LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 31 Luglio 2007 <

Domenica 29 Luglio 2007

Lunedì 30 Luglio 2007

Martedì 31 Luglio 2007

Mercoledì 1 Agosto 2007

Giovedì 2 Agosto 2007

Venerdì 3 Agosto 2007

Sabato 4 Agosto 2007

Domenica 5 Agosto 2007

Lunedì 6 Agosto 2007

Martedì 7 Agosto 2007


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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Martedì della XVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO172 ;
Oggi ci soffermiamo sulla prima lettura, perché il Vangelo è quello su cui abbiamo meditato in una delle domeniche passate. In questo brano di Esodo notiamo che nell'Antico Testamento già si rivela in abbozzo il progetto di Dio di abitare in mezzo al suo popolo, anzi di avere con ciascuno di noi un rapporto personale profondo. Questa intenzione divina incomincia ad aver vita con l'iniziativa di Mosè che pianta la tenda e la chiama "tenda del convegno". "L'aveva piantata dice la Bibbia fuori dell'accampamento, ad una certa distanza": Dio infatti non può abitare in mezzo al suo popolo, perché il popolo ha peccato, si è allontanato da lui, è stato idolatra. La tenda quindi è distante, però è accessibile: "A questa tenda si recava chiunque volesse consultare il Signore". Giovanni nel Nuovo Testamento ci dirà che il Verbo di Dio, il Figlio di Dio, ha posto la sua tenda in mezzo a noi.
Mosè entrava nella tenda e, afferma la Scrittura, "il Signore parlava con lui faccia a faccia, come un uomo parla con un altro uomo". Abbiamo di nuovo un abbozzo del progetto di Dio, cioè dell'incarnazione. Mosè si trova a faccia a faccia con il Signore, in modo misterioso, e il Signore gli parla come potrebbe parlare un uomo. Dio non si è ancora incarnato, il Figlio di Dio non si è ancora fatto uomo, ma in questo episodio, in cui Dio parla a Mosè come un uomo parla con un altro, c'è una certa somiglianza con quello che avverrà nel Nuovo Testamento. Con l'incarnazione di Gesù veramente un uomo ci parla, un uomo che nello stesso tempo è Dio e che ci parla non soltanto come un uomo ad un altro uomo, ma come un amico parla con un amico:
"Non vi chiamo più servi... vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi" (Gv 15, 15). Nella nuova alleanza ogni uomo, ciascuno di noi è invitato a questo rapporto personale, profondo con Dio, un~rapporto non soltanto faccia a faccia, ma cuore a cuore. E un privilegio meraviglioso, che dobbiamo accogliere con rispetto, con ammirazione, con riconoscenza. L'Eucaristia ci offre l'inaudita possibilità di ricevere Gesù, il Figlio di Dio fatto nostro fratello, nostro amico, non soltanto in mezzo a noi, ma dentro di noi, per parlare con lui, per ascoltarlo, per lasciare che egli guidi tutta la nostra vita e la riempia del suo amore. il Signore ci aiuti ad apprezzare sempre meglio questi doni sublimi.


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Antifona d'ingresso
Dio sta nella sua santa dimora;
ai derelitti fa abitare una casa,
e dà forza e vigore al suo popolo. (Sal 68,6-7.36)


Colletta
O Dio, nostra forza e nostra speranza,
senza di te nulla esiste di valido e di santo;
effondi su di noi la tua misericordia
perché, da te sorretti e guidati,
usiamo saggiamente dei beni terreni
nella continua ricerca dei beni eterni.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

Es 33,7-11; 34,5-9.28
Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia.

Dal libro dell'Èsodo

In quei giorni, Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, a una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda.
Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
Il Signore scese nella nube [sul monte Sinai], si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità».
Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.

Parola di Dio






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Salmo responsoriale

Sal 102

Misericordioso e pietoso è il Signore.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d'Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Quanto dista l'oriente dall'occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

















Canto al Vangelo (Mt 13,19.23)
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.



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Vangelo

Mt 13,36-43
Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
La nostra preghiera si unisce a quella della Chiesa che celebra e rinnova il mistero della morte e risurrezione di Cristo. Con lui innalziamo a Dio le nostre suppliche, dicendo:
Ascolta, Signore, la nostra preghiera.

Perché la comunità cristiana, assistita dallo Spirito di verità, accolga e valorizzi tutto ciò che è buono, vero e giusto. Preghiamo:
Perché i governanti e i pubblici amministratori collaborino alla diffusione del regno di Dio promuovendo gli ideali della giustizia e della pace. Preghiamo:
Perché i responsabili dell'opinione pubblica favoriscano la crescita delle persone, educandole alla distinzione del bene e del male. Preghiamo:
Perché coloro che soffrono per la presenza operante del male nel mondo, incontrino fratelli che li illuminino e li incoraggino. Preghiamo:
Perché ciascuno di noi, con il discernimento e il rinnovamento personale, compia scelte chiare alla luce degli insegnamenti di Gesù e della Chiesa. Preghiamo:
Perché otteniamo il dono della pazienza e della misericordia.
Perché facciamo crescere la Parola dentro di noi.

O Signore, buono e pietoso, donaci uno spirito nuovo che sappia riconoscere in ogni avvenimento della storia la tua mano provvidente, che porta tutto a compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.





Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, queste offerte
che la tua generosità ha messo nelle nostre mani,
perché il tuo Spirito,
operante nei santi misteri,
santifichi la nostra vita presente
e ci guidi alla felicità senza fine.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Anima mia, benedici il Signore:
non dimenticare tanti suoi benefici. (Sal 103,2)

Oppure:
Beati i misericordiosi: essi troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore: essi vedranno Dio. (Mt 5,7-8)



Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre, che ci hai dato la grazia
di partecipare al mistero eucaristico,
memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio,
fa' che questo dono del suo ineffabile amore
giovi sempre per la nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 31-07-2018)
La zizzania sono i figli del maligno
Avendo oggi abolito l'uomo la distinzione tra bene e male, verità e falsità, giustizia e ingiustizia secondo Dio, ha anche cancellato dalla mente e dal cuore la verità del giudizio, della responsabilità, della morte eterna. Le conseguenze di una tale cancellazione o abolizione sono la devastazione d ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 26-07-2016)
E li getteranno nella fornace ardente
La verità della duplice via che conduce all'eternità, la via della luce e la via delle tenebre, è patrimonio indiscusso della rivelazione biblica. Ad Abacuc il Signore gli rivela anche che bene e male devono coabitare. Il giusto vive di fede in questo mondo di male, malvagità, prepotenza, ogni altro ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-07-2015)

Quanto ottimismo suscitano in noi le parole di Gesù! Dicevamo, proprio ieri, di quanto sia difficile vedere nel mondo intorno a noi la presenza risolutiva di Dio e di come siamo chiamati ad uscire dalla logica mondana per leggere con uno sguardo di fede la realtà che ci circonda. Gesù ci aiuta con l ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 28-07-2015)
Li getteranno nella fornace ardente
La fede cristiana senza la verità piena su Dio, Cristo Gesù, la Chiesa, l'uomo, il presente, il passato, il tempo, l'eternità, è come una medicina fatta di molti ingredienti accessori, ma priva del principio attivo. Come è il principio attivo che crea la differenza tra una medicina ed un'altra, così ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-07-2013)
Commento su Mt 13,36-43
Esiste il male, e agisce, funziona, opera. Spesso si parla del maligno, nella Bibbia, a lui si attribuivano gli aspetti negativi della realtà ma anche le cose che non si riuscivano a spiegare come ad esempio alcune manifestazioni di malattie neurologiche o psichiatriche. L'approccio biblico è sempli ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-07-2013)
Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro
La distinzione o separazione eterna tra quanti hanno vissuto da pii, giusti, nel timore del Signore e quanti invece hanno agito da empi, idolatri, malvagi, violenti, approfittatori, estorsori, avari, usurai, omicidi, delinquenti, è rivelazione e verità già acquisita in pienezza di verità nell'Antico ...
(continua)

  Sant'Ignazio di Loyola

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: Sant'Ignazio di Loyola
S0731 ;

La personalità di sant'Ignazio è molto ricca e complessa e io non ho la pretesa di presentarla. Voglio soltanto considerarne due aspetti: la grazia che egli aveva di trovare Dio in tutto e la ricerca perseverante della volontà di Dio, nella luce di Cristo.
Ignazio ha avuto la grazia di vedere Dio in tutto; di contemplarlo nella creazione, nella storia, di trovarlo non soltanto nelle cerimonie religiose ma nelle azioni di ogni giorno e in ogni circostanza: dicono che egli si commuoveva fino alle lacrime davanti a un fiorellino, perché in esso vedeva la bellezza di Dio. E incoraggiava i suoi compagni a vedere in tutto la gloria di Dio, a trovare Dio in tutto, ad amare Dio in tutto. Trovare Dio in tutto è un segreto molto importante per la vita spirituale. Dio non è un essere solitario, che se ne sta in cielo: è un Dio presente in tutto, e non solo presente, ma che agisce in tutto, e sempre con il suo amore.
La ricerca di Dio per sant'Ignazio era una realtà e non un sogno indistinto, non lo cercava con l'immaginazione e la sensibilità; voleva realmente trovarlo e per questo ricercava in tutto la volontà di Dio. Era un uomo riflessivo, che studiava, esaminava e cercava con pazienza la soluzione più giusta.
Ignazio confidava di poter trovare la volontà di Dio mediante la preghiera, nelle consolazioni e nelle desolazioni dello spirito. Quando si trattava di cose importanti egli rifletteva per settimane intere, pregava, offriva la Messa, per trovare quello che Dio voleva. Così la ricerca di Dio era molto concreta, e altrettanto concreto il suo vivere con Dio.
Egli ebbe un desiderio ardente di conoscere Cristo intimamente, di amarlo, di servirlo per sempre con tutto se stesso. E ricevette la risposta del Padre a La Storta, in una visione che lo colmò di gioia: "Io voglio che tu mi serva". Servire il Padre e il Figlio, il Padre per mezzo del Figlio fu la felicità di sant'Ignazio, in un amore totale: trovare Dio e trovarlo nell'essere compagno di Cristo.




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Antifona d'ingresso
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
in cielo, in terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore
a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10-11)



Colletta
O Dio, che a gloria del tuo nome
hai suscitato nella Chiesa
sant'Ignazio di Loyola, concedi anche a noi,
con il suo aiuto e il suo esempio,
di combattere la buona battaglia del Vangelo,
per ricevere in cielo la corona dei santi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

1Cor 10,31-11,1
Fate tutto per la gloria di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio.
Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza.
Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 33

Benedirò il Signore in ogni tempo.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.










Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 14,25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La chiamata del Signore segna l'inizio di una vita nuova, in cui sono necessari sacrificio e saggezza. Con sant'Ignazio, con abbandono filiale, diciamo:
Fà che amiamo la tua volontà , o Padre.

Perchè ogni cristiano senta la gioia e la responsabilità di essere parte viva della Chiesa. Preghiamo:
Perchè i laici, in particolare riscoprano la bellezza e la grandezza della loro vocazione in Cristo. Preghiamo:
Perchè, attraverso la testimonianza dei cristiani, il mondo sperimenti la potenza della risurrezione di Cristo. Preghiamo:
Perchè cultura e vangelo tornino a incontrarsi e a dialogare per il bene dell'umanità. Preghiamo:
Perchè ognuno di noi scopra la saggezza che rende disposti a perdere tutto per incontrare Cristo. Preghiamo:
Per chi tenta di uscire da una situazione di peccato.
Per le case di preghiera della nostra diocesi.

Padre, che sovrintendi alla costruzione della città terrena come di quella celeste, accogli le nostre invocazioni, perchè possiamo preparare un futuro migliore e sempre più vicino al tuo regno. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, l'offerta che ti presentiamo
nel ricordo di sant'Ignazio di Loyola,
e fa' che questo sacramento,
sorgente di ogni santità della Chiesa,
ci santifichi nella verità.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra,
e come vorrei che fosse già acceso",
dice il Signore. (Lc 12,49)


Preghiera dopo la comunione
Signore,
il sacrificio che ci hai dato la gioia di celebrare
nel ricordo di sant'Ignazio di Loyola,
orienti tutta la nostra vita
alla lode perenne del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Paolo Curtaz     (Omelia del 31-07-2012)
Commento su Matteo 13,36-43
Gesù è attento al destino del Cosmo, alle cose ultime. Noi, invece, siamo solo preoccupati della nostra realizzazione, figli di una generazione gretta ed egoista che non si accorge di quello che accade fuori dalla porta del nostro appartamento. Spesso pensiamo che se la nostra vita è positiva e pien ...
(continua)