LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Sabato della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO316 ;
Le prime parole del Vangelo di oggi ricavano una morale dalla parabola dell'amministratore infedele. Gesù ci chiede di usare bene il denaro e la ricchezza. Il termine stesso "mammona", un calco greco di origine ebraica, è legato all'idea di "fedele", "contare su". Il Signore guarda al nostro fine ultimo. Le ricchezze devono essere usate per "le dimore eterne". Soltanto allora, come Gesù insegna ai discepoli, la speranza che affidiamo all'iniqua ricchezza produrrà come frutti l'eternità e la fedeltà.
Nei versetti che seguono, vediamo Gesù esigere da noi, nel nostro rapporto con le ricchezze nostre e altrui, che ci prepariamo ai beni eterni e che ne diamo una prima prova nel campo propriamente socio-economico. Una dichiarazione davvero stupefacente sulle labbra del Signore, dato che le cose di questo mondo abitualmente non lo interessano. Qui non predica in alcun modo indifferenza verso il creato: esorta piuttosto a essere integri in ogni occasione.
Così, quando il Signore parla delle vere ricchezze, non vuole cancellare la differenza fra quanto appartiene a me e quanto, invece, appartiene a te. I beni degli altri non devono in alcun caso essere sottratti. La prospettiva escatologica è ricordata non perché nei nostri rapporti con le ricchezze terrene regni in certo qual modo l'arbitrario, ma perché il denaro può avere sull'uomo un potere fascinatorio. E il Vangelo di oggi in questo senso si rivela estremamente attuale. Il fascino che esercita il possesso materiale ha al giorno d'oggi una forza raramente raggiunta in passato.
Ciò è probabilmente una conseguenza del nostro sistema economico, in cui alla mano d'opera corrisponde un costo preciso in denaro, e in cui si finisce per dare un valore maggiore alle cose materiali che all'attività e al sapere umano. Soltanto la prudenza ci potrà preservare dal pericolo di una nuova schiavitù. Senza contare che tutte le reti televisive, tutti gli altoparlanti spingono gli uomini a cedere a bisogni sempre nuovi e a cercarne soddisfazione con l'acquisto di beni materiali. Tale mercato stimola costantemente le nostre attitudini materialistiche. Una tendenza che, del resto, è confermata da teorie filosofiche tipo il "Sono ciò che possiedo" di Jean-Paul Sartre.
I beni non vengono più subordinati alla persona. L'uomo che li possiede non è più totalmente libero, ma gli oggetti che egli possiede costituiscono il suo essere stesso.
Non ci si deve allora stupire se anche i "grandi" comincino a vacillare. Fino ai governi occidentali, eletti democraticamente, che sono scossi da scandali e corruzione. Il mondo politico conosce sempre arricchimenti disonesti e repentini. E quando il privato perpetra una frode al fisco, ciò viene da molti considerato al massimo un delitto di gente onesta.
"Non potete servire a Dio e a mammona". I continui errori dell'uomo moderno, che si ripercuotono su scala mondiale, giustificano pienamente l'avvertimento che il Signore ci dà, senza usare mezzi termini, riguardo il denaro. Perché il denaro è così pericoloso? Perché colui che se lo procaccia con successo si ritrova solo, con se stesso e con tutte le preoccupazioni che il suo denaro gli dà. È preoccupato delle porte che il denaro sembra aprirgli; pensa ad assicurazioni e conti in banca; il suo domani gli si presenta al sicuro da ogni problema. Gli piacerebbe poter dire a se stesso: "Hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia" (Lc 12,19). Ma Dio è ormai per lui un'idea priva di ogni importanza. Tutte le preoccupazioni e le gioie della sua esistenza non tengono più conto di Dio.






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Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23)



Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa' che camminiamo senza ostacoli
verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




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Prima lettura

Fil 4,10-19
Tutto posso in colui che mi dà la forza.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l'avevate anche prima, ma non ne avete avuto l'occasione.
Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell'abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Lo sapete anche voi, Filippési, che all'inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedònia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario.
Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.

Parola di Dio





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Salmo responsoriale

Sal 111

Beato l'uomo che teme il Signore.

Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.

Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s'innalza nella gloria.












Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.


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Vangelo

Lc 16,9-15
Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

Parola del Signore




Preghiera dei fedeli
La parola di Dio è come spada a doppio taglio che penetra nelle pieghe più nascoste delle nostre infermità. Chiediamo al Padre d'essere forti e vigilanti di fronte al male che ci distoglie da lui. Diciamo insieme:
Convertici, Signore.

Quando siamo tentati di seguire noi stessi più che la tua parola. Preghiamo:
Quando ci sentiamo a posto perché non facciamo del male a nessuno. Preghiamo:
Quando ci pesa la fedeltà ai piccoli doveri quotidiani. Preghiamo:
Quando salviamo il mondo a parole più che con i fatti. Preghiamo:
Quando la nostra condizione sociale, la cultura e le qualità che ci ha dato, ci servono per guardare gli altri dall'alto. Preghiamo:
Quando, per realizzare noi stessi, calpestiamo la giustizia, l'amicizia, la verità. Preghiamo:
Quando ti riduciamo a un Dio domenicale, riservando la settimana agli idoli del denaro, della carriera e del nostro egoismo. Preghiamo:

Padre amatissimo, tu vuoi che il peccatore si converta, abbia la vita e l'abbia in abbondanza. Con la potenza del tuo Spirito, guarisci le nostre esistenze, santifica i nostri cuori. Non per i nostri meriti, ma per la ricchezza del tuo perdono a tutti garantito in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore,
salga a te come offerta pura e santa,
e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore,
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11)

Oppure:
Dice il Signore: "Come il Padre che ha la vita ha mandato me
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me". (Gv 6,57)


Preghiera dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni promessi.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-11-2018)
Non potete servire Dio e la ricchezza
L'uomo ha un solo cuore, una sola anima, il solo corpo, una sola vita. Può consacrare se stesso al suo Signore per il compimento della sua volontà. Se fa questo diviene signore come Dio è il Signore. Ma anche può sottrarsi al suo Creatore e Dio porsi al servizio delle creature. La parabola di Gesù c ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 10-11-2018)
Commento su Lc 16, 10.13-15
«Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. [...] Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non pote ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 11-11-2017)
Commento su Lc 16,13
? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». Lc 16,13 Come vivere questa Parola? La ricchezza, in sé stessa è neutra: né cattiva né buona. Tutto dipende dall'uso che ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-11-2016)
Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini
La Scrittura Santa indica ad ogni uomo una regola infallibile per non sbagliare nei giudizi e nelle valutazioni. Nessuno deve valutarsi guardando se stesso, la sua coscienza, il suo cuore. L'uomo in se stesso è già un inganno. Inganna se stesso, inganna gli altri. Ogni valutazione, misura, discernim ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-11-2016)
Commento su Fil 4, 10-13
«Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l'avevate anche prima, ma non ne avete avuto l'occasione. Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-11-2015)

Mettessimo nelle cose di Dio la stessa attenzione che mettiamo nelle cose degli uomini! Fossimo capaci di dedicare alla nostra anima anche solo un decimo delle energie che investiamo per le cose di questo mondo! È paradossale, ma è un errore in cui incorriamo continuamente: a ciò che rimane, alla no ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-11-2015)
Davanti a Dio è cosa abominevole
Una cosa sola è abominevole davanti a Dio: l'idolatria. È cosa abominevole che un uomo prenda il posto di Dio, si sostituisca a Lui. Come è anche abominevole che si cerchi nelle cose ciò che solo Dio può donare. L?uomo è fatto di anima e di spirito, di tempo e di eternità, di vita presente e futura. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-11-2015)
Commento su Lc.16,13
"Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro: Non potete servire a Dio e a mammona." Lc.16,13 Come vivere questa Parola? Gesù detta le sue regole, chiare ed essenziali. Ricalcano il detto popolare, la sapienza genuina ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-11-2014)

Gesù continua la riflessione iniziata ieri con la sconcertante parabola dell'amministratore disonesto e chiede ai discepoli di essere liberi dalla bramosia e dall'attaccamento al denaro e di accumulare ricchezza davanti a Dio. Evidenzia poi un aspetto simpatico, una piccola regola di vita che può ai ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 08-11-2014)
Commento su Fil 4, 10
"Ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l'avevate anche prima, ma non ne avete avuto l'occasione". Fil 4, 10 Come vivere questa Parola? La gioia è la parola chiave di questo quarto e ultimo capitolo della lettera ai Filippe ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-11-2014)
Non potete servire Dio e la ricchezza
La vera religione sempre cammina tra fedeltà e infedeltà, vera adorazione ed empietà, culto a Dio e superstizione, latria e idolatria. Celebre è il richiamo fatto dal profeta Elia al popolo del Signore che saltellava da una parte all'altra. Un poco con Dio e un molto più con gli idoli. Questa commis ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 10-11-2012)
Commento su Luca 16,9-15
È difficile parlare di denaro, fra noi cristiani... troppe incomprensioni, troppi abusi, troppi sospetti per non essere prudenti. Il rischio, come sempre, è quello di scivolare nel moralismo o nel facile populismo: siamo tutti poveri francescani... con i soldi degli altri! Non ho mai incontrato ness ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 10-11-2012)
Ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio
Quali sono le nostre aspirazioni? Cosa vogliamo dalla vita? Invidiamo chi ha il potere, sbaviamo dietro a chi ha soldi, bramiamo vacanze per sei mesi l'anno su yacht in isole tropicali. Quanta stupidità. Dovremmo investire le nostre forze, la nostra stessa vita nel dare riparo a chi non ha casa, am ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 10-11-2012)
Commento su Filippesi 4,10
Ho provato grande gioia nel Signore Fil 4,10 Come vivere questa Parola? Più volte, nella lettera ai Filippesi, torna il richiamo alla gioia: gioia di Paolo che si sente raggiunto e quasi avvolto dalla sollecitudine di questa comunità a lui particolarmente cara, invito alla gioia rivolto alla m ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-11-2012)
Nessun servitore può servire due padroni
La tentazione di seguire molti padroni era evento quotidiano del popolo del Signore, a motivo della seduzione che sempre si avventa contro gli adoratori del vero Dio, indicando loro vie traverse sulle quali incamminarsi. Il cuore è però uno, o lo si consegna al vero Dio e al Dio falso, bugiardo, cos ...
(continua)

  San Martino di Tours

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: San Martino di Tours
S1111 ;

Martino (Pannonia c. 316 - Candes, Francia, 397), rivelò, ancora soldato e catecumeno, la sua carità evangelica dando metà del mantello a un povero assiderato dal freddo. Dopo il Battesimo si mise sotto la guida di sant'Ilario (339) e fondò a Ligugè, presso Poitiers, un monastero (360), il primo in Occidente. Ordinato sacerdote e vescovo di Tours (372), si fece apostolo delle popolazioni rurali con l'aiuto dei monaci del grande monastero di Marmoutiers (Tours). Unì alla comunicazione del Vangelo un'incessante opera di elevazione sociale dei contadini e dei pastori. La sua figura ha fondamentale rilievo nella storia della Chiesa in Gallia, sotto l'aspetto pastorale, liturgico e monastico. Santo molto popolare, è il primo confessore non martire ad essere venerato con rito liturgico. La sua «deposizione» l'11 novembre è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI).

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Antifona d'ingresso
Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele,
che agirà secondo i desideri del mio cuore. (1Sam 2,35)


Colletta
O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria
nella vita e nella morte del vescovo san Martino,
rinnova in noi i prodigi della tua grazia,
perché né morte né vita
ci possano mai separare dal tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




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Prima lettura

Is 61,1-3
Il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri.

Dal libro del profeta Isaìa

Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l'anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.

Parola di Dio













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Salmo responsoriale

Sal 88

Canterò in eterno l'amore del Signore.

Canterò in eterno l'amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s'innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: "Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza"».


















Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.


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Vangelo

Mt 25,31-40
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".

Parola del Signore




Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, questi doni
che ti offriamo con gioia
in onore di san Martino,
e in mezzo alle vicende liete e tristi della vita
guida i nostri giorni nella tua pace.
Per Cristo nostro Signore.





Antifona di comunione
Dice il Signore: "In verità vi dico:
ciò che avete fatto a uno dei miei fratelli più piccoli,
l'avete fatto a me". (Mt 25,40)


Preghiera dopo la comunione
Signore, che hai nutrito la tua Chiesa con l'Eucaristia,
sacramento dell'unità,
concedi a noi tuoi fedeli di vivere in perfetto accordo con te,
perché, obbedendo alla tua volontà,
sull'esempio di san Martino,
gustiamo la gioia di essere veramente tuoi.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net