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Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
DO306 ;
Gesù nel Vangelo odierno ci precisa un aspetto della santità al quale spontaneamente non penseremmo:
per salire nella santità bisogna che discendiamo.
Ascoltando la proclamazione di Paolo: "In tutte queste cose noi siamo più che vincitori", si pensa naturalmente a un cammino verso la gloria, a una strada in salita. Ed è vero. Ma Gesù ci dice che questa strada ascendente in realtà si percorre camminando in discesa: andare all'ultimo posto, scegliere l'ultimo posto. E questo è contemporaneamente rassicurante ed esigente. E rassicurante perché non ci viene chiesto di fare delle scalate straordinarie, di assomigliare agli alpinisti che arrivano in vetta all'Hymalaya servendosi dei mezzi più perfezionati e dopo un allenamento estremamente duro. Ci è domandato solo di andare umilmente più in basso che possiamo. Chi non è capace di andare all'ultimo posto? È sempre possibile a chiunque.
Ma noi sappiamo che è anche molto esigente, esigente per il nostro amor proprio, per il nostro orgoglio, che non ci rende facile metterci al di sotto del rango che pretendiamo di avere. Noi tendiamo piuttosto a prendere un posto anche solo un po' più in alto di quello che ci spetta.
Gesù lo nota finemente e ci propone un ragionamento conforme alla nostra mentalità: se tu prendi un posto migliore di quello a cui hai diritto, rischi di essere umiliato: se invece vai a metterti in un posto inferiore, sarai esaltato.
Mettersi da sé all'ultimo posto è certamente difficile per l'amor proprio, ma è la via più sicura per essere esaltati. E esigente, ma Gesù ci fa vedere che è semplice e che ci stabilisce nella pace. Non fare sogni straordinari, neppure di santità, ma camminare nell'umiltà, riconoscendo che siamo deboli, imperfetti, tanto spesso infedeli alla voce di Dio e non scoraggiarci, ma lodare ancora di più il Signore per la sua bontà e la sua misericordia, è la strada in discesa che ci fa salire verso di lui.
Ci sono dunque due prospettive da unire: una prospettiva grandiosa che corrisponde alla chiamata di Dio, che ci vuole santi, immacolati, senza macchia né ruga, come scrive Paolo agli Efesini a proposito della Chiesa, sposa splendente che Cristo vuol presentare al Padre; e insieme una prospettiva di umiltà, di semplicità, di fiducioso abbandono, come bambini che neppure pensano ai primi posti, ma accettano di rimanere all'ultimo, fino a quando il Padre non li inviterà a salire verso di lui.
Domandiamo a Maria di insegnarci la strada della vera santità, lei che ha saputo unire alla straordinaria magnanimità che il Magnificat ci rivela un'umiltà ancor più straordinaria, una semplicità che ci riempie di ammirazione e di meraviglia.
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Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)
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Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa' che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Rm 11,1-2.11-12.25-29
Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?
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Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio.
Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!
Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'ostinazione di una parte d'Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvato, come sta scritto:
«Da Sion uscirà il liberatore,
egli toglierà l'empietà da Giacobbe.
Sarà questa la mia alleanza con loro
quando distruggerò i loro peccati».
Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 93
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Il Signore non respinge il suo popolo.
Beato l'uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.
Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.
Se il Signore non fosse stato il mio aiuto,
in breve avrei abitato nel regno del silenzio.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
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Canto al Vangelo (Mt 11,29)
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
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Lc 14,1.7-11
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
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Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cédigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Nell'attesa del giorno in cui l'amore di Dio sarà perfetto in noi, rivolgiamo la preghiera al Padre con umiltà e semplicità. Diciamo insieme:
Purifica il tuo popolo, Signore.
Signore, che ti riveli ai semplici e agli umili, dona alla tua Chiesa la forza di vivere e di annunciare la tua unica e grande paternità, che rende tutti gli uomini fratelli amati personalmente da te. Preghiamo:
Signore, che ti riveli nel silenzio, ascolta la preghiera dei poveri che pongono in te ogni speranza, e mostra loro il tuo volto. Preghiamo:
Signore, che ti mostri nel volto dei sofferenti, converti il cuore dei potenti della terra perché collaborino con onestà e prontezza alla perequazione dei beni. Preghiamo:
Signore, che non guardi l'apparenza ma li cuore dell'uomo, aiuta i genitori a educare i figli, non alla provvisorietà dell'effimero, ma alla scelta dei valori morali e religiosi. Preghiamo:
Signore, nascosto in questo pane e questo vino, insegna alla nostra comunità il servizio umile e generoso ai fratelli, sapendo che solo da te viene la vera ricompensa. Preghiamo:
Perché, finché abbiamo tempo, operiamo il bene.
Perché interrompiamo la catena delle raccomandazioni.
Signore, che hai mandato il tuo Figlio a salvarci nell'umiltà della natura umana, accogli la preghiera del tuo popolo perché, libero da ogni vano desiderio, trovi in te la sua beatitudine. Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo:
quest'offerta,
espressione del nostro servizio sacerdotale,
salga fino a te e renda gloria al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Esulteremo per la tua salvezza
e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6)
Oppure:
Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso,
offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. (Ef 5,2)
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Preghiera dopo la comunione
Signore, questo sacramento della nostra fede
compia in noi ciò che esprime
e ci ottenga il possesso delle realtà eterne,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 03-11-2018)
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Commento su Lc14, 7-11
«Gesù vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: ?Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: cedigli il posto! Allora dovrai con v ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 03-11-2018)
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Và a metterti all'ultimo posto
Ogni uomo è posto da Dio sulla terra per svolgere un mistero, la cui origine può venire solo dal suo Creatore e Signore. La grandezza di un uomo è rimanere sempre nella divina volontà, nell'obbedienza al comando ricevuto. Nella disobbedienza non c'è vita. L'apologo di Iotam è molto istruttivo al rig ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 04-11-2017)
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Notando come sceglievano i primi posti
Nella Scrittura Antica sempre il Signore invita i suoi fedeli a fare di due virtù la loro stessa carne e il loro stesso sangue. Esse sono umiltà e mitezza. Solo chi possiede queste due virtù è grande presso Dio e presso gli uomini. Senza di esse si è solo uomini tra gli uomini. Anche Gesù chiese di ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 29-10-2016)
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Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali
L'unico posto nobile, eccelso, degno per ogni uomo, nel quale abitare si trova nella Legge del Signore, nella sua verità, giustizia, santità, amore, misericordia, compassione. Chi abita in questo posto, abita nel cuore di Dio, nella sua casa, accanto a Lui, al suo fianco. È l'onore sopra ogni altro ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-10-2016)
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Commento su Lc 14, 7-10
«Gesù vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole....Invece, quando sei invitato, va a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 31-10-2015)
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Non so cosa ne pensiate voi, ma sono convinto che l'astio nei confronti del Signore sia più che meritato! Avete visto cosa dice, come si comporta? Con che libertà indica a chi gli sta di fronte le contraddizioni e la paranoie che riusciamo a costruire? Smonta ogni pretesa, mette in difficoltà i fari ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 31-10-2015)
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Ed essi stavano a osservarlo
Ognuno è obbligato ad amare secondo la ricchezza interiore ed esteriore con la quale è stato gratificato dal Signore. Un presbitero non può amare da laico. Sarebbe un amore contro natura, allo stesso modo che Dio non può amare da uomo, sarebbe contro la sua natura. Cristo Gesù che è vero Dio e vero ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 31-10-2015)
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Commento su Lc 14, 7-8; 10-11
«(Gesù) diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto (...). Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 03-11-2012)
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Commento su Luca 14,1.7-11
Se siamo troppo pieni di noi stessi non c'è posto per Dio! Questo Gesù insegna all'attonito fariseo che lo ha coraggiosamente invitato, e a noi. È vero: se ci sentiamo particolarmente speciali e migliori degli altri rischiamo di occupare tutto lo spazio a disposizione... ma anche chi vive nella cont ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 03-11-2012)
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Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato
Il mio nonno diceva sempre "tutto ciò che sale, prima o poi deve scendere". Quante persone che ti guardano dall'alto in basso, quante si sentono superiori a te perché hanno raggiunto posti di lavoro importanti, oppure gli sono stati dati riconoscimenti. Quando vedo alti prelati che dovrebbero portar ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 03-11-2012)
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Commento su Luca 14, 11
Chiunque si esalta sarà umiliato e chiunque si umilia sarà esaltato.
Lc 14, 11
Come vivere questa Parola?
Gesù pronuncia questa specie di aforisma al termine di una paraboletta che prende lo spunto dalla smania di comparire ed essere tenuto in gran conto che è un'erba molto radicata nel cuore de ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 03-11-2012)
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Quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto
Invitare qualcuno nella propria casa è segno, nella Scrittura, di grandissimo onore. Si chiede all'invitato di fare parte della propria vita. Quale onore più grande di questo!
Allora il re le disse: «Che cosa vuoi, Ester, e qual è la tua richiesta? Fosse pure metà del mio regno, sarà tua». Ester ...
(continua)
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