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Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
DO291 ;
Nella lettera ai Romani Paolo ritorna alla figura di Abramo che "non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio". Quale contrasto con l'uomo ricco di cui parla oggi il Vangelo! Questi cerca il fondamento della vita nei beni terreni: "Dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni: riposati, mangia, bevi e datti alla gioia". Abramo fonda la sua vita in una realtà che sembra inconsistente: una parola, e neppure detta da un uomo, che si vede, si può conoscere e valutare per decidere poi di fidarsi di lui, ma una parola sentita da Dio. Eppure proprio nel rapporto con Dio ha raggiunto la massima sicurezza. Anche Abramo era ricco, aveva la sicurezza materiale e poteva pensare di trascorrere tranquillo il resto della sua vita nel suo paese di Carran. Ma egli sapeva che la vera sicurezza si trova nel fare quello che Dio vuole.
Chi dei due ha avuto ragione? La parabola narrata da Gesù lo dice chiaramente: "Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita". E Gesù conclude: "Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio". Vano è appoggiarsi ai beni terreni: il vero tesoro è il rapporto con Dio, nell'ascolto fiducioso e obbediente della sua parola.
Cerchiamo dunque in Dio il solido fondamento della nostra esistenza, che non viene mai meno e che ci permette di pensare alla morte con tanta pace, nella certezza che attraverso di essa giungeremo al possesso dell'unico, sommo bene.
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Antifona d'ingresso
Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta,
rivolgi a me l'orecchio e ascolta la mia preghiera.
Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali. (Sal 17,6.8)
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Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
crea in noi un cuore generoso e fedele,
perché possiamo sempre servirti con lealtà
e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Rm 4,20-25
È stato scritto anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo.
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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, di fronte alla promessa di Dio, Abramo non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato, ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Lc 1
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Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo.
Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
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Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
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Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: -Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!". Ma Dio gli disse: -Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?". Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Dio mantiene sempre le sue promesse. Chiediamogli, attraverso la mediazione del Cristo, di aumentare la nostra fede, dicendo:
Signore, rafforza la nostra fiducia in te.
Per la Chiesa: perché radichi tutti i suoi interessi su Dio e abbandoni ogni forma di possesso terreno. Preghiamo:
Per i governanti della terra: perché superino gli egoistici nazionalismi a favore di uno sviluppo economico e sociale di tutta l'umanità. Preghiamo:
Per chi vive nel dubbio: perché Cristo illumini il loro intimo col dono della fede e li renda forti contro le avversità della vita. Preghiamo:
Per la nostra comunità: perché riscopra l'importanza del condividere con chi non ha e non si adagi nell'avidità del possedere. Preghiamo:
Per coloro che stanno per morire: perché possano presentarsi a Cristo ricchi di fede e di opere buone. Preghiamo:
Perché ci accompagni sempre il pensiero della morte.
Per la giustizia nella divisione dei beni testamentari.
O Dio, la tua misericordia è senza limiti. Allontana da noi l'avidità del possesso, il piacere della carne, la ricchezza ingiusta, perché nell'ora della morte ti possiamo incontrare come giudice benigno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Donaci, o Padre,
di accostarci degnamente al tuo altare,
perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio
sia per noi principio di vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Gli occhi del Signore sono su quanti lo temono,
su quanti sperano nella sua grazia, per salvare la loro vita dalla morte,
per farli sopravvivere in tempo di fame. (Sal 33,18-19)
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Preghiera dopo la comunione
O Signore, questa celebrazione eucaristica,
che ci ha fatto pregustare le realtà del cielo,
ci ottenga i tuoi benefici nella vita presente
e ci confermi nella speranza dei beni futuri.
Per Cristo nostro Signore.
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 21-10-2019)
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E non si arricchisce presso Dio
I beni di questo mondo - sia spirituali, sia intellettuali, sia fisici che materiali - sono dati da Dio con un fine ben preciso: fare di essi uno strumento a servizio della fede, della speranza, della carità. Non solamente della carità, ma anche della fede e della speranza. Urge sapere che la carità ...
(continua)
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don Nicola Salsa (Omelia del 21-10-2019)
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Sono schiavo di ciò che possiedo?
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(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 22-10-2018)
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Commento su Lc 12,13-21
?In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la s ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 22-10-2018)
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E non si arricchisce presso Dio
Vi è un solo modo per arricchire dinanzi a Dio: trasformare le ricchezze della terra in elemosina. L'elemosina per il Signore è la ?sua banca divina?. Chi versa in essa il suo denaro, non solo ricevere un interesse eterno, che è la vita divina che avrà in dono, in più il denaro dell'elemosina è semp ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 23-10-2017)
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Commento su Lc 12, 20-21
?Ma Dio gli disse: ?Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio?.
Lc 12, 20-21
Come vivere questa Parola?
Gesù racconta una parabola per aiutare le persone a riflettere sul ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 17-10-2016)
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Commento su Lc 12,20
«Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?"»
Lc 12,20
Come vivere questa Parola?
Gesù ci invita ad essere vigilanti nella a non preoccuparsi eccessivamente del nostro denaro: con la morte non si porta nulla con se stessi, se non le buone o ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 17-10-2016)
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Tenetevi lontani da ogni cupidigia
Gesù è Mediatore, anzi è il Mediatore unico, non però tra uomo e uomo, ma tra Dio e l'uomo. Quest'uomo vuole che Gesù faccia da mediatore tra lui e suo fratello. Gli chiede di convincere il fratello perché divida l'eredità. Non c'è pace tra gli uomini, se non c'è pace con Dio. La pace è solo quando ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 19-10-2015)
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Siamo capaci da soli a risolvere le nostre beghe. Anche quelle spinosissime che ci derivano da un'eredità da dividere, evento capace di far implodere più di una famiglia. Gesù si rifiuta di dirimere la questione che coinvolge due fratelli, uno dei quali pensa bene di ricorrere al giudizio del famoso ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 19-10-2015)
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Commento su Lc 12, 20
"Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?"
Lc 12, 20
Come vivere questa Parola?
Per tutta la settimana avremo come compagne le parabole del vangelo di Luca. Le parabole sono pericolose, perché troppo conosciute e facilmente banalizzabili. ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 19-10-2015)
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Così è di chi accumula tesori per sé
Gesù non è mediatore tra un uomo e un altro uomo. Non è questa la sua missione. Questa verità vale per ogni suo discepolo, ogni suo ministro. Vale per chiunque, a qualsiasi titolo, è chiamato a renderlo presente nella nostra storia. Gesù è il Mediatore unico tra Dio, il Padre suo, e ogni altro uomo. ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 20-10-2014)
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Pagina straordinaria, quella del vangelo di oggi. Pagina in cui Gesù ribadisce uno dei capisaldi della nostra fede: Dio si fida delle nostre capacità e non va tirato in ballo a sproposito. Al fratello che chiede a Gesù di intervenire nella disputa ereditaria Gesù risponde di non averne titolo. Come ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 20-10-2014)
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Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia
Gesù è mediatore unico, universale, non tra uomo e uomo per dare all'uno la volontà dell'altro o per metterli d'accordo su cose della terra. Per le cose della terra vige una legge assai semplice: al malvagio non si deve resistere. Se vuole la tunica, gli si dona anche il mantello. Se ti costringe a ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 20-10-2014)
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Commento su Ef 2,4-5
"Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato,5da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati".
Ef 2,4-5
Come vivere questa Parola?
Non dovremmo mai smettere di "respirare" in cuore parole come queste! Esse non sono un fior ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 21-10-2013)
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Commento su Lc 12,13-21
Gesù si rifiuta di entrare nella disputa per questione ereditarie fra i due fratelli del vangelo di oggi. Gesù sa bene che siamo perfettamente in grado di affrontare questioni di questo genere senza tirare Dio per la giacca e senza invocare i santi. Esiste una autonomia delle realtà terrene voluta d ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 21-10-2013)
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Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni
Cupidigia, gran brutto male
L'attaccamento al denaro, alle ricchezze in generale, la visione che di esse si ha come fosse la cura di ogni male è la rovina del mondo. Pensate a quante guerre si fanno per il denaro, a quante persone sono disposte ad uccidere, imbrogliare, rubare per avere a volte a ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 21-10-2013)
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Commento su Romani 4, 20.22
Di fronte alla promessa di Dio, Abramo non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio... Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
Rm 4, 20.22
Come vivere questa Parola?
Promessa, fede, giustizia. Paolo collega nell'esperienza di Abramo queste tre dimensioni: la ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 21-10-2013)
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O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?
Gesù è mediatore e giudice. Non però tra un uomo e un altro. Bensì tra Dio e l'uomo. Lui è il Mediatore universale. Dio e ogni uomo si incontrano in Lui.
Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti qu ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 22-10-2012)
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Commento su Luca 12,13-21
Brutta abitudine quella di tirare Dio per la giacchetta per fargli dire, quasi sempre, ciò che pensiamo noi. Brutta abitudine quella di appigliarsi a Dio per le cose che riguardano più noi uomini che lui. Brutta abitudine quella di appellarsi a Dio per benedire le guerre o le scelte politiche. La ri ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 22-10-2012)
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Commento su Efesini 2,10
Siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo
Ef 2,10
Come vivere questa Parola?
Per due settimane la liturgia quotidiana ci propone la lettura della Lettera agli Efesini, una delle più attraenti ed influenti del corpus paolinum: ci ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 22-10-2012)
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Tenetevi lontano da ogni cupidigia
Le persone sono buffe perché freneticamente corrono tutta la vita per accaparrasi quanto più sia possibile. Se uno possiede una macchina lavorerà moltissimo pur di averne una più bella, se già possiede una casa si affaticherà al massimo per averne una più grande, e che dire del conto in banca? Cupid ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 22-10-2012)
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Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita
Nell'Antico Israele spettava al giudice dirimere le questioni tra un uomo e l'altro. Erano stati costituiti proprio per questo: per fare da intermediari di pace nelle infinite liti che necessariamente sorgono in ogni relazione umana. La lite è il frutto del peccato, del vizio, di una virtù con conqu ...
(continua)
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Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: Sant'Ignazio di Antiochia S1017 ;
Nelle tre virtù teologali la speranza si trova tra la fede e la carità: si appoggia alla fede e dà slancio alla carità. Avere molta speranza è come orientarsi verso la cima di una montagna: chi vuoi raggiungerla desidera superare tutti gli ostacoli per poter contemplare il meraviglioso panorama che si gode dall'alto.
Sant'Ignazio d'Antiochia era colmo di un'immensa speranza; non assomigliava a quelli che san Paolo descrive nella lettera ai Filippesi, privi di speranza perché sono "tutti intenti alle cose della terra". Nella lettera agli Efesini san Paolo attribuisce alla mancanza di speranza tutta l'immoralità del mondo pagano: non avendo speranza, si sono abbandonati ai loro desideri impuri, che li trascinano in basso. I cristiani invece sono uomini e donne ricchi di una grande speranza, sanno di essere cittadini del cielo "e di là aspettano come Salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso".
Anche il Signore, nel Vangelo di oggi, ci anima a una grande speranza: la speranza di conservare la nostra vita per la vita eterna, di essere con lui dove egli e, cioè nella gloria del Padre, di essere onorati dal Padre: "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà". "Chi ha questa speranza dice san Giovanni si conserva puro". E la speranza a dare la forza di resistere alle tentazioni, a dare il coraggio di resistere nelle difficoltà. Nella Colletta della messa di oggi chiediamo a Dio che la passione di sant'Ignazio di Antiochia sia per noi fonte di fortezza nella fede. Perché possiamo pregare cosi? Perché essa è una manifestazione di grande speranza. Sant'Ignazio ha avuto il coraggio di perdere la vita per guadagnarla. Scrivendo ai Romani egli dice:
"C'è in me un'acqua viva che mi sussurra: Vieni al Padre!". E l'espressione della sua speranza: la parola di Cristo è diventata in lui come una sorgente che vuol zampillare fino al Padre. Egli ardeva dal desiderio di guadagnare Cristo e per questo vedeva la necessità di essere simile a lui nella passione, di essere macinato dai denti delle belve per diventare frumento di Cristo. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto", leggiamo nel Vangelo. Nella sua grande speranza egli corre incontro al martirio, con un coraggio intrepido; scrive ai Romani di non intervenire per allontanare da lui quelle sofferenze che sono la ragione della sua speranza, perché grazie ad esse potrà ricevere la più grande grazia di Dio, la vittoria del martirio e infine la gloria di essere accanto a Cristo.
Ed ora Ignazio splende ai nostri occhi come un santo ardente di fervore e di amore, che ci fa vergognare dei nostri atteggiamenti di fronte alle piccole difficoltà della nostra vita. Come san Paolo scrive ripetutamente, dovremmo poter dire: "Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce la pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza". Ed è una speranza che non delude.
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Antifona d'ingresso
Sono stato crocifisso con Cristo:
non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me;
io vivo nella fede del Figlio di Dio,
che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Gal 2,19-20)
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Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che nel sacrificio dei martiri
edifichi la tua Chiesa, mistico corpo del Cristo,
fa' che la gloriosa passione
che meritò a sant'Ignazio una corona immortale,
ci renda sempre forti nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Fil 3,17-4,1
La nostra cittadinanza è nei cieli.
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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 33
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Ho cercato il Signore: da ogni paura mi ha liberato.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
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Canto al Vangelo (Gc 1,12)
Alleluia, alleluia.
Beato l'uomo che resiste alla tentazione,
perché, dopo averla superata,
riceverà la corona della vita
Alleluia.
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Gv 12,24-26
Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.
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Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Sant'Ignazio, coinvolto dal mistero di Cristo, desiderava farsi egli stesso eucaristia, pane spezzato nel martirio per la vita della Chiesa. Uniamoci a questo sacrificio di amore di obbedienza, e diciamo insieme:
Rinsaldaci nella fede, Signore.
Dona a tutti i battezzati un appassionato amore per la tua Chiesa, che fu quello del vescovo Ignazio. Noi ti preghiamo:
Dona alle Chiese perseguitate la forza di rimanere sempre fedeli nella prova e ricche di speranza. Noi ti preghiamo:
Dona ai pastori di ricostruire l'unità del tuo popolo nel segno della carità e dell'eucaristia. Noi ti preghiamo:
Dona ai sofferenti e agli agonizzanti la certezza profonda che il loro pianto sarà cambiato in gioia senza fine. Noi ti preghiamo:
Dona, a noi che ci accostiamo alla mensa eucaristica, l'ardore di Ignazio nell'imitare Cristo. Noi ti preghiamo:
Dona, a quanti si cibano del corpo e del sangue di Cristo, di vivere nella fede la vita d'ogni giorno, per diventare tuo vero frumento. Noi ti preghiamo:
O Dio che doni la vita, ti ringraziamo perchè ci sei venuto incontro nella persona di Cristo Gesù, liberatore da ogni paura e vincitore della morte. Nutrendoci di lui, pane vivo, veniamo confidenti verso di te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
l'offerta del nostro servizio sacerdotale,
come hai gradito il sacrificio di sant'Ignazio,
frumento del Cristo macinato nel martirio,
per formare il pane a te consacrato.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Sono frumento del Cristo:
ch'io sia macinato dai denti delle belve
per diventare pane puro e santo.
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Preghiera dopo la comunione
Ci sostenga e ci rinnovi, Signore,
il pane che abbiamo spezzato alla tua mensa
nella nascita al cielo
del martire sant'Ignazio,
perché con le parole e con le opere
ci dimostriamo autentici cristiani.
Per Cristo nostro Signore.
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 17-10-2017)
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Commento su Gv 12, 24-26
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol seguire, mi segua, e dove sono io, l ...
(continua)
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