LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 13 Settembre 2005 <

Domenica 11 Settembre 2005

Lunedì 12 Settembre 2005

Martedì 13 Settembre 2005

Mercoledì 14 Settembre 2005

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Martedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO242 ;
Il racconto della risurrezione del figlio della vedova di Nain presenta due atteggiamenti di Gesù: la sua compassione e il miracolo che egli compie. Spontaneamente noi siamo portati a rilevare più il miracolo, ma la cosa più grande è la compassione di Gesù:
"il Signore ne ebbe compassione, e le disse: "Non piangere!". E accostatosi toccò la bara". E' il figlio di Dio che si avvicina, si fa prossimo al dolore umano e gli offre consolazione, senza neppure esserne richiesto: "Giovinetto, dico a te, alzati!... E lo diede alla madre". L'espressione di Luca è identica a quella che troviamo nel Libro dei Re al racconto della risurrezione del figlio della vedova per mezzo di Elia e anticipa il giudizio del popolo: "Un grande profeta è sorto tra noi". Gesù è un grande profeta, come Elia, come Eliseo.
Qui l'evangelista chiama Gesù "Signore", per la prima volta dopo il racconto della nascita: la vittoria sulla morte incomincia a manifestare Gesù come Signore, padrone di tutte le cose, della vita e della morte. Così si fa chiaro il significato messianico di questo episodio.
Soltanto Luca, tra gli evangelisti, riporta questo miracolo, che mette in evidenza la tenerezza di Gesù per gli umili e i poveri, come tanti altri passi del Vangelo lucano, nel quale la misericordia divina risplende in modo particolare.
Ringraziamo il Signore di essersi fatto conoscere da noi attraverso gli occhi dei suoi evangelisti e apriamo il cuore alla sua carità, alla sua compassione, perché egli lo trasformi e lo renda davvero sempre più assomigliante al suo.




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Antifona d'ingresso
Da', o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)



Colletta
O Dio, che hai creato e governi l'universo,
fa' che sperimentiamo la potenza della tua misericordia,
per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


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Prima lettura

1Tm 3,1-13
Bisogna che il vescovo sia irreprensibile; allo stesso modo i diaconi conservino il mistero della fede in una coscienza pura.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, questa parola è degna di fede: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall'orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. È necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio.
Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell'uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù.

Parola di Dio


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Salmo responsoriale

Sal 100

Camminerò con cuore innocente.

Amore e giustizia io voglio cantare,
voglio cantare inni a te, Signore.
Agirò con saggezza nella via dell'innocenza:
quando a me verrai?

Camminerò con cuore innocente
dentro la mia casa.
Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie,
detesto chi compie delitti: non mi starà vicino.

Chi calunnia in segreto il suo prossimo
io lo ridurrò al silenzio;
chi ha occhio altero e cuore superbo
non lo potrò sopportare.

I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino accanto a me:
chi cammina nella via dell'innocenza,
costui sarà al mio servizio.

















Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.


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Vangelo

Lc 7,11-17
Ragazzo, dico a te, alzati!


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

Parola del Signore




Preghiera dei fedeli
Il Signore, amante della vita, è il Dio che salva. Perciò ci rivolgiamo a lui con fiducia, dicendo:
Visita il tuo popolo, Signore.

Perché la Chiesa cresca come un organismo libero e armonioso alla statura perfetta di Cristo, strumento di vita per il mondo. Preghiamo:
Perché i ministri e i pastori trovino nell'intimità col Cristo, la fonte gioiosa della loro fede e del loro darsi agli altri, in purezza e povertà. Preghiamo:
Perché, a imitazione della paternità celeste, i padri di famiglia non disgiungano l'autorità dalla benevolenza. Preghiamo:
Perché coloro che hanno oltrepassato le soglie della vita, vedano fin d'ora il volto splendente di Cristo. Preghiamo:
Perché questa eucaristia sia la nostra lode al Padre che con Cristo visita ogni giorno il suo popolo. Preghiamo:
Per gli orfani e le vedove.
Per chi, oggi, si accosta al sacramento della riconciliazione.

O Signore, salvezza di chi spera in te, fà che la tua lode risuoni in terra come nei cieli, perché ci hai dato come amico e salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.




Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore,
i doni e le preghiere del tuo popolo,
e ciò che ognuno offre in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all'ombra delle tue ali. (Sal 36,8)

Oppure:
Il calice della benedizione che noi benediciamo
è comunione con il sangue di Cristo;
e il pane che spezziamo
è comunione con il corpo di Cristo. (cf. 1Cor 10,16)


Preghiera dopo la comunione
La potenza di questo sacramento, o Padre,
ci pervada corpo e anima,
perché non prevalga in noi il nostro sentimento,
ma l'azione del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 17-09-2019)
Credo perché Gesù è degno della mia fiducia
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-09-2019)
Ragazzo, dico a te, àlzati!
Si prenda un chiodo dalle grandi dimensioni e lo si accostati al fuoco. Con esso non si può perforare un legno dal grande spessore. Non è sufficientemente arroventato. Più il chiodo è rovente e più riesce a penetrare nel legno se spinto in esso. Elia è ferro nel fuoco, ma non è fuoco. Ha bisogno di ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 13-09-2016)
Dio ha visitato il suo popolo
La vedova di Sarepta confessa che la vera parola di Dio è in Elia e che lui è uomo di Dio non dopo il miracolo della farina e dell'olio, bensì dopo che il profeta le aveva risuscitato il Figlio. Mai prima era avvenuto un miracolo così grande. In seguito accadde che il figlio della padrona di casa s ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 16-09-2014)

Nain, la fiorita. Un piccolo villaggio immerso nelle colline poco distante da Nazareth. Ma la fiorita è appassita: un grave lutto ha colpito la piccola comunità. Gesù assiste alla scena di un funerale: un figlio unico di madre vedova viene condotto fuori dal villaggio per essere sepolto. Figlio unic ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 16-09-2014)
Il morto si mise seduto e cominciò a parlare
Sempre il confronto fa la differenza. La differenza è essenza della persona. Elia ed Eliseo sono profeti del Dio vivente. Sono i primi e gli unici ad operare una risurrezione. In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respir ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-09-2014)
Commento su 1Cor 12,27
"Voi siete corpo di Cristo e ognuno, secondo la propria parte, sue membra" 1 Cor 12,27 Come vivere questa Parola? La Liturgia ci aiuta a vivere quella ricchezza della Chiesa che sono i suoi Santi. Cornelio e Cipriano non solo furono generosi pastori nella Chiesa primitiva ma testimoniarono la lor ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-09-2013)
Commento su Lc 7,11-17
Il funerale del figlio unico di madre vedova: sembra l'inizio di un film horror! Esiste un dolore più grande? No, certo: perciò Luca sintetizza in questo miracolo l'opera di salvezza del Signore Gesù. Il dolore è una cosa seria, inutile banalizzarlo: Gesù ha resuscitato questo ragazzo riconsegnandol ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-09-2013)
Commento su Luca 7, 14-15
Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Lc 7, 14-15 Come vivere questa Parola? Gesù e la morte Il viaggio che Gesù fa nella terra di Israele sembra preoccupato non tanto di mete geografiche da raggiungere, quanto ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-09-2013)
Un grande profeta è sorto tra noi
Dalla Scrittura Antica Elia è ricordato come il grande profeta del Dio vivente. Grande nelle parole e grande nelle opere, nei segni o prodigi. Di Lui così parla il Siracide. Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Egli fece venire su di loro la carestia e c ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 18-09-2012)
Commento su Luca 7,11-17
Il dolore innocente è l'unica seria obiezione all'esistenza di un Dio buono. Se Dio fosse come molti cattolici lo immaginano, lunatico e impietoso, allora tutto si spiegherebbe. Ma per chi, come noi, crede fino in fondo alla bontà del Dio annunciato da Cristo, diventa difficile spiegare il dolore in ...
(continua)

  San Giovanni Crisostomo

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: San Giovanni Crisostomo
S0913 ;

Il Crisostomo (Antiochia c. 349 - Comana sul Mar Nero 14 settembre 407) fu annunziatore fedele della parola di Dio, come presbitero ad Antiochia (386-397) e come vescovo a Costantinopoli (397-404). Qui si dedicò all'evangelizzazione e alla catechesi, all'opera liturgica, caritativa e missionaria. L'anafora eucaristica da lui rielaborata in forma definitiva sull'antico schema antiocheno è ancor oggi la più diffusa in tutto l'Oriente. La sua predicazione nel campo morale e sociale gli procurò dure opposizioni e infine l'esilio (404-407), dove morì. Nella sua opera di maestro e dottore ha rilievo il commento alle Scritture, specialmente alle lettere paoline, e il suo contributo alla dottrina eucaristica.

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Antifona d'ingresso
Il Signore gli ha aperto la bocca
in mezzo alla sua Chiesa;
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto;
lo ha rivestito di un manto di gloria.



Colletta
O Dio, sostegno e forza di chi spera in te,
che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo
un vescovo mirabile per l'eloquenza
e per l'invitta costanza nelle persecuzioni,
fa' che il popolo cristiano,
illuminato dalla sua dottrina,
sappia imitare la sua fortezza evangelica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...






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Prima lettura

Ef 4,1-7.11-13
Preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 39

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.

Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.


















Canto al Vangelo (Gv 4,13)
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.



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Vangelo

Gv 4,1-10.13-20
Il seminatore uscì a seminare.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Parola del Signore.


Forma breve (Mc 4, 1-9):

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Parola del Signore

Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, il sacrificio,
che ti offriamo con gioia
nel ricordo di san Giovanni Crisostomo,
e fa' che secondo il suo insegnamento
uniamo all'offerta eucaristica
il dono di tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per il suo gregge. (cf. Gv 10,11)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, il mistero eucaristico,
che ha riunito la tua Chiesa
nella gloriosa memoria di san Giovanni Crisostomo,
ci confermi nel tuo amore
e ci renda fedeli testimoni della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 13-09-2013)
La pagliuzza e la trave
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?». Gesù era circondato da falsi maestri, sempre pronti a giudicare e condannare gli altri e incapaci di esaminare se stessi. Egli li stigmatizza con una serie di invettive, scatenando la loro indignazione, che culminerà ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 13-09-2013)
Commento su Luca 6, 41.4
Perché guardi la pagliuzza che c'è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che c'è nel tuo? (...) Ipocrita! Lc 6, 41.4 Come vivere questa Parola? Sempre nel discorso seguente alle Beatitudini, Gesù illumina i suoi discepoli sul male diffuso dell'ipocrisia. può essere tradotto c ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 13-09-2013)
Togli prima la trave dal tuo occhio
Solo Dio può giudicare, perché solo Lui conosce il cuore dell'uomo. Il suo però non è un giudizio di condanna, ma di perdono e di misericordia, quando il peccatore ritorna a Lui pentito, nella conversione e nella volontà di non peccare mai più. San Paolo, nella Lettera ai Romani, ci avverte che q ...
(continua)