LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 9 Maggio 2007 <

Lunedì 7 Maggio 2007

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Mercoledì della V settimana di Pasqua

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
EP053 ;
In molte regioni, nel mondo attuale, il cristiano è ormai una figura d'eccezione. Anche nei paesi tradizionalmente cattolici il credente si trova immerso nel materialismo e nel laicismo che minacciano l'annientamento della vita dello Spirito.
Abbandonati a noi stessi, ci perdiamo, intimoriti da forze che sembrano sempre più grandi e imperiose.
La situazione della Chiesa delle origini non era però diversa. Eppure i primi cristiani, al seguito di un gruppo di pescatori della Galilea, privi di potere in quanto alle cose del mondo, ma riempiti della forza dello Spirito, "vennero, videro e vinsero" l'Impero Romano. Contando solo sui propri mezzi, non potevano far nulla, ma uniti a Cristo, come i tralci alla vite, produssero frutti in abbondanza.
Ogni credente è chiamato a fare lo stesso: a sentirsi pronto ad essere sfrondato dal vignaiolo, cioè dal Padre. In altre parole, per dare frutti dobbiamo essere disposti a soffrire, per esempio andando contro le mode imperanti, rispettando i nostri principi cristiani negli affari, restando fedeli nel matrimonio, sopportando ogni tipo di discriminazione derivante dal professare pubblicamente la nostra fede.
Una tale sofferenza purifica il cuore del credente e rafforza la vita di Cristo in noi.




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Antifona d'ingresso
Della tua lode sia piena la mia bocca,
perché io possa cantare;
esulteranno, a te cantando,
le mie labbra. Alleluia.



Colletta
O Dio, che salvi i peccatori e li rinnovi nella tua amicizia,
volgi verso di te i nostri cuori:
tu che ci hai liberato dalle tenebre
con il dono della fede,
non permettere che ci separiamo da te,
luce di verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

At 15,1-6
Fu stabilito che salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia] dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia e la Samarìa, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè».
Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 121

Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano.












Canto al Vangelo (Gv 15,4.5)
Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.


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Vangelo

Gv 15,1-8
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore




Preghiera dei fedeli
Dio nostro Padre è glorificato quando noi portiamo molto frutto. Preghiamolo per noi e per gli altri, dicendo:
Rendici veri discepoli di Cristo, o Padre.

- Per la Chiesa, perchè, innestata vitalmente in Cristo, fondi la sua efficacia pastorale non sui mezzi umani, ma sulla preghiera e sulla via interiore. Preghiamo.
- Per tutte le comunità che sono in difficoltà di dialogo, perchè risolvano i loro problemi o conflitti con lo stile apostolico. Preghiamo.
- Per il popolo ebraico, che ancora è in ricerca del Messia e del compimento delle Scritture, perchè sia illuminato dalla grazia dello Spirito di Cristo. Preghiamo.
- Per i credenti di tutte le Chiese, perchè sappiano custodire le parole di Cristo accettando anche le potature necessarie, per attuare l'unità della fede. Preghiamo.
- Per noi che siamo impegnati nell'edificazione del regno di Dio, perchè misuriamo la fecondità della nostra azione sulla comunione reale con il Cristo. Preghiamo.
- Per chi ha rotto con la Chiesa. Preghiamo.
- Per i giovani scappati da casa. Preghiamo.

O Padre, che continui ad agire sempre su di noi perchè siamo tralci innestati più intimamente alla vera vite del tuo Cristo, Fa' che non ci sottraiamo mai alle purificazioni necessarie per una maggiore fecondità nel bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.




Preghiera sulle offerte
O Dio, che in questi santi misteri
compi l'opera della nostra redenzione,
fa' che questa celebrazione pasquale
sia per noi fonte di perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, o Padre, questo sacrificio di lode,
e fa' che sperimentiamo la forza liberatrice
della risurrezione del Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


PREFAZIO PASQUALE V
Cristo sacerdote e vittima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi,
e donandosi per la nostra redenzione
divenne altare, vittima e sacerdote.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Il Signore è risorto
e ha fatto splendere su di noi la sua luce;
ci ha redenti col suo sangue. Alleluia.

Oppure:
"In questo è glorificato il Padre mio:
che diventiate miei discepoli
e portiate molto frutto". Alleluia. (Gv 15,8)


Preghiera dopo la comunione
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
la partecipazione al mistero della redenzione
ci dia l'aiuto per la vita presente
e ci ottenga la felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Signore Dio nostro,
che ci hai donato come cibo spirituale
il sacrificio a te offerto in rendimento di grazie,
trasformaci con la potenza del tuo Spirito,
perché possiamo servirti con rinnovato entusiasmo,
e sperimentare ancora i tuoi benefici.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-05-2019)
Commento su Gv 15, 4 -8
"Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene get ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 02-05-2018)
Il padre mio è l'agricoltore
Chi legge il Vangelo - anche tralasciando il resto del Nuovo Testamento e tutta l'Antica Scrittura - deve necessariamente, se è persona onesta affermare che il Dio di Cristo Gesù non esiste più. È stato cancellato dalla mente e dal cuore del credente. Al posto del Dio del Vangelo ne è stato ?creato? ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 02-05-2018)
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?Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto? Gv. 15, 6 Come vivere questa Parola? Torna spesso, soprattutto negli scritti dell'apostolo Giovanni, questo invito a ?RIMANERE?. E' un verbo di quiete, non di moto. Sottolinea la necessità anche per noi, di avere sempre nelle nostre giornate, un ...
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Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-05-2017)
Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore
La vigna per Isaia è vera figura del popolo del Signore. Anche per il Salmo è figura del popolo di Dio. La vigna è portatrice di due altissime verità: essa è piantata da Dio perché produca frutti; Dio la lascia abbandonata a se stessa perché venga devastata perché comprenda che senza frutti a Dio es ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-05-2017)
Commento su Gv 15,5
«Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto». Gv 15,5 Come vivere questa Parola? Attraverso l'allegoria della vite - molto espressiva in società contadina - Gesù afferma che soltanto chi rimane unito a Dio può portare frutti buoni in parole e in opere, come il tralcio che fruttifica soltan ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-04-2016)
Senza di me non potete far nulla
Gesù lo afferma come verità assoluta: "Senza di me non potete fare nulla". Il nulla è universale, abbraccia ogni direzione, ingloba ogni relazione con Dio, con gli uomini, con la stessa terra. Nessuno pensi che alcune cose senza di Lui si possano fare e altre no. I problemi materiali li possiamo ris ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-04-2016)
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«Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto... Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-05-2015)

La linfa' che alimenta la nostra vita è la presenza del Maestro Gesù che abbiamo scelto come pastore. Nient'altro ci può dare forza, serenità, luce, gioia e pace nel cuore. Solo restando ancorati a lui possiamo portare frutti, crescere, fiorire. Senza di lui, niente. Orientiamo con forza e gioia, co ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-05-2015)
Senza di me non potete far nulla
Sempre il Signore per mezzo dei suoi profeti aveva gridato al suo popolo e al mondo intero che senza di Lui è la morte anche materiale e non solo spirituale. Era però come se Dio togliesse al suo popolo le riserve della vita dall'esterno. I profeti sono i cantori di questa verità. Dove Dio non regna ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 06-05-2015)
Commento su Gv. 15,5
«Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.». Gv. 15,5 Come vivere questa Parola? Gesù ci invita a rimanere sempre unito a Lui, se vogliamo portare frutti. Dobbiamo dargli spazio nel nostro cuore, fidarci di lui, accettare la sua presenza nella nos ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-05-2014)

Senza Cristo non possiamo fare nulla. Lo sappiamo bene ma a volte ce ne scordiamo e viviamo di rendita, viviamo, di fatto, come se Gesù non contasse veramente nella nostra vita, nelle nostre scelte. Senza Cristo non contiamo nulla. Ma troppe volte emergono divisioni e giudizi proprio all'interno del ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-05-2014)
Commento su At 15, 2b
"Fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione". Atti 15, 2b Come vivere questa Parola? La questione di cui qui si parla riguarda un problema scottante che facilmente, se non risolto, crea profondi dissapori. An ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 01-05-2013)
Il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite
Accade sempre più spesso che i figli si stacchino dalla propria famiglia e recidano il cordone ombelicale. Si sentono così liberi di poter volare senza limiti, provare tutte le esperienze che vengono loro suggerite, senza però accorgersi che il legame che si è creato è un po' come il riscaldamento n ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-05-2013)
Commento su Giovanni 15 ,7
se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. Gv 15 ,7 Come vivere questa Parola? E' una parola di grande conforto questa pronunciata da Gesù; però va capita bene. Il conforto è duplice. Anzitutto ci dà pace e gioia l'invito a rimanere in Gesù. C ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-05-2013)
Ed era per loro motivo di scandalo
Chi conosce l'Antica Scrittura sa nessun uomo di cui il Signore si è servito fino a Cristo Gesù è stato assunto in una condizione di "grandezza umana, sociale, culturale, religiosa, politica, economica". Sappiamo invece che Dio sempre ha scelto gente semplice, piccola, povera, umile, sconosciuta, in ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-05-2012)
Commento su Giovanni 15,1-8
Non possiamo fare nulla senza Cristo. Da lui riceviamo la linfa vitale, da lui riceviamo ogni intuizione, da lui riceviamo l'amore attraverso cui amiamo gli altri, da lui riceviamo luce e pace. Linfa vitale è la sua presenza, come la linfa' che dalla vite passa al tralcio, e che lo fa crescere, gli ...
(continua)