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Grado della Celebrazione: FESTA Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: SAN GIACOMO S0725 ;
La domanda della madre dei figli di Zebedeo che si prostra davanti a Gesù con i suoi due figli, Giacomo e Giovanni, riflette l'ambiguità con la quale il popolo e i discepoli, anche quelli che sono stati scelti, i Dodici, capiscono Gesù, la sua persona e il suo messaggio, e cosa significa seguirlo. Essi chiedono un posto influente in politica, un potere nel mondo. La risposta di Gesù li forza ad un cambiamento radicale di prospettiva in rapporto con lui. Essi si dichiarano disposti a bere dal calice da cui lui stesso deve bere. Si tratta di un regno, quello che annuncia Gesù, che si trova completamente nelle mani del Padre e che si raggiunge con un cammino di dolore e di passione, non una qualsiasi passione o dolore, ma del dolore e della passione del Figlio, di Gesù. Per entrare in questo regno, nel regno del Padre, non è sufficiente bere dal calice ma bisogna bere dal calice di Cristo.
Gli altri dieci non hanno un'opinione di Cristo diversa da quella della madre e dei figli di Zebedeo. Reagiscono con indignazione e gelosia. Tutti pretendono il primo posto al fianco di colui che sperano sia il futuro Re di Israele. La lezione che dà Gesù, riunendoli, approfondisce fino all'estremo il contenuto paradossale della sua azione liberatrice - incomprensibile per gli uomini, ineffabilmente luminosa vista secondo l'amore di Dio: "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti". Di qui nasce l'esigenza fondamentale per chi vuole essere suo discepolo: l'esigenza del servizio che va fino al dono della vita per il Maestro e per i fratelli.
Giacomo, il figlio di Zebedeo, ha assimilato la lezione, rapidamente e in modo eroico. Fu il primo degli apostoli a bere dal calice del Signore. Il suo primo martire.
Una venerabile tradizione della Chiesa di San Giacomo di Compostella e delle altre diocesi della Spagna lo riconosce come il suo primo evangelizzatore. Attraverso l'esperienza di un apostolato intrepido - rendere testimonianza del Vangelo fisicamente fino al "Finis terrae" allora conosciuto - egli seppe che cosa significa servire nel senso di Cristo. Per la Chiesa, e per i suoi membri più giovani, rimangono e rimarranno sempre il suo esempio affascinante e la sua intercessione.
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Antifona d'ingresso
Mentre camminava lungo il mare di Galilea,
Gesù vide Giacomo di Zebedeo
e Giovanni suo fratello
che riassettavano le reti, e li chiamò. (cf. Mt 4,18.21)
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Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
tu hai voluto che san Giacomo,
primo fra gli Apostoli,
sacrificasse la vita per il Vangelo;
per la sua gloriosa testimonianza
conferma nella fede la tua Chiesa
e sostienila sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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2Cor 4,7-15
Portiamo nel nostro corpo la morte di Gesù.
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Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l'inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 125
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Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
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Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.
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Mt 20,20-28
Il mio calice, lo berrete.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Non c'è amore più grande di chi dona la sua vita, come fece l'apostolo Giacomo, sulle orme di Gesù. Rinnoviamo la nostra fede pregando insieme e dicendo:
Donaci, Padre, di servire con amore.
Signore, tu vuoi che la terra sia una casa fraterna: aiuta gli uomini a vivere come amici gli uni degli altri, a preferire l'uguaglianza al dominio, l'umiltà all'apparente potenza.
Preghiamo:
Signore, hai scelto i nostri vescovi come successori degli apostoli; sull'esempio di san Giacomo rendili pronti a seguirti, testimoni della luce del Cristo, disponibili a bere il calice della sofferenza e della morte. Preghiamo:
Signore, lo Spirito ci abilita ad essere veri discepoli di Cristo: donaci la pazienza di saper attendere con fede la piena realizzazione del tuo regno. Preghiamo:
Signore, hai mandato il tuo Figlio non a essere servito ma a servire: conforta quanti si dedicano gratuitamente, per tuo amore, all'assistenza dei malati e dei poveri. Preghiamo:
Signore, vuoi che la Chiesa sia una, santa, cattolica e apostolica: santifica questa nostra comunità, perchè in comunione con tutte le altre comunità, sia un segno di salvezza per la nostra città. Preghiamo:
Per chi, anche oggi, dà la vita per non rinnegare la fede.
Per chi ha responsabilità nella società.
Padre, che nel sacrificio del tuo Figlio diletto ci hai insegnato a morire perchè altri abbiano la vita, donaci un cuore paziente nel servizio e ardente nella lode. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Purificaci, o Padre,
nel battesimo di sangue
del Cristo nostro Salvatore,
perché offriamo un sacrificio a te gradito
nel ricordo di san Giacomo,
che primo fra gli Apostoli
partecipò al calice della passione del tuo Figlio.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Hanno bevuto il calice del Signore,
e sono diventati gli amici di Dio. (cf. Mt 20,22-23)
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Preghiera dopo la comunione
Proteggi la tua famiglia, Signore,
per l'intercessione dell'apostolo san Giacomo,
nella cui festa abbiamo ricevuto con gioia
i tuoi santi misteri.
Per Cristo nostro Signore.
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 25-07-2017)
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Potete bere il calice che io sto per bere?
Gesù cammina, insegna, ammaestra, si rivela, compie miracoli. Ma è come se lui nulla dicesse e nulla rivelasse del suo mistero e della sua verità secondo Dio. Gli uomini sono sordi alla sua voce. Procedono con i loro pensieri di terra per la terra. Per essi vi è un solo modo di essere Messia: second ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 25-07-2016)
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Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli
La pace nella comunità dei discepoli di Gesù nasce se ognuno rimane saldamente ancorato nella verità della Parola e nel posto che a ciascuno assegna il Padre celeste. Dopo l'Ascensione di Gesù, Pietro decide che il posto lasciato vuoto da Giuda debba essere occupato da un altro. Chiede le condizioni ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 25-07-2015)
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Ancora un santo ci accompagna nel nostro percorso in questa estate: Giacomo il maggiore, fratello di Giovanni, che, insieme a Pietro, faceva parte del ristrettissimo gruppo degli intimi del Signore Gesù.
Insieme a suo fratello e a Pietro, Giacomo di Betsaida è stato fra coloro che hanno avuto la gi ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 25-07-2015)
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Come il Figlio dell'uomo
Nel regno di Dio si può vivere con un solo pensiero: quello di Gesù Signore. In esso si può realizzare un solo modello: Cristo Crocifisso. Si deve vivere una sola missione: quella del Verbo Incarnato, del Figlio Unigenito del Padre che si è fatto carne. Quando capiremo il mistero dell'Incarnazione d ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 25-07-2014)
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Nel cuore dell'estate celebriamo la festa di Giacomo, fratello di Giovanni, uno dei primi discepoli del Signore e primo fra i Dodici ad essere ucciso per la sua fedeltà al Maestro.
Fa sorridere la scelta liturgica del vangelo che celebra la festa di uno dei grandi apostoli della Chiesa... Fa sorrid ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 25-07-2014)
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Voi non sapete quello che chiedete
Gli intrighi di corte, di palazzo nell'antichità erano ben conosciuti. Uno molto sottile, sventato da Salomone, riguarda un suo fratello, Adonia, il quale tentava con ogni mezzo di scalzare il re dal suo trono. Certi sotterfugi si vincono solo con una saggezza pronta, immediata, dono attuale dello S ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 25-07-2013)
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Commento su Mt 20,20-28
Nel cuore dell'estate la Chiesa fa memoria di Giacomo, fratello di Giovanni, entrambi figli di Zebedeo, pescatore e, forse, discepolo del Battista. È un invito a tornare alle radici, là dove affonda la nostra fede, nella testimonianza di chi c'era.
Ci sono persone chiamate a fare un'esperienza unic ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 25-07-2013)
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Colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo
Man mano che si cresce nel lavoro e nella ricchezza si hanno sempre più persone sotto di noi in una scala gerarchica del tutto umana.
Nel rapporto con gli altri dobbiamo però farci umili, mettersi al servizio del prossimo, rinunciare a tanti nostri benefici per soddisfare le esigenze primarie delle ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 25-07-2013)
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Per servire e dare la propria vita in riscatto per molti
L'Antico Regno di Davide e di Salomone era fondato non su un solo uomo, il re, ma su numerosi suoi ministri, ognuno dei quali esercitava una particolare missione. Erano uomini prodi, valorosi, esperti nell'arte della guerra, capaci in tutto.
Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Baal, l'Acmo ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 25-07-2012)
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Commento su Matteo 20,20-28
Giacomo il maggiore, per distinguerlo dal cugino di Gesù, è fratello di Giovanni apostolo e insieme a lui e a Pietro, è stato chiamato a far parte del privilegiato gruppo dei tre apostoli che hanno seguito Gesù alla trasfigurazione e al Getsemani. Lo ricordiamo perché è stato il primo, fra i dodici, ...
(continua)
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