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Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
PO145 ;
Questo vangelo è lo specchio della dolorosa esperienza delle comunità cristiane nel corso dei primi decenni della nostra era: professare la propria fede in Gesù significava sovente persecuzione, isolamento, umiliazione. Peggio: questo poteva dividere le famiglie stesse. Per molti cristiani, quello che descrive il Vangelo è ancora oggi la realtà orribile. Far professione della propria fede esige molto spesso una grande dose di coraggio. Questo brano di Vangelo potrebbe essere l'occasione di pensare ai nostri fratelli cristiani, non soltanto pregando, ma chiedendoci: Che cosa possiamo fare per loro? Ci teniamo abbastanza informati? La protesta indirizzata da una comunità ecclesiale, da un gruppo di cristiani, alle ambasciate dei paesi presi in considerazione non potrebbe ottenere qualche risultato?
Dobbiamo anche chiederci in modo completamente personale: Mettiamo il nostro coraggio al servizio del Vangelo? Noi cristiani siamo nella nostra società in minoranza. Nell'ambito delle nostre relazioni, difendiamo la nostra fede, ogni volta che è necessario, o non ci capita di tacere facendo prova di educazione - o di paura - eccessiva? È vero che non bisogna dimenticarsi anche di una riserva. La prima lettera di Pietro dice (3, 15): "Siate sempre pronti a rispondere a tutti coloro che vi chiedono delle spiegazioni riguardo alla speranza che è in voi". Tuttavia egli aggiunge una parola molto importante: "Ma fatelo con dolcezza e rispetto" (1Pt 3,16).
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Antifona d'ingresso
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra. (Sal 48,10-11)
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Colletta
O Dio, che nell'umiliazione del tuo Figlio
hai risollevato l'umanità dalla sua caduta,
donaci una rinnovata gioia pasquale,
perché, liberi dall'oppressione della colpa,
partecipiamo alla felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Os 14,2-10
Non chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani.
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Dal libro del profeta Osèa
Torna dunque, Israele, al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: «Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati,
ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più "dio nostro"
l'opera delle nostre mani,
perché presso di te l'orfano trova misericordia».
«Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell'olivo
e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli idoli, o Èfraim?
Io l'esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia».
Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v'inciampano.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 50
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La mia bocca, Signore, proclami la tua lode.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore m'insegni la sapienza.
Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
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Canto al Vangelo (Gv 16,14)
Alleluia, alleluia.
Quando verrà lo Spirito della verità,
vi guiderà a tutta la verità,
e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Alleluia.
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Mt 10,16-23
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Alla debolezza e alla fragilità della nostra fede, viene in soccorso la potenza di Dio. Per questo ci rivolgiamo a lui dicendo:
Sostieni la nostra fede, Signore.
Per la fede perseverante delle Chiese del silenzio, concedi, o Signore, a tutta la Chiesa di confidare nella potenza del nome di Gesù che compie sempre quello che ha promesso. Preghiamo:
Per la fortezza dei martiri, dona, o Signore, a tutti i cristiani il coraggio di portare il tuo nome scritto sulla fronte in ogni circostanza della vita. Preghiamo:
Per la sofferenza silenziosa dei poveri e degli oppressi, disarma, o Signore, il cuore dei violenti e degli oppressori e usa loro misericordia. Preghiamo:
Per la mitezza e l'amore di molti cristiani, rinnova, o Signore, l'efficacia della tua perenne presenza nel mondo. Preghiamo:
Per la preghiera incessante dei contemplativi, conduci, o Signore, la storia dell'umanità verso la pienezza della tua rivelazione. Preghiamo:
Perché da ogni debolezza impariamo la sapienza di Dio.
Per chi è duramente provato dalla vita.
Dio onnipotente ed eterno, che hai mandato il tuo Figlio nel mondo ad assumere la debolezza della carne per farla risorgere a vita nuova, ascolta la preghiera del tuo popolo ancora in cammino verso la pace che non ha fine. Tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Ci purifichi, Signore,
quest'offerta che consacriamo al tuo nome,
e ci conduca di giorno in giorno
a esprimere in noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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Antifona di comunione
Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia. (Sal 34,9)
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Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente ed eterno,
che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti,
fa' che godiamo i benefici della salvezza
e viviamo sempre in rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 13-07-2018)
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Chi avrà perseverato fino alla fine
Sappiamo che Mosè non entrò nella Terra Promessa per un solo dubbio nella fede. Così anche Aronne. Anche loro morirono nel deserto. Il loro cammino si interruppe.
Mancava l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aronne. Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: «Magari ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 10-07-2015)
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L'annuncio del Vangelo, purtroppo, non sempre è bene accolto. Lo sa bene Gesù che vede crescere intorno a sé ostilità e rifiuto! Perciò si preoccupa di avvertire i suoi discepoli e noi della difficoltà dell'impresa. Pur annunciando la strada verso la felicità con parole di perdono e di pace, spesso ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 10-07-2015)
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Guardatevi dagli uomini
Da quando Eva si lasciò tentare, con il suo peccato sottrasse tutta l'umanità al suo Dio, Signore, Creatore, consegnandola al suo nemico ed oppositore. Dio è il Signore dell'amore, della pace, della fratellanza, della comunione, della condivisione, dell'accoglienza, della compassione, del perdono, d ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 12-07-2013)
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Commento su Mt 10,16-23
Viviamo tempi difficili e nubi scure si addensano all'orizzonte. In questi ultimi decenni il cristianesimo ha preso il primo posto nella triste classifica delle religioni maggiormente perseguitate nel mondo. Ogni giorno centinaia di discepoli subiscono minacce e violenze, anche fisiche, a causa del ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 12-07-2013)
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Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe
Il mondo è fatto di tante persone diverse e spesso si incontra gente che vuole farci del male o che si comporta con cattiveria verso i più deboli. E' una triste realtà e basta accendere la televisione o leggere i giornali per apprendere una serie infinita di cattive notizie. Cosa dovremmo fare dinan ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 12-07-2013)
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Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe
Che la missione di salvezza non fosse per nulla facile, ce lo rivela già Mosè. Sfidare un faraone e vincerlo non è facile per alcuno. Da soli è il fallimento. Da un lato vi è troppa grandezza, dall'altro infinita piccolezza. È come se il niente volesse sfidare il tutto.
Mosè disse al Signore: «Pe ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 13-07-2012)
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Commento su Matteo 10,16-23
Siamo chiamati a portare pace e guarigione, luce e speranza. Nel cammino di santificazione, che non si interrompe, nel desiderio profondo di ricerca del volto di Dio, siamo chiamati ad invitarci e ad invitare a conversione. Ma tutto questo accade, spesso, in un clima di ostilità e di incomprensione, ...
(continua)
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