio di salvare l'umanità;
concedi anche a noi
di essere annunziatori e testimoni della fede,
per venire incontro a te
con una moltitudine di fratelli.
Per Cristo nostro Signore.








Antifona di comunione
-Andate in tutto il mondo
e predicate il Vangelo:
io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine dei tempi",
dice il Signore. (cf. Mc 16,15; Mt 28,20)




Preghiera dopo la comunione
L'Eucaristia che abbiamo celebrato, Signore,
ci comunichi la carità apostolica
di san Francesco Saverio,
perché ognuno di noi viva in modo autentico
la sua vocazione cristiana,
e ottenga il premio promesso
ai buoni operai del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.







O M E L I E
a cura di
Qumran2.net