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Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
DO263 ;
C'è un contrasto molto forte fra la prima lettura e il Vangelo. Le esigenze di Gesù sono radicali: "Seguimi... Lascia che i morti seppelliscano i loro morti... Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio". Nella prima lettura la pietà filiale si esprime in modo commovente:
Neemia è triste perché la città dove sono i sepolcri dei suoi padri è in rovina e vuole ricostruirla, proprio in funzione di quelle care tombe.
Quale trasformazione di sentimenti opera la presenza di Gesù nella vita dell'uomo! Ormai, come leggiamo nella seconda lettera ai Corinzi, siamo nel tempo in cui "quelli che vivono non devono più vivere per se stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro... Ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne... Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco, ne sono nate di nuove".
Il distacco che Gesù chiede a chi lo segue è in vista di questa vita nuova, della nuova creazione che egli ha operato con la sua morte e risurrezione. Ormai siamo "viventi in Dio, in Cristo Gesù".
Chiediamo a lui il dono di vivere davvero da risorti, pieni di slancio per la vita celeste che ci è stata già data e che deve crescere in noi fino a quando la possederemo per sempre.
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Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l'hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti:
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)
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Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Ne 2,1-8
Se piace al re, mandami nella città dei miei padri, perché io possa ricostruirla.
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Dal libro di Neemìa
Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo diedi. Non ero mai stato triste davanti a lui.
Ma il re mi disse: «Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può essere altro che un'afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non essere triste, quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?».
Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il Dio del cielo e poi risposi al re: «Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla».
Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: «Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?». Dunque la cosa non spiaceva al re, che mi lasciava andare, e io gli indicai la data.
Poi dissi al re: «Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare fino ad arrivare in Giudea, e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per munire di travi le porte della cittadella del tempio, per le mura della città e la casa dove andrò ad abitare». Il re mi diede le lettere, perché la mano benefica del mio Dio era su di me.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 136
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Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo.
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
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Canto al Vangelo (Fil 3,8)
Alleluia, alleluia.
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura,
per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.
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Lc 9,57-62
Ti seguirò dovunque tu vada.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Fratelli, anche oggi il Signore ci convoca alla mensa della parola e del pane. Rimaniamo in ascolto e disponiamoci alla sequela, invocando su di noi lo spirito del Risorto. Preghiamo insieme:
Donaci, o Padre, un cuore fedele.
Per il popolo dei battezzati, perché al dono della vocazione in Cristo risponda col suo umile si, prezioso agli occhi di Dio. Preghiamo:
Per ogni uomo in attesa della verità, perché gli giunga la buona notizia del vangelo attraverso il dialogo con i credenti. Preghiamo:
Per i discepoli della parola e della carità, perché le fatiche del ministero li rendano forti e lieti nell'impresa di partecipare agli uomini l'amore divino. Preghiamo:
Per chi non crede più, perché la testimonianza dei credenti crei un varco nel cerchio dell'indifferenza o del dubbio. Preghiamo:
Per noi che oggi abbiamo risposto alla chiamata di questa eucaristia, perché la sequela di Cristo ci affratelli e ci rinnovi. Preghiamo:
Perché nella nostra comunità sorgano vocazioni sacerdotali.
Perché ci confrontiamo seriamente con il vangelo odierno.
O Signore, ti abbiamo manifestato con umile fiducia i nostri desideri. Li affidiamo a te perché abbiano compimento, nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da quest'offerta della tua Chiesa
fa' scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo:
in essa mi hai dato speranza,
nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)
Oppure:
Da questo abbiamo conosciuto l'amore di Dio:
egli ha dato la sua vita per noi,
e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16)
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Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell'anima e nel corpo,
perché, comunicando a questo memoriale
della passione del tuo Figlio,
diventiamo eredi con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.
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don Nicola Salsa (Omelia del 02-10-2019)
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La forza della semplicità
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(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 03-10-2018)
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Commento su Lc 9,57-62
«Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
Lc 9,57-58
Come vivere questa Parola?
Bello lo slancio entusiasta di quel ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 03-10-2018)
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Non ha dove posare il capo
A volte è necessario leggere il Vangelo servendosi di esempi troppo materiali, ma che esprimo in pienezza di verità quanto è nascosto in ogni Parola di Gesù Signore. Un uomo entra in un negozio. Compra un oggetto. Una volta che ha pagato il prezzo corrispettivo, l'oggetto è suo e può servirsene seco ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 28-09-2016)
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Mentre camminavano per la strada
Dal momento della sua investitura messianica presso il fiume Giordano da parte del Padre, che manda su di Lui lo Spirito Santo, sotto forma corporea come di colomba, Gesù si incammina sulla via verso il Golgota. Dalla regione del Giordano in Galilea, dalla Galilea verso Gerusalemme, dove si conclude ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 30-09-2015)
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Per quale ragione siamo cristiani? Perché siamo discepoli? Molti, com'è naturale che sia, lo sono perché educati alla fede cristiana, perché hanno ricevuto quel tipo di messaggio e, spero!, da adulti se ne sono appropriati con coscienza e intelligenza. Ma cosa significa essere discepoli? Gesù spiega ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 30-09-2015)
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Ti seguirò dovunque tu vada
La più bella sequela che viene narrata dall'Antico Testamento è quella operata da Rut. Per amore della suocera è disposta anche a cambiare i suoi dèi. Essa lascia tutto: la casa, la sua famiglia, i suoi parenti, la sua lingua, ogni sua abitudine. È come se fosse una donna senza alcuna radice, una fo ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 01-10-2014)
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Gesù ha deciso, è assolutamente determinato: col volto indurito si dirige verso la Gerusalemme che uccide i profeti. I suoi discepoli non sono all'altezza della situazione e ancora non hanno capito cosa stia veramente succedendo: Giovanni ha appena proposto la distruzione del villaggio di samaritani ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 01-10-2014)
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Tu invece va' e annuncia il regno di Dio
Gesù non scrive un trattato sulle esigenze della sequela. In tre piccolissime frasi racchiude tutti i volumi che si sono scritti o si scriveranno sul missionario del Vangelo e sulla sua missione di salvezza. Gesù vuole dei missionari interamente dipendenti dal Padre, consegnati nelle sue mani, liber ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 01-10-2014)
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Commento su Gb 9, 1
"In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?"
Gb 9, 1
Come vivere questa Parola?
Giobbe ha ascoltato con pazienza tre suoi amici. Ognuno di loro aveva cose sagge da dirgli riguardo a Dio e a come interpretare tutto ciò che gli era accaduto.
Giobbe ascolta davvero e ...
(continua)
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Monaci Benedettini Silvestrini (Omelia del 02-10-2013)
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I loro angeli vedono sempre la faccia del Padre mio
Stupendo questo piccolo brano del Vangelo, in una settimana liturgica nella quale lo stesso Gesù ci parla spesso dei piccoli e dei semplici. L'invito all'umiltà nel servizio verso i fratelli non è solo una norma di comportamento. Nella festa degli angeli assume un significato ben preciso. L'invito d ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 03-10-2012)
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Commento su Luca 9,57-62
Non è banale essere discepoli, non è scontato. Gesù non cerca seguaci a tutti i costi, pone dei limiti, manifesta delle precise esigenze. Il brano di oggi è illuminante ed esemplare e ci obbliga a riflettere sul nostro modo di essere discepoli. Gesù non vuole persone che lo cerchino per rifugiarsi i ...
(continua)
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