LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 25 Giugno 2007 <

Sabato 23 Giugno 2007

Domenica 24 Giugno 2007

Lunedì 25 Giugno 2007

Martedì 26 Giugno 2007

Mercoledì 27 Giugno 2007

Giovedì 28 Giugno 2007

Venerdì 29 Giugno 2007

Sabato 30 Giugno 2007

Domenica 1 Luglio 2007

Lunedì 2 Luglio 2007


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO121 ;
Oggi nella prima lettura inizia la storia di Abramo, modello del cammino di fede di ogni credente.
Le prime parole di Dio a quest'uomo che egli sceglie, lasciano intravedere un amore quanto meno sconcertante: "Vattene dal tuo paese, dalla tua patria, dalla casa di tuo padre". Per andare dove? "Verso il paese che io ti indicherò". Tutto è oscuro, unica meravigliosa luce la promessa: "Farò di te un grande popolo e ti benedirò". Abramo accoglie l'ordine di Dio con obbedienza indiscussa: "Allora Abramo partì come gli aveva ordinato il Signore".
Abramo con i suoi si trova in Canaan come uno straniero, ma qui incomincia a delinearsi il disegno divino:
"Alla tua discendenza io darò questo paese". Quindi è necessario che Abramo muoia, perché le generazioni successive abbiano la vita. E Abramo peregrina da un paese all'altro: "Piantò la tenda... costruì un altare al Signore... levò la tenda..." sono espressioni che si ripetono in queste pagine. Gli basta il suo rapporto con Dio ed essere nella sua volontà.
Così Dio educa Abramo ed ogni credente a successivi distacchi, che possono sembrare duri, ma in realtà sono una liberazione. Bisogna scegliere: o essere posseduto dall'egoismo che vuoi possedere, o essere donati. Abramo ha fatto di sé dono incondizionato, senza sapere nulla di ciò che gli sarebbe accaduto. Ecco la fede: essere aperti, accettare di camminare al buio indefinitamente, incontro a qualcuno a cui diamo fiducia, contenti di dargli quello che ci chiede, di amarlo per se stesso, di mettere in lui la nostra gioia e il nostro amore, in un rapporto di persona a persona che il Signore vuoi fare sempre più bello. Tutto il resto è secondario. "Volontà di Dio, paradiso mio", dicevano i santi.
"Vattene...". E una parola che Dio non ci dice una volta per tutte, perché sempre la nostra è una libertà da liberare. Accogliamola dunque con fiducioso abbandono nel nostro cuore e nella nostra vita.





Ricevi la Liturgia via mail >
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore,
benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre. (Sal 28,8-9)




Colletta
Dona al tuo popolo, o Padre,
di vivere sempre nella venerazione e nell'amore
per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




>

Prima lettura

Gn 12,1-9
Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.

Parola di Dio















>

Salmo responsoriale

Sal 32

Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.







Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.

>

Vangelo

Mt 7,1-5
Togli prima la trave dal tuo occhio.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, nella sua immensa bontà il Padre ha sacrificato il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Rivolgiamoci a lui con fiducia, certi che esaudirà la nostra unanime preghiera, dicendo:
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.

Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché l'esercizio del loro ministero sia sempre testimonianza limpida di profonda conversione a Dio. Preghiamo:
Per i popoli oppressi da regimi dittatoriali, perché il conforto della fede li aiuti a spezzare la spirale della violenza e a confidare nella provvidenza divina. Preghiamo:
Per i giudici e quanti operano nel campo della giustizia, perché svolgano la loro azione con onestà e retta coscienza, cercando sempre la verità e il rispetto di ogni uomo. Preghiamo:
Per i carcerati, perché la privazione della libertà li conduca a un pentimento profondo e sincero e a confidare nella misericordia di Dio. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché impariamo a correggere noi stessi prima degli altri e a liberare il nostro cuore dall'egoismo per amare i fratelli come Dio li ama. Preghiamo:
Per quanti sono impegnati nelle forze dell'ordine.
Per quanti scelgono l'obiezione di coscienza.

O Signore, Padre di bontà e di misericordia, donaci un cuore retto e capace di seguirti sopra ogni cosa, affinché nella Chiesa e nel mondo trionfi la legge dell'amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, la nostra offerta:
questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi,
perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi,
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. (Sal 145,15)

Oppure:
Dice il Signore: "Io sono il buon pastore,
e dò la mia vita per le mie pecore". (Gv 10,11.15)


Preghiera dopo la comunione
O Dio che ci hai rinnovati
con il corpo e sangue del tuo Figlio,
fa' che la partecipazione ai santi misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 25-06-2018)
Togli prima la trave dal tuo occhio
Correggere il fratello perché non offenda il suo Dio e Signore e anche perché cammini di verità in verità e di luce in luce, è cosa più che necessaria. Ma quale regola oggi Gesù ci dona per una correzione efficace, giusta, santa? La via offertaci da Gesù è a nostra perfetta esemplarità. La correzion ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-06-2018)
Commento su Mt7,1-3
?Non giudicate per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con cui misurate sarete misurati.? Mt7,1-3 Come vivere questa Parola? Il Maestro è perentorio: ?Non giudicate!? Sul fatto dell'esprimere valutazioni negative nei confronti degli altri ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 26-06-2017)
Non giudicate, per non essere giudicati
Il giudizio proibito è sentenza di esclusione dal regno di Dio operato dall'uomo. Nessuno può escludere un solo uomo dal Vangelo, giudicandolo non degno di esso. Ogni giudizio o discernimento sul bene e sul male, sulla verità e sulla falsità è obbligatorio. Gesù stesso lo richiede, lo esige, vuole s ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-06-2016)
Non giudicate, per non essere giudicati
Il ministero di giudice il Padre lo ha conferito a Cristo Risorto, a Cristo che ha superato la prova dell'amore comandato, dell'obbedienza chiesta, della sofferenza fino al dono totale di sé sul patibolo della croce. Mentre Gesù era nel suo corpo mortale il Padre gli ha consegnato un'altra missione ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-06-2016)
Commento su Mt 7,1
«Non giudicate, per non essere giudicati» Mt 7,1 Come vivere questa Parola? Gesù nel Vangelo ci esorta a non giudicare, perché non sappiamo le intenzioni profonde di una persona che agisce, non conosciamo i motivi interiori che la spingono a comportarsi in un certo modo. Purtroppo qualche volta m ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-06-2015)

Il rischio di passare da un eccesso all'altro è sempre presente nella Chiesa. Veniamo da un passato in cui si giudicava con severità ogni atteggiamento, e il confine fra etica e pettegolezzo era molto labile. Una severità che, pur partendo da buone intenzioni, finiva col far diventare il cristianesi ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-06-2015)
Commento su Mt 7, 3-5
«Non giudicate, per non essere giudicati [...]. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 22-06-2015)
Mentre nel tuo occhio c'è la trave
Essere giudici, spietati critici, eterni mormoranti dei fratelli è facile. Diviene difficile essere severi con se stessi. Ma questo è il male dell'uomo. Si pensa sempre giusto, vede sempre peccatori gli altri. Ascoltiamo quanto è accaduto a Davide e capiremo. Il Signore mandò il profeta Natan a Dav ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 23-06-2014)

Papa Francesco raggiunge i cuori di molti credenti e sta rendendo uno splendido servizio al vangelo. Il suo parlare schietto, cordiale, diretto, raggiunge molti credenti e riavvicina quanti, nel passato, sono rimasti delusi da qualche atteggiamento della Chiesa. Uno degli aspetti positivi del suo ap ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 23-06-2014)
Togli prima la trave dal tuo occhio
La correzione fraterna è obbligo per ogni cristiano. Essa però dovrà essere sempre operata dalla più alta carità, misericordia, pietà, compassione, perdono. Per questo è necessario che colui che intende e vuole aiutare i suoi fratelli, sia lui per primo libero da ogni imperfezione, ogni peccato, ogn ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 23-06-2014)
Commento su Mt 7,3-4
"Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave?" Mt 7,3-4 Come vivere questa Parola? Proprio ieri mi è entrato nell ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 25-06-2012)
Commento su Matteo 7,1-5
Siamo sempre molto abili nel giudicare chi ci sta accanto. Crediamo di sapere, di conoscere, di capire chi ci è vicino. E, troppo spesso, il giudizio che diamo è negativo, tranciante, eccessivo. Se una persona commette un errore, subito esce dalla nostra sfera di amicizia, o, al massimo, gli rivolgi ...
(continua)