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Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
DO135 ;
Oggi in modo particolare risplende nel Vangelo l'amore di Gesù per i peccatori. Egli chiama a seguirlo un uomo che proviene dalla cerchia dei pubblicani, odiati e disprezzati come asserviti ai pagani dominatori. E già uno scandalo per i farisei, che considerano inderogabile, se si vuol essere "giusti", la separazione dei peccatori. Ma lo scandalo giunge al colmo quando Gesù non lo allontana dai compagni della sua risma, anzi si mette a tavola a casa sua, in un banchetto che vede riuniti, con Gesù e i suoi discepoli, "molti pubblicani e peccatori". "Perché domandano ai suoi discepoli il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?". Ma la risposta di Gesù è decisa: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati... Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori".
Bisogna mettersi tra i peccatori, per ottenere misericordia. Su questo punto ci può essere una deviazione nella devozione al sacro cuore, cioè la possibilità di una riparazione che diventa farisaica: "Noi santi, noi giusti ripariamo per i peccatori!". No. Riparare vuol dire mettersi tra i peccatori, in mezzo a loro da peccatori quali siamo, e pregare per noi e per gli altri per ottenere perdono e salvezza, che è sempre un dono gratuito. Chi si fa forte della propria presunta giutizia, si chiude alla misericordia di Dio.
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Antifona d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal 47,2)
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Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di adozione,
fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Gen 23,1-4.19; 24,1-8.62-67
Isacco amò Rebecca e trovò conforto dopo la morte della madre.
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Dal libro della Gènesi
Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. Sara morì a Kiriat Arbà, cioè Ebron, nella terra di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla.
Poi Abramo si staccò dalla salma e parlò agli Ittiti: «Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via il morto e seppellirlo». Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nella terra di Canaan.
Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in tutto. Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, ma che andrai nella mia terra, tra la mia parentela, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco».
Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questa terra, dovrò forse ricondurre tuo figlio alla terra da cui tu sei uscito?». Gli rispose Abramo: «Guàrdati dal ricondurre là mio figlio! Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha preso dalla casa di mio padre e dalla mia terra natia, che mi ha parlato e mi ha giurato: "Alla tua discendenza darò questa terra", egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per mio figlio. Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là mio figlio».
[Dopo molto tempo] Isacco rientrava dal pozzo di Lacai Roì; abitava infatti nella regione del Negheb. Isacco uscì sul far della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora ella prese il velo e si coprì. Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 105
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Rendete grazie al Signore, perché è buono.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?
Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo.
Visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità.
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Canto al Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
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Mt 9,9-13
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: "Misericordia io voglio e non sacrifici". Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Gesù siede volentieri alla mensa dei peccatori, perché ama infinitamente l'uomo, e con il suo perdono lo rinnova e lo guarisce. Per la mediazione di Cristo redentore, rivolgiamoci al Padre, dicendo:
Per la tua misericordia, ascoltaci, o Signore.
Per il Papa, i vescovi, i presbiteri: sull'esempio di Cristo siano misericordiosi con i peccatori, vadano alla ricerca dei lontani, diventino missionari degli ultimi e degli abbandonati. Preghiamo:
Per chi è spaventato della gravità delle proprie colpe: sappia guardare con fiducia al Cristo che ha già sconfitto il peccato e la morte. Preghiamo:
Per chi si scandalizza della bontà e della misericordia di Dio: superi l'orgoglio di considerarsi senza peccato e gioisca della gratuità dell'amore. Preghiamo:
Per i coniugi che non riescono a vivere il perdono reciproco: riscoprano la profondità dell'amore che è paziente, benigno, accogliente e misericordioso. Preghiamo:
Per i nostri defunti: sperimentino la grandezza della bontà del Signore e vivano eternamente nella sua pace. Preghiamo:
Per chi abitualmente trae profitto dall'incompetenza altrui.
Perché la nostra comunità sia sempre distaccata dal denaro.
La tua gloria, o Signore, è l'uomo vivente; la parola che abbiamo ascoltato fruttifichi dentro di noi e purifichi il nostro cuore perché possiamo, con il Cristo tuo Figlio, rendere gloria a te che sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
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Preghiera sulle offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali
compi l'opera della redenzione,
fa' che il nostro servizio sacerdotale
sia degno del sacrificio che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome. (Sal 103,1)
Oppure:
"Padre, prego per loro, perché siano in noi una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato", dice il Signore. (Gv 17,20-21)
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Preghiera dopo la comunione
La divina Eucaristia,
che abbiamo offerto e ricevuto, Signore,
sia per noi principio di vita nuova,
perché, uniti a te nell'amore,
portiamo frutti che rimangano per sempre.
Per Cristo nostro Signore.
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 05-07-2019)
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Non sono i sani che hanno bisogno del medico
Indipendentemente dall'agire di Gesù, i farisei, cultori della santità di Dio, avrebbero dovuto sapere che, dal primo peccato nel giardino dell'Eden, è Dio che è sempre andato alla ricerca del peccatore per invitarlo alla conversione e al ritorno nella sua obbedienza. Tutti i profeti sono un invito ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 07-07-2017)
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Ed egli si alzò e lo seguì
Gesù è vero Sacerdote, vero Re, vero Profeta. Sono questi tre ministeri interamente da vivere in funzione della creazione del vero bene per ogni uomo, attualmente schiavo e prigioniero della falsità e della menzogna del principe del mondo, che si concretizza nella storia come idolatria e immoralità. ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 04-07-2014)
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Matteo parla di Matteo. Racconta il momento in cui ha lasciato tutto per incontrare Tutto. In quel paese diventato importante dopo la divisione del regno di Erode fra i suoi figli, luogo di frontiera e di controllo, poteva esercitare con profitto il suo ruolo di esattore. La sua vita era orientata, ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 04-07-2014)
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Gesù vide un uomo, chiamato Matteo
Gesù è libero da tutte le strutture di peccato che condannano l'uomo nella sua carcerata solitudine. Nulla è più triste del carcere del peccato. È un carcere quello del peccato che ti segue, ti insegue, ti perseguita, non ti lascia mai, neanche per un istante. Carcere è la ricchezza. Carcere è il po ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 05-07-2013)
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Commento su Mt 9,9-13
Mette sempre i brividi leggere la chiamata di Levi raccontata da Levi. Sembra un resoconto cronachistico, in realtà si sente che vibra di passione e di compassione, nonostante siano passati trent'anni da quegli eventi. Vibra perché egli si ricorda bene di quel momento in cui l'ospite di Simone il pe ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 05-07-2013)
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Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati
Se ci feriamo, se stiamo male fisicamente andiamo dal medico, ma se il nostro stare male dipende dal cuore, dalla nostra anima, dalle cose che non vanno nella vita, da un amore deluso a chi ci rivolgiamo? Se ne possono pensare tante, si può parlare con l'amico o l'amica del cuore, con uno psicologo, ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 05-07-2013)
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Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori
Il Signore parla, ma l'uomo non vi presta attenzione. Il Signore rivela il suo cuore ricco di misericordia, compassione, pietà, ma l'uomo persevera nelle sue vie. Dio proclama il perdono dopo il peccato, ma l'uomo non vuole che il peccatore venga perdonato.
Mi fu rivolta questa parola del Signore ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 06-07-2012)
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Commento su Matteo 9,9-13
È seduto al banco delle imposte Matteo, quando incrocia lo sguardo di quel falegname ospite in casa di Simone il pescatore. Pensa che gli voglia chiedere qualcosa, un favore, uno sconto, un aiuto. È temuto Levi, è un pubblicano che riscuote le tasse per conto dei romani. Lo odiano tutti, visceralmen ...
(continua)
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