LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Martedì 19 Giugno 2007

Mercoledì 20 Giugno 2007

Giovedì 21 Giugno 2007

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Giovedì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO114 ;
Parlandoci della preghiera e insegnandoci come bisogna pregare Gesù ci chiama ad una conversione della nostra preghiera. Ci dice dapprima di non essere come i pagani, che credono che nella preghiera le loro parole siano la cosa più importante. La cosa più importante è l'azione di Dio, molto più della nostra, e perciò è essere molto semplicemente in profondo rapporto con Dio. Non contano le parole, non contano i bei pensieri ed è un'illusione credere che, più sono le idee che abbiamo saputo mettere bene in ordine nella preghiera, più essa abbia valore. Non è quello che facciamo noi, ma quello che Dio fa in noi che conta.
Poi Gesù ci dà una preghiera che veramente converte la nostra, la cambia forse alla radice e così ci mette in condizione di "esaudire Dio". Noi chiediamo a Dio di esaudirci, ma più ancora quando preghiamo esaudiamo Dio, che desidera trasformarci se lo lasciamo agire in noi. Se preghiamo come ci ha insegnato Gesù, noi esaudiamo Dio e la nostra è una preghiera che può veramente trasformare la vita.
E certamente una profonda educazione alla preghiera quella che Gesù ci dà incominciando con domande tutte riferentisi a Dio: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà". E chiaro che spontaneamente, cioè nel nostro istintivo egoismo, noi non cominceremmo mai le nostre preghiere in questo modo, che è mettersi davanti a Dio, è contemplare Dio e desiderare che egli sia conosciuto, amato, che si realizzino i suoi progetti e non i nostri, così limitati e senza futuro.
Gesù ci ha dato l'esempio di una simile preghiera quando in circostanze angoscianti, la sua prima preghiera è stata: "Padre, glorifica il tuo nome!". Più esattamente dovrei dire che è stata la seconda preghiera, perché ha incominciato con una domanda: "Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora?" e ha rifiutato di pregare così, per dire invece: "Padre, glorifica il tuo nome" (Gv 12,2728).
Anche le preghiere concernenti direttamente la nostra vita sono educative per noi.
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano". E una preghiera nello stesso tempo fiduciosa e limitata. Non si chiede la ricchezza, o di essere assicurati per tutto il resto della vita: si domanda per oggi il pane di oggi. Nel testo greco c'è un aggettivo che non si sa bene come tradurre e alla fine lo si traduce abitualmente "il nostro pane quotidiano" ispirandosi all'"oggi" immediatamente precedente. Ma è probabile che Gesù, qualificando il pane che ci fa chiedere, abbia pensato sia un pane necessario per la nostra vita, ma per la nostra vita spirituale.
"Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori". Gesù continua ad educare la nostra preghiera mostrandoci che l'amore che Dio ci dà è legato al nostro amore per il prossimo. E subito dopo insisterà: "Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi, ma se voi non perdonerete, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe". "Non indurci in tentazione ma liberaci dal male". Le ultime domande ci mantengono sempre al livello della vita spirituale. Non chiediamo di essere liberati dalla sofferenza, ma dal
male. E vero che si può considerare un male anche la sofferenza, ma non è la stessa cosa. Nella misura in cui essa è un male, domandiamo di essere liberati anche dalla sofferenza, ma accettiamo di soffrire fisicamente se questo serve al nostro bene. L'importante è che siamo liberati dal peccato, da tutto ciò che nuoce al nostro rapporto con Dio. Per questo domandiamo di essere liberati dalla tentazione e dal male, il male spirituale.
Siamo riconoscenti al Signore che ci ha così educati alla preghiera e cerchiamo di essere fedeli al suo insegnamento, per crescere nell'amore suo e dei fratelli.








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Antifona d'ingresso
Ascolta Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza. (Sal 27,7-9)


Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo
senza il tuo aiuto,
soccorrici con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...






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Prima lettura

2Cor 11,1-11
Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "super apostoli"! E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 110

Le opere delle tue mani sono verità e diritto.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.

Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore.

Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.












Canto al Vangelo (Rm 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.


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Vangelo

Mt 6,7-15
Voi dunque pregate così.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore



Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Padre che sta nei cieli conosce in profondità i nostri cuori e sa di quali cose abbiamo bisogno. Rivolgiamogli con fiducia la nostra preghiera, dicendo:
Si compia, Signore, la tua volontà.

Per la Chiesa, perché fedele al messaggio evangelico, si mantenga sempre pura e semplice, per celebrare la perenne liturgia di lode al Padre. Preghiamo:
Per i nostri pastori, perché siano uniti nell'ascolto della parola, concordi nella celebrazione dei sacramenti e zelanti nell'accrescere la comunione tra i fratelli. Preghiamo:
Per quanti hanno responsabilità educative e civili, perché con la loro opera promuovano la crescita integrale della persona, aperta a Dio e al prossimo. Preghiamo:
Per quanti nella vita hanno commesso gravi errori, perché ritrovino le vie della verità e della giustizia e incontrino accoglienza e misericordia nella comunità cristiana. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché la preghiera semplice e gioiosa trovi spazio adeguato nelle nostre famiglie e accompagni l'impegno e il lavoro quotidiani. Preghiamo:
Per chi non ha ancora la forza di fare la volontà del Signore.
Perché la nostra comunità sia anticipazione del regno di Dio.

O Padre, che in ogni istante ci rinnovi il dono della vita, mantienici nella tua grazia, affinché sappiamo trasmettere al mondo intero la grandezza della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo alimenta e il sacramento che lo rinnova, fà che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. (Sal 27,4)

Oppure:
Dice il Signore: "Padre Santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi".
(Gv 17,11)




Preghiera dopo la comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento,
segno della nostra unione con te,
edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-06-2019)
Commento su Mt 6,7- 9
?In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ?Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siete dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancora prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-06-2019)
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Quando l'uomo è nell'obbedienza alla Legge del Signore, nulla mai gli mancherà. Chi dimora nei Comandamenti sempre sarà avvolto da ogni benedizione. È promessa di Dio. Mai il Signore è venuto meno ad una sola sua Parola. Lui dice e le cose sono. Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore, tuo ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-06-2018)
Commento su Mt 6, 7-10 ss
«Gesù disse ai suoi discepoli: ?Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quale cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei ciel ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 21-06-2018)
Rimetti a noi i nostri debiti
Il Libro del Siracide rivela già una verità perfetta sul peccato e sul suo perdono. Al peccato non si aggiunge peccato. Chi desidera essere perdonato deve perdonare. Non confidare nelle tue ricchezze e non dire: «Basto a me stesso». Non seguire il tuo istinto e la tua forza, assecondando le passion ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-06-2017)
Commento su Sal 110
Il suo agire è splendido e maestoso, la sua giustizia rimane per sempre. Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie: misericordioso e pietoso è il Signore. PS 110 Come vivere questa Parola? Una settimana questa, all'insegna della misericordia e dell'amore di Dio, da riconoscere e accogliere. ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 16-06-2016)
Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno
Questa verità è il principio che sta a fondamento di tutta la Scrittura Santa. È stato sempre il Padre celeste a sapere, vedere, scegliere ogni "cosa" di cui l'uomo ha bisogno. Non vi è un solo momento che non sia stato Lui a prendere l'iniziativa. L'uomo era stato appena creato e Dio vede qual è il ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-06-2016)
Commento su Mt 6,7-15
Pregando non sprecate parole, come i pagani i quali credono di essere ascoltati a forza di parole. Mt 6,7-15 Come vivere questa Parola? Immediatamente dopo questa raccomandazione Gesù insegna la preghiera del Padre Nostro: così intensa che afferra in profondità il nostro cuore, così vera che sald ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 18-06-2015)

La preghiera può diventare un inutile spreco di parole quando cerchiamo di convincere Dio delle nostre buone ragioni. Come se Dio fosse un inarrivabile potente da blandire per ottenere qualche beneficio... Eppure, spesso, velatamente, è proprio questo l'atteggiamento che utilizziamo nei suoi confron ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 18-06-2015)
Prima ancora che gliele chiediate
La preghiera, per essere vera, sempre bisogna che venga elevata a Dio secondo lo statuto dell'alleanza, o dell'impegno bilaterale. Noi ci impegniamo a servire il Signore nei poveri e dei piccoli, il Signore si impegna a servire noi in ogni nostro bisogno o necessità sia per il corpo che per lo spiri ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 18-06-2015)
Commento su Mt 6, 7
"Pregando, non sprecate parole." Mt 6, 7 Come vivere questa Parola? Mi sembra di intravedere in questa frase la vecchia diatriba tra quantità e qualità. Meglio poco ma buono, o tanto anche se andante? Certo dipende dai contesti. A volte meglio in un modo, a volte meglio nell'altro. Come sempre l ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 19-06-2014)

La preghiera non è fatta di molte parole o di tanti gesti. In tutte le esperienze religiose esiste un modo di rapportarsi a Dio, una ritualità che separa il quotidiano dal divino, il sacro dal profano. E in questa ritualità, spesso, abbondano le parole e le esteriorità. Così nella fede ebraica, così ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-06-2014)
Commento su Mt 6, 7-9
"Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro..." Mt 6, 7-9 Come vivere questa Parola? Pe ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-06-2014)
Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
La legge del perdono che Dio ha scritto per l'uomo merita di essere da noi seriamente considerata. Dio non conosce altra legge se non questa. Anche l'uomo non deve conoscere altra legge del perdono se non l'unica, la sola che il Signore gli ha dettato. Questa legge divina stabilisce che è l'uomo la ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 20-06-2013)
Commento su Mt 6,7-15
Il Padre sa. Da questa consapevolezza deriva la diversità della preghiera cristiana così come Gesù ce l'ha svelata. La preghiera non consiste, come immaginiamo, nella ripetizione di formule, nella celebrazione di riti e di cerimonie, ma nella profonda comunione con un Dio che scopriamo padre benevol ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 20-06-2013)
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi
Quando si parla di perdono molti fanno orecchie da mercanti, oppure dicono "perdono, ma non dimentico" e così dicendo mantengono vivo il rancore che si alimenta ad ogni parola, cche è come ossigeno per il fuoco della rabbia. Cosa intendiamo per "perdono", ma sopratutto, cosa dobbiamo intendere con ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-06-2013)
Neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe
Ogni peccato ha come suoi frutti la colpa e la pena. La colpa viene assolta con il pentimento, la richiesta di perdono e l'assoluzione sacramentale. La pena invece viene espiata dal nostro grande amore vero il prossimo. Il primo amore da dare ai fratelli è il perdono dei loro peccati commessi contro ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 20-06-2013)
La preghiera al Padre
E' assurdo e blasfemo pretendere di convincere Dio, onnipotente e Signore, con la forza delle parole. Siamo ben lungi dalla preghiera, che è invece comunione di amore e vivo desiderio di conformarsi pienamente alla volontà divina. Gesù, maestro, ci insegna a rivolgersi a Dio e a chiamarlo con l'appe ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-06-2013)
Commento su Seconda Corinti 11,2
Io provo per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta 2Cor 11,2 Come vivere questa Parola? Dal capitolo 10 in poi nella seconda lettera ai Corinzi ci ritroviamo di fronte alle risposte dettagliate di Paolo a chi contest ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-06-2012)
Commento su Matteo 6,7-15
Come deve essere, allora, la preghiera? I discepoli di Gesù sono ammirati e spaventati dalla forza delle sue parole. Sono tutti abituati, come noi, spesso!, a vedere i devoti e i sacerdoti ostentare la loro preghiera, recitare una parte, svolgere un ruolo... Com'è, allora, la preghiera autentica? Ge ...
(continua)

  San Luigi Gonzaga

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: San Luigi Gonzaga
S0621 ;

Luigi, primogenito del marchese di Mantova, nacque il 9 marzo 1568. Era un ragazzo vivace, impaziente, senza complessi, amava il gioco e si divertiva. La madre, Marta Tana di Chieri, gli insegnò a orientare decisamente la sua vita a Dio. E con la sua tenacia vi riuscì. Ricevuta la prima volta l'Eucaristia da san Carlo Borromeo, coltivò una forte unione con Gesù.
La grazia fece di lui un santo di grande dominio di sé, interamente votato alla carità. Il suo segreto di eroismo è la preghiera; già a 12 anni aveva deciso di dedicare 5 ore al giorno alla meditazione. Si sentì attratto alla vita religiosa. Col coraggio delle sue convinzioni, vinse l'opposizione del padre, rinunciò alla primogenitura e a 16 anni entrò nella Compagnia di Gesù, avendo a maestro spirituale san Roberto Bellarmino.
Lui, che riusciva bene negli affari, si dà assai più allo studio, alla preghiera, alla carità: mira alle missioni e al martirio. Gliene venne l'occasione, ma diversa da quelle sognate: scoppiò la peste e Luigi si prodigò talmente che la contrasse e ne morì il 21 giugno 1591 a soli 23 anni.
Catechista coi ragazzi, premuroso con i poveri e i malati, fatto tutto a tutti: modello e protettore dei giovani che vogliono vivere la propria fede in Cristo.



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Antifona d'ingresso
Chi ha mani innocenti e cuore puro
salirà sul monte del Signore,
e starà nel suo santo luogo. (cf. Sal 24,4.3)


Colletta
O Dio, principio e fonte di ogni bene,
che in san Luigi Gonzaga
hai unito in modo mirabile l'austerità e la purezza,
fa' che per i suoi meriti e le sue preghiere,
se non lo abbiamo imitato nell'innocenza,
lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

1Gv 5,1-5
Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 15

Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.











Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.


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Vangelo

Mt 22,34-40
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
Dio, fonte di gioia e di vita, è il vero tesoro cercato da tutti gli uomini. Con il desiderio di incontrarlo e di essere trasformati dal suo amore, lo invochiamo dicendo:
Fà che ti riconosciamo, Signore.

Nella voce dei pastori che ci guidano e ci parlano in tuo nome:
Nella sete di giustizia che sale da ogni angolo della terra:
Nel desiderio di pace e di bontà che vibra in ogni cuore:
Nell'ansia di ricerca che ci stimola ad andare sempre più in là:
Nel mistero del cuore umano che mai si accontenta:
Nell'ideale di purezza che attira tanti giovani cuori:
Nella gioia che nasce dalle piccole cose:
Nelle meraviglie del creato che parlano di te:
Nell'appello dei poveri, dei sofferenti, della gioventù inquieta:
Nella generosità di chi, giorno per giorno, decide di vivere per gli altri:

Padre, mettiamo il nostro cuore nelle tue mani, perchè tu lo colmi in pienezza e, trasformandolo, lo renda simile al cuore del tuo Unigenito, che ha tanto amato il mondo, e ora regna con te nella gloria per i secoli eterni. Amen.













Preghiera sulle offerte
Concedi, Signore,
che, sull'esempio di san Luigi Gonzaga,
partecipiamo al banchetto celeste,
rivestiti dell'abito nuziale,
per ricevere l'abbondanza dei tuoi doni.
Per Cristo nostro Signore.





Antifona di comunione
Ha dato loro il pane del cielo;
l'uomo ha mangiato il pane degli angeli. (Sal 78,24-25)


Preghiera dopo la comunione
O Dio,
che ci hai nutriti con il pane degli angeli,
fa' che ti serviamo con carità e purezza,
e sull'esempio di san Luigi Gonzaga,
viviamo in perenne rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.





O M E L I E
a cura di
Qumran2.net