LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 16 Febbraio 2007 <

Mercoledì 14 Febbraio 2007

Giovedì 15 Febbraio 2007

Venerdì 16 Febbraio 2007

Sabato 17 Febbraio 2007

Domenica 18 Febbraio 2007

Lunedì 19 Febbraio 2007

Martedì 20 Febbraio 2007

Mercoledì 21 Febbraio 2007

Giovedì 22 Febbraio 2007

Venerdì 23 Febbraio 2007


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO065 ;
Di nuovo le due letture si illuminano a vicenda. Ambedue ci mostrano l'istinto di conservazione, l'istinto di dominare, di soggiogare gli altri. Sono istinti naturali, che l'uomo ha in comune con gli animali e che sono profondamente radicati in lui. Parliamo tanto di personalità, di sviluppo personale, di realizzazione di noi stessi, e spesso si tratta proprio di voler salvare la propria vita", come dice Gesù. E quello che vogliono gli uomini di Babele. "Costruiamoci una città e una torre la cui cima tocchi il cielo": vogliono conquistare anche il cielo, conquistare anche Dio. "E facciamoci un nome": è l'istinto di affermazione di se stessi.
il Signore però non può accettare che questo avvenga, proprio perché è contrario alla vocazione dell'uomo. Volendo salvare la propria vita, l'uomo la perde; per salvarla è necessario perderla, rinnegare anziché affermare se stesso. Tutti vogliamo affermare noi stessi e non ci è facile capire che la vera affermazione dell'uomo sta nel perdersi. Perché? Perché siamo chiamati all'amore e l'amore non può esistere senza un rinnegamento di sé. L'amore è sempre accettazione dell'altro, apertura all'altro; non è conquista, ma umile e fiducioso aprirsi e ricevere.
Dio dunque non vuole che gli uomini "si facciano un nome", non può accettare di essere conquistato. Un dio che può essere conquistato è un idolo, e se gli uomini hanno soltanto un idolo sono perduti; se invece si aprono a Dio nella umiltà e nel rinnegamento di sé, trovano il vero amore a cui sono chiamati: "Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà".
Voler salvare la propria anima, cioè la propria vita, non è una preoccupazione egoistica, proprio perché è fondata sull'abnegazione, al seguito di Gesù: "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
Gesù ci ha dato l'esempio: non ha conquistato orgogliosamente il cielo, ma si è abbassato; non ha innalzato se stesso, ma si è umiliato: "Spogliò se stesso" scrive san Paolo ai Filippesi, "umiliò se stesso. Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome ("Facciamoci un nome!" dicevano gli uomini a Babel) che è al di sopra di ogni altro nome". Così Gesù ci ha insegnato la via del perdersi per amore, l'unica via per salvare la nostra vita.




Ricevi la Liturgia via mail >
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)


Colletta
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...



>

Prima lettura

Gen 11,1-9
Scendiamo e confondiamo la loro lingua.

Dal libro della Gènesi

Tutta la terra aveva un'unica lingua e uniche parole. Emigrando dall'oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.
Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un'unica lingua; questo è l'inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Parola di Dio




>

Salmo responsoriale

Sal 32

Beato il popolo scelto dal Signore.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.












Canto al Vangelo (Gv 15,15)
Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l'ho fatto conoscere a voi.
Alleluia.



>

Vangelo

Mc 8,34-9,1
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

Parola del Signore





Preghiera dei fedeli
Consapevoli che saremo giudicati sulla testimonianza attiva del vangelo, preghiamo il Padre, dicendo insieme:
Rendici testimoni del vangelo, Signore.

Accompagna, o Signore, il cammino degli uomini verso di te. Purifica la loro fede, in modo che a ciò che dicono, corrisponda ciò che fanno. Preghiamo:
Rendi, o Signore, la tua Chiesa fervida di opere sociali e caritative. Rendila attenta e sensibile a quei bisogni cui la società ancora non provvede. Preghiamo:
Libera, o Signore, i nostri governanti dalla litigiosità e dalla discordia. Concedi loro un cuore saggio e un atteggiamento costruttivo per il bene comune. Preghiamo:
Consola, o Signore, chi si trova a portare una croce pesante. Aiutalo a comprendere che la vita spesa per te, trasformerà il suo lutto in gioia. Preghiamo:
Fortifica, o Signore, la nostra comunità nella sequela del tuo Cristo. La serenità e la pace siano il frutto della fiducia che ha posto in lui. Preghiamo:
Per il rispetto delle minoranze etniche e religiose.
Per una testimonianza coraggiosa della fede.

Dio della salvezza, che ci chiami ad una testimonianza coraggiosa della nostra fede, aiutaci a portare apertamente e fieramente il nostro nome cristiano, perché Gesù tuo Figlio ci possa un giorno riconoscere davanti a te che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.





Preghiera sulle offerte
Questa nostra offerta, Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)

Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fa' che ricerchiamo sempre quei beni
che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-02-2017)
Anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui
Gesù inizia la formazione dei suoi discepoli alla più pura conoscenza della sua missione. Ciò che dovrà realizzare il Messia, lo dovranno realizzare tutti i suoi discepoli. Noi possiamo comprendere cosa dovrà fare il Messia servendoci del Salmo. Il Messia viene per rinnegare se stesso, annientarsi, ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-02-2017)
Commento su Mc 8,34
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Mc 8,34 Come vivere questa Parola? Un invito collettivo alla sequela. Gesù chiama ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-02-2014)

Sì, Gesù è il Messia. E prende molto sul serio questa consapevolezza. No, non vuole impugnare un'arma per affermare la sua identità, né cavalcare l'ondata nazionalista di un popolo stanco di essere oppresso dal potente di turno. Gesù vuole andare fino in fondo, affermare la propria visione di Dio fi ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-02-2014)
Commento su Mc 8, 36-37
"Quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?" Mc 8, 36-37 Come vivere questa Parola? Non riesco ad immaginarmi cosa possa essere passato nella testa della gente che ascoltava Gesù quel giorno! Affe ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 21-02-2014)
Prenda la sua croce e mi segua
Anche per i suoi discepoli Gesù abbina regno di Dio e croce. La croce è il segno di riconoscimento del vero cristiano. È tale che sa portare la croce, chi ogni giorno va alla scuola del Crocifisso. A questa scuola perenne invita San Pietro tutti i cristiani. Allontanate dunque ogni genere di catt ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-02-2012)
Commento su Marco 8,34 - 9,1
Dio non manda le croci, non scherziamo. Perché dovrebbe? Per farci star male, per fidarci di lui? Perché è educativo? Ma visto che nella prova quasi sempre perdiamo la fede, com'è possibile che Dio, conoscendoci, rischi così tanto? No, Dio non manda le croci: ce le manda la vita, gli altri che rompo ...
(continua)