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Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: DOMENICA DELLE PALME (ANNO B) BPALM ;
È allo stesso tempo l'ora della luce e l'ora delle tenebre.
L'ora della luce, poiché il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito, ed è stato detto: "Io sono il pane della vita... Tutto ciò che il Padre mi dà verrà a me: colui che viene a me non lo respingerò... E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo risusciti l'ultimo giorno" (Gv 6,35-39). Come la morte è arrivata dall'uomo così anche la risurrezione è arrivata dall'uomo, il mondo è stato salvato per mezzo di lui. Questa è la luce della Cena.
Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno è penetrato nel suo segreto. Si è visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio, e che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il dramma della piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltro dalle grandi ambizioni politiche.
Lanza del Vasto ha fatto di lui l'incarnazione demoniaca e disumanizzata del male.
Tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo. Era un brav'uomo, come molti altri. È stato chiamato come gli altri. Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Egli era annunciato dai profeti, e quello che doveva accadere è accaduto. Giuda doveva venire, perché altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture? Ma sua madre l'ha forse allattato perché si dicesse di lui: "Sarebbe stato meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!"? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le sue monete d'argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perché la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo è diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restò a Giuda che la corda per impiccarsi. Perché nessuno si è interessato al pentimento di Giuda? Gesù l'ha chiamato "amico". È veramente lecito pensare che si trattasse di una triste pennellata di stile, affinché sullo sfondo chiaro, il nero apparisse ancora più nero, e il tradimento più ripugnante? Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio, che cosa comporta allora l'averlo chiamato "amico"? L'amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giuda doveva esserci affinché si compissero le Scritture, quale colpa ha commesso un uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione?
Non chiariremo mai il mistero di Giuda, né quello del rimorso che da solo non può cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarà più "complice" di nessuno.
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Antifona d'ingresso
Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme
ANTIFONA
Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re d'Israele.
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)
Il sacerdote saluta il popolo con queste parole:
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:
Fratelli carissimi,
questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima.
Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione.
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione.
Dopo questa esortazione, il sacerdote dice a mani giunte una delle orazioni seguenti:
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici + questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli,
che accompagniamo esultanti il Cristo,
nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Oppure:
Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te,
e concedi a noi tuoi fedeli,
che rechiamo questi rami
in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui,
per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore.
E senza nulla dire, asperge i rami con l'acqua benedetta.
Segue la proclamazione del Vangelo dell'ingresso del Signore.
VANGELO (Mc 11,1-10)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo?", rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito"».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Parola del Signore.
Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per dare l'avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare un'esortazione con queste parole:
Imitiamo, fratelli carissimi, le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesù, Re e Signore, e avviamoci in pace.
Ha quindi inizio la processione verso la chiesa, nella quale si celebra la Messa. Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla celebrazione.
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Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa' che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio e vive e regna con te...
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Prima lettura
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Is 50,4-7
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare deluso. (Terzo canto del Servo del Signore)
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Dal libro del profeta Isaìa
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 21
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Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele.
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Seconda lettura
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Fil 2,6-11
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l'ha esaltato
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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall'aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio
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Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.
Gloria e lode a te, o Cristo!
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Mc 14,1-15,47
La passione del Signore
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Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco
- Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo».
- Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».
- Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all'udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
- Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
- Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l'altro: «Sono forse io?». Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo, dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
- Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue dell'alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
- Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
"Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse".
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
- Cominciò a sentire paura e angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
- Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio. Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!». Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
- Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: «Lo abbiamo udito mentre diceva: "Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d'uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d'uomo"». Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa' il profeta!». E i servi lo schiaffeggiavano.
- Non conosco quest'uomo di cui parlate
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l'ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest'uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto.
- Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
- Condussero Gesù al luogo del Gòlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
- Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
- Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
- Gesù, dando un forte grido, spirò
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!».
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
- Giuseppe fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
Parola del Signore.
Forma breve (Mc 15, 1-39):
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco
- Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?
Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
- Condussero Gesù al luogo del Gòlgota
Costrinsero a portare la croce di lui un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
- Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
- Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
- Gesù, dando un forte grido, spirò
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Cristo Gesù, che ti sei fatto obbediente fino alla morte per donarci la pienezza della vita, ascolta la nostra preghiera, che con fiducia ti rivolgiamo dopo aver meditato sulla tua crocifissione.
Preghiamo insieme e diciamo: Cristo, nostra salvezza, ascoltaci.
1. Tu, che nella morte in croce hai unito cielo e terra, guarda alla tua Chiesa e donale pace e unità, perché sia segno nel mondo della tua salvezza, preghiamo.
2. Tu, che sei venuto per salvare tutti, da' agli sfiduciati la forza per superare le difficoltà della vita, il coraggio di affrontare la malattia e la premura della solidarietà a chi sta vicino a chi soffre, preghiamo.
3. Tu, che hai sofferto un'ingiusta condanna, dona forza e coraggio a chi lotta per la giustizia e a chi cerca la pace attraverso la riconciliazione e il rifiuto della violenza, preghiamo.
4. Tu, che al ladrone pentito hai promesso il paradiso, fa' che tutti i popoli ti possano riconoscere come unico salvatore, preghiamo.
5. Tu, che sei venuto a liberarci dal peccato e dalla morte, fa' che tutti noi, riconoscendo le nostre colpe e omissioni, veniamo a te, sorgente del perdono e della vita, preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che ci hai tanto amato da donare il tuo Figlio unigenito, fa' che abbiamo sempre presente l'insegnamento della sua passione, per poter partecipare alla gloria della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l'ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
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PREFAZIO
La passione redentrice del Signore
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un'ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode: Santo...
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Antifona di comunione
"Padre, se questo calice non può passare
senza che io lo beva,
sia fatta la tua volontà". (Mt 26,42; cf. Mc 14,36; cf. Lc 22,42)
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Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,
e con la morte del tuo Figlio
ci fai sperare nei beni in cui crediamo,
fa' che per la sua risurrezione
possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
Per Cristo nostro Signore.
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don Domenico Bruno (Omelia del 25-03-2018)
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Tante sfumature di rosso
Tra le diverse sfumature di rosso, quella della vita è la più bella.
Rosso è il cielo quando il giorno volge al declino.
Rossi sono i primi colori del nuovo giorno.
Rosso è il colore della sera, quando il bel tempo si spera.
Rosso è l'amore dei nostri genitori che ci hanno messo al mondo.
Ros ...
(continua)
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Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Mc 14,43-52
Lectio
43E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.
Mentre Gesù sta ancora parlando e annunciando che il traditore si avvicina, arriva Giuda. Marco ci tiene a precisare ...
(continua)
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Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Mc 14,32-42
Lectio
32Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».
Durante tutta questa discussione Gesù e i suoi arrivano al Getsemani, luogo che viene definito chorion, cioè territorio rurale, campo, podere. Il suo nome è ebraico (non aramaico) qu ...
(continua)
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Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Mc 14,27-31
Lectio
27Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.
Mentre si recano al monte degli Ulivi Gesù rivela ai Dodici il loro imminente fallimento. Si scandalizzeranno, cioè perderanno la fede. E' un termine della tradizione ...
(continua)
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Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Mc 14,12-26
Lectio
12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Il brano si apre con due indicazioni temporali. Nella festa di Pasqua si erano sovrapposte due celebrazioni entrambe legate ...
(continua)
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CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mc 14,1-15,47
La Domenica delle Palme nella tradizione liturgica è dedicata alla lettura del racconto della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo; il ricordo di questo evento centrale per la nostra fede merita tutta la nostra attenzione e la nostra meditazione sulla sofferenza di Gesù accettata per amore degli u ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Mc 14,3-5
«Gesù si trovava a Betania, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Per ...
(continua)
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Sulla strada - TV2000 (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Marco 14,1-15,47
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(continua)
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Wilma Chasseur (Omelia del 25-03-2018)
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Audio commento al Vangelo - Mc 14,1-15,47
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
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don Marco Pozza (Omelia del 25-03-2018)
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La passione e la pensione
Quando entra, la città in piedi gli si getta ai piedi: se uno sa dove andare, chi Lo incontra si fa da parte, gli lascia strada. A Gerusalemme Cristo è già stato svariate volte: le mura arrossate all'ora del tramonto, il farfugliare confuso della gente, la cianfrusaglia del mercato. Non c'è nulla di ...
(continua)
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don Giovanni Berti (Omelia del 25-03-2018)
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La fede da chi meno te l'aspetti
Clicca qui per la vignetta della settimana.
Perché ci sono 4 Vangeli? Non ne basterebbe solamente uno per raccontare l'unica storia? Non si rischia che le differenze tra i 4 (differenze che a volte appaiono chiare) portino a pensare che la storia non è vera?
La risposta della Storia della Chiesa ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 25-03-2018)
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Video commento a Mc 14,1-15,47
...
(continua)
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don Claudio Doglio (Omelia del 25-03-2018)
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Video commento a Mc 14,1-15,47
...
(continua)
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don Alessandro Farano (Omelia del 25-03-2018)
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Video commento - Domenica delle Palme - Anno B
www.santachiaratrani.it ...
(continua)
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dom Luigi Gioia (Omelia del 25-03-2018)
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Voci e silenzio
La proclamazione liturgica del vangelo della passione di Gesù è normalmente distribuita tra più lettori che mettono in scena tre voci: quella del cronista, quella di Gesù e quella che tradizionalmente si chiamava in latino turba, cioè tutti gli altri personaggi.
Quando la Passione è cantata secondo ...
(continua)
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don Fabio Rosini (Omelia del 25-03-2018)
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Audio commento al Vangelo del 25 marzo 2018
...
(continua)
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don Giacomo Falco Brini (Omelia del 25-03-2018)
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Dio su un asino, Dio come un asino
Non so voi, ma devo dirvi che sono rimasto presto sorpreso, riguardo gli insegnamenti ricevuti sulla nostra fede, dalla presenza dell'asino nella vita di Gesù. C'è un asino probabilmente già nella sua vita intrauterina (viaggio di Giuseppe e Maria a Betlemme per il censimento), secondo tradizione c' ...
(continua)
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diac. Vito Calella (Omelia del 25-03-2018)
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Oggi è il giorno dello sguardo
Oggi è il giorno dello sguardo, di uno sguardo che sa andare in profondità, sa andare oltre la cruda descrizione dei fatti. All' abbondanza di parole del racconto della passione di Gesù deve corrispondere l'abbondanza di silenzio, per far spazio allo sguardo del cuore, al vedere non soltanto con il ...
(continua)
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padre Ermes Ronchi (Omelia del 25-03-2018)
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Guardare la croce con gli occhi del centurione
Gesù entra a Gerusalemme, non solo un evento storico, ma una parabola in azione. Di più: una trappola d'amore perché la città lo accolga, perché io lo accolga. Dio corteggia la sua città, in molti modi. Viene come un re bisognoso, così povero da non possedere neanche la più povera bestia da soma. Un ...
(continua)
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fr. Massimo Rossi (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Marco 14,1-15,47
Visto che questa domenica l'omelia non si può fare, ma un pensiero sì, dedico il mio pensiero alla donna che cosparse di profumo il capo del Signore, suscitando le ire dei commensali...
Quanto siamo disposti a fare e a dare, per esprimere il nostro amore per Dio?
In questi tempi di crisi, dove ...
(continua)
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Missionari della Via (Omelia del 25-03-2018)
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Gesù viene osannato e acclamato: il Messia entra in Gerusalemme in groppa ad un asinello, mite ed umile, come profetizzato in Zaccaria. Tutti sventolano rami d'ulivo per acclamare il liberatore, il salvatore; ma non lo sarà secondo le attese umane, infatti quasi tutti lo abbandoneranno nell'ora dell ...
(continua)
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padre Antonio Rungi (Omelia del 25-03-2018)
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Palme e croce i segni distintivi della Domenica di Passione
La domenica delle Palme è un giorno speciale per tutti i cristiani, per quanti credono ancora nel valore del perdono, nella riconciliazione e in Colui questa riconciliazione l'ha operata con la sua morte in croce: Gesù Cristo.
Due i simboli di questo giorno: la palma e la croce. Per un certo verso ...
(continua)
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don Domenico Luciani (Omelia del 25-03-2018)
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...
(continua)
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mons. Roberto Brunelli (Omelia del 25-03-2018)
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Comincia oggi la grande settimana
Questa domenica che dà inizio alla ?grande settimana?, durante la quale si ripercorrono gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, è tradizionalmente accompagnata dalla benedizione e distribuzione di rami di palma o d'ulivo. Quei rami richiamano la folla osannante al suo ingresso nella città sant ...
(continua)
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Omelie.org - autori vari (Omelia del 25-03-2018)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Eduard Patrascu
Veramente, quest'uomo era Figlio di Dio.
Non credo ci sia qualche altro testo nella letteratura che abbia provocato tanti pensieri, riflessioni, conversioni come la Passione di Gesù. Mi viene in mente un articolo di Natalia Ginzburg ...
(continua)
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Omelie.org (bambini) (Omelia del 25-03-2018)
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Questa è proprio una domenica strana! Oggi la Parola di Dio ci fa passare dalla gioia dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme osannato da un'immensa folla festosa, alla triste e orrenda morte di Gesù, inchiodato ad una croce come un delinquente e abbandonato da tutti.
Oggi faremo comunque un gioco per ...
(continua)
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don Gianfranco Calabrese (Omelia del 25-03-2018)
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Video commento su Marco 14,1-15,47
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(continua)
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don Roberto Fiscer (Omelia del 25-03-2018)
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#StradeDorate - Commento su Marco 14,1-15,47
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(continua)
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Diocesi di Vicenza (Omelia del 25-03-2018)
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La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 14,15-47)
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(continua)
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Agenzia SIR (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Marco 14,1-15,47
?Preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando?: con queste parole viene definita, dalla liturgia, la celebrazione odierna, a pochi giorni dal Triduo Pasquale, ?culmine e fonte? dell'intero anno liturgico.
Nella Domenica delle Palme si celebra anzitutto il momento di gloria di ...
(continua)
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Wilma Chasseur (Omelia del 25-03-2018)
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Dove vuole scendere Gesù?
Nella domenica delle Palme il ?personaggio? più importante, requisito da Gesù stesso per fare la sua entrata in Gerusalemme, è l'asino Tutti gli imperatori a partire da Alessandro Magno arrivavano a cavallo, trionfanti su un prode destriero. Gesù non sa che farsene di un cavallo, ha bisogno di un as ...
(continua)
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Carla Sprinzeles (Omelia del 25-03-2018)
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Commento su Isaia 50,4-7; Mc 14,1-15,47
Inizia la Settimana Santa. Volevo proporvi di percorrere le letture di oggi e per chi può vivere questa settimana insieme alla liturgia, come una nostra verità. Guardiamo a Gesù, a Isaia, non come degli estranei di cui veniamo a conoscere la storia, ma come un fatto che succede oggi.
Mi spiego: imm ...
(continua)
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padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 25-03-2018)
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Umiltà e umiliazione
Come tutti gli anni, il brano evangelico di questa Domenica è particolarmente articolato e lungo.
Ci invita a riflettere non su un solo argomento o su un tema, ma su una serie di eventi che effettivamente potrebbero commentarsi da soli. Il primo è un evento di gloria e di esultanza che interessa Ge ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 25-03-2018)
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Sei tu il Cristo, il figlio del benedetto?
Gesù non può morire per accuse false. Dal giorno del suo concepimento fino all'ultimo istante vissuto sulla nostra terra nel suo corpo di carne, Lui è stato sempre dalla volontà del Padre nella volontà del Padre e per essa. Mai ha messo nulla di suo nella Parola della Scrittura, ma neanche ha messo ...
(continua)
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don Claudio Luigi Fasulo (Omelia del 25-03-2018)
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Audio commento al Vangelo della Domenica delle Palme (anno B - Mc 14,1-15,47)
...
(continua)
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padre Fernando Armellini (Omelia del 25-03-2018)
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Videocommento su Mc 14,1-15,47
...
(continua)
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padre Fernando Armellini (Omelia del 25-03-2018)
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Videocommento su Mc 11,1-11
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(continua)
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don Gianfranco Calabrese (Omelia del 25-03-2018)
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Video commento su Marco 14,1-15,47
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(continua)
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Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 29-03-2015)
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Commento su Mc 14,1-10
Collocazione del brano
In questa domenica delle Palme viene letto per intero il Vangelo della Passione di Gesù. Di questo lungo brano abbiamo scelto la parte iniziale. In essa viene raccontata l'unzione di Betania, racchiusa da due sezioni redazionali che parlano dei sommi sacerdoti che inizialmen ...
(continua)
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Wilma Chasseur (Omelia del 29-03-2015)
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Audio commento alla liturgia - Mc 14,1-15,47
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
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don Giovanni Berti (Omelia del 29-03-2015)
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Le lacrime liberatorie di Pietro
Clicca qui per la vignetta della settimana.
Il pianto di Pietro è forse di liberazione.
Finalmente si rende conto della propria durezza di cuore, che simbolicamente porta anche nel nome, Pietro.
Mi ricorda la testimonianza di un amico che proprio durante una veglia di preghiera, improvvisamente ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-03-2015)
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Commento su Mc 11,9; Mc 15,14
«Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»
Mc 11,9
«Essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!"»
Mc 15,14
Come vivere questa Parola?
Iniziamo oggi la settimana detta per eccellenza "santa", in cui rivivremo gli ultimi giorni della vita di Gesù. Dall'esultanza festosa della gente ne ...
(continua)
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don Claudio Doglio (Omelia del 29-03-2015)
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Lo seguiva un ragazzo con un lenzuolo
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
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don Claudio Doglio (Omelia del 29-03-2015)
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Video commento a Mc 14,1-15.47
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(continua)
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padre Ermes Ronchi (Omelia del 29-03-2015)
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«Davvero era figlio di Dio». La Croce capovolge la storia
In questa settimana santa, il ritmo dell'anno liturgico rallenta: sono i giorni del nostro destino e sembrano venirci incontro piano, ad uno ad uno, ognuno generoso di segni, di simboli, di luce. La cosa più bella che possiamo fare è sostare accanto alla santità delle lacrime, presso le infinite cro ...
(continua)
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don Roberto Rossi (Omelia del 29-03-2015)
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Gesù nella nostra città, nella nostra vita
Gesù entra in Gerusalemme. La folla dei discepoli lo accompagna in festa, i mantelli sono stesi davanti a Lui, si parla di prodigi che ha compiuto, un grido di lode si leva: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli».
Folla, festa, lode ...
(continua)
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Monaci Benedettini Silvestrini (Omelia del 29-03-2015)
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Il trionfo che dura per l'eternità
Le palme in segno di vittoria, i mantelli stesi a terra, i festosi osanna dei bambini e del popolo, la trionfale processione che acclama Cristo Gesù, re dei re e Signore dei signori! Viene spontaneo a tutti noi aggregarci a quella folla festosa, associarci a quei canti, partecipare a quel trionfo. F ...
(continua)
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dom Luigi Gioia (Omelia del 29-03-2015)
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La passione del Signore
Siamo giunti alla domenica della passione e della morte del Signore nostro Gesù Cristo. L'aspetto principale della liturgia odierna è la processione delle palme, che riviviamo ogni anno per misurare fino in fondo la contraddizione profonda del nostro cuore, per non dimenticare la tragica capacità ch ...
(continua)
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don Alberto Brignoli (Omelia del 29-03-2015)
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Ne è valsa la pena!
Come ogni anno, anche quest'anno il Tempo di Quaresima è stato un tempo di grazia, non solo perché abbiamo potuto riscoprire maggiormente i valori dello spirito attraverso opere di penitenza e di ascesi, ma anche e soprattutto perché siamo stati aiutati a riscoprire la presenza di Dio nella nostra v ...
(continua)
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don Marco Pozza (Omelia del 29-03-2015)
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Puledri, asini e cianfrusaglie varie: benvenuti a Gerusalemme
Agli appuntamenti con Cristo si va sempre di fretta: una volta giunti a Lui, poi, ci sarà tutto il tempo per riposarsi stando con Lui, per rimettersi in cammino dopo averlo incontrato, per riprendersi dopo lo stordimento di quella Bellezza inaudita, che lascia attoniti. Di corsa, poi si rallenta: è ...
(continua)
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mons. Gianfranco Poma (Omelia del 29-03-2015)
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Veramente quest'uomo era il Figlio di Dio
Il racconto della "Passione" di Gesù è considerato dalla Chiesa un tesoro da conservare gelosamente e da tramandare nella sua purezza. Lo stile di Marco, sempre veloce, essenziale, incalzante, qui rallenta ed abbonda in particolari: secondo alcuni commentatori il Vangelo è il racconto della "Passion ...
(continua)
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don Luciano Cantini (Omelia del 29-03-2015)
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Alcune donne
Betania
Il racconto della Passione secondo Marco inizia a Betania con un gesto di attenzione tutto femminile.
Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore.
Di lei non si dice niente se non il gesto che compie, non si conosc ...
(continua)
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don Roberto Fiscer (Omelia del 29-03-2015)
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#StradeDorate - Commento su Marco 14,1-15,47
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(continua)
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don Michele Cerutti (Omelia del 29-03-2015)
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La Domenica delle Palme segna l'inizio di una settimana importante, dirò di più: inizia con oggi la settimana centrale dell'anno liturgico che culminerà con il Triduo Pasquale.
Oggi esultiamo insieme con Gesù per il suo ingresso trionfale in Gerusalemme. Nei prossimi giorni con Lui saremo invitati ...
(continua)
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don Luca Garbinetto (Omelia del 29-03-2015)
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Profumo e sputi, vino e aceto
Si può toccare il corpo lacerato di Gesù in tanti modi.
C'è chi lo tocca con la delicatezza dell'amante. Una donna, prima che accada il dramma della passione, anticipa ciò che altre donne vorrebbero ma non riusciranno a fare sul corpo senza vita dell'Amato. Sparge profumo di nardo, unguento prezios ...
(continua)
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padre Antonio Rungi (Omelia del 29-03-2015)
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Osanna al Figlio di Davide, crocifisso per Amore
La domenica delle palme è in verità la domenica della passione di Cristo. La liturgia, di oggi, oltre a fare memoria dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme, ci fa meditare, con la lettura del Passio, che oggi è quella del Vangelo di Marco, sul mistero del processo a Gesù Cristo, della sua condanna a m ...
(continua)
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don Giorgio Zevini (Omelia del 29-03-2015)
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Video commento a Mc 14, 1-15,47
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(continua)
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don Gianfranco Calabrese (Omelia del 29-03-2015)
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Video commento su Marco 14,1-15,47
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(continua)
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Ileana Mortari - rito romano (Omelia del 29-03-2015)
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Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!
La liturgia romana della Domenica delle Palme ha come vangelo la lettura dell'intera Passione di Cristo (dall'istituzione dell'Eucarestia alla sepoltura del corpo di Gesù) in uno dei tre sinottici, quest'anno Marco. Si tratta del testo evangelico più lungo dell'anno liturgico, un testo particolare, ...
(continua)
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mons. Roberto Brunelli (Omelia del 29-03-2015)
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Gli assurdi contrasti dell'evento più tragico
Oggi, domenica delle Palme, dov'è possibile la Messa è preceduta da un rito che rievoca l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, pochi giorni prima della sua Pasqua di morte e risurrezione. Il vangelo è invece di tutt'altro segno: è il resoconto (quest'anno nella versione di Marco, capitoli 14 e ...
(continua)
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don Lello Ponticelli (Omelia del 29-03-2015)
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Prediche senza Pulpito - Mc 14,1-15,47
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(continua)
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Omelie.org - autori vari (Omelia del 29-03-2015)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Mons. Remo Bonola
La Liturgia della Domenica delle Palme è come un grande 'portale' perché immette nella solenne celebrazione del Mistero Pasquale del Triduo sacro della Settimana Santa.
Così come è strutturata la Liturgia di questa Domenica con i suoi ...
(continua)
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Omelie.org (bambini) (Omelia del 29-03-2015)
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Non so se capita anche a voi, ma per me, la Domenica delle Palme, dopo aver ascoltato il Vangelo lunghissimo che ci fa ripercorrere tutta la Passione di Gesù, viene voglia solo di silenzio. Niente parole: ne abbiamo ascoltate tante, dalla voce degli evangelisti!
Più che commentare, quindi, la Parol ...
(continua)
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fr. Massimo Rossi (Omelia del 29-03-2015)
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Introduzione alla passione secondo Marco
L'evangelista Marco inaugura il racconto della Passione di Gesù descrivendo un episodio accaduto alcuni giorni prima dell'ultima cena. L'episodio è conosciuto come "l'unzione di Betania".
I Vangeli non sono concordi sui particolari del fatto: uno identifica la donna come una prostituta che bagna di ...
(continua)
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Diocesi di Vicenza (Omelia del 29-03-2015)
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La Parola - commento a Mc 14,1-15,47
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(continua)
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padre Giuseppe De Nardi (Omelia del 29-03-2015)
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Sulla Tua Parola - Mc 11,1-10
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(continua)
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padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 29-03-2015)
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Una sintesi vitale di passione e di gloria
Cosa si prova a sentirsi umiliati dopo un periodo di gran successo, dopo che ci si vedeva esaltati e il proprio nome era sempre sulla bocca di tutti? Semplicemente ci si deprime e ci si demotiva, avendo la sensazione del fallimento e dell'inutilità. Ciò soprattutto quando il successo ci aveva gonfia ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 29-03-2015)
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Video commento a Mc 14,1-15.47
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(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 29-03-2015)
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La mia anima è triste fino alla morte
Nell'Orto degli Ulivi Gesù rivela a Pietro, Giacomo e Giovanni lo stato della sua anima. Essa è triste. Lui stesso comincia a sentire paura ed angoscia. Se leggiamo questo momento particolare di Cristo Signore alla luce del Salmo, scopriamo che non si tratta di tristezza, paura e morte di un uomo se ...
(continua)
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don Domenico Luciani (Omelia del 29-03-2015)
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Video commento su Mc 14,1-15,47
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(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 01-04-2012)
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Commento su Marco 14,1 - 15,47
In una stessa domenica la liturgia ci invita a fare memoria dell'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme e delle ultime ore della sua vita. Entriamo nella grande settimana che segna la nostra fede, la settimana santa.
È felice la folla, applaude, strappa i rami dagli ulivi che circondano Gerusalem ...
(continua)
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